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245 quesiti trovati
Successioni e donazioni
L'unico erede del defunto apprende del decesso dopo tre anni. Il relativo conto corrente risulta pressoché azzerato per due addebiti mensili relativi a finanziamenti, uno della stessa banca e l'altro di una banca terza. Risulta che la banca era a conoscenza del decesso a seguito della comunicazione dell'Inps con la quale veniva disposta la restituzione dell'ultima pensione con causale "decesso". Poiché la morte del mandante costituisce una delle cause di estinzione del mandato (articolo 1722 del Codice civile, primo comma, n. 4), dovrebbe conseguire che l’intermediario avrebbe dovuto astenersi dal compiere qualsiasi ulteriore operazione, in attesa di eccepire la compensazione con il proprio credito in sede di liquidazione successoria. Tra l'altrol'intermediario avrebbe dovuto porre un blocco dare sul conto corrente proprio per scongiurare il verificarsi di quanto poi accaduto. Si chiede se l'erede possa ragionevolmente pretendere la ricostituzione della provvista come alla data del decesso, pur non essendo stato il decesso comunicato da quest'ultimo (che non ne era a conoscenza) ma comunque desumibile da atto di terzi.
Nel 2013, mia sorella e io abbiamo ereditato da nostro padre il suo terzo di un compendio immobiliare, costituito da case e terreni agricoli. Attualmente, il compendio è indiviso tra nove coeredi, figli e nipoti dei tre fratelli a suo tempo proprietari. Data la mia età avanzata e la lontananza dal luogo in cui è ubicato il compendio, vorrei cedere a titolo gratuito il mio sesto (un terzo diviso due) a mia sorella, che, invece, risiede vicino al suddetto compendio. Preciso di essere coniugato in regime di separazione dei beni e di avere un unico figlio. Sia mia moglie sia mio figlio sono d'accordo sulla cessione della quota a mia sorella. Posso procedere a questa cessione in favore di mia sorella, e con quali modalità?
A seguito del decesso della madre, e in assenza di testamento, fratello e sorella hanno ricevuto buoni postali in eredità. I buoni scadono a marzo 2024 e risultano infruttiferi dopo tale scadenza. Tra i due eredi non vi sono buoni rapporti. Il fratello può riscuotere autonomamente da Poste Italiane la quota a lui spettante, pari alla metà del controvalore dei buoni, oppure è obbligatorio un ritiro congiunto, con la presenza e la firma della sorella?
Un "chiamato" all'eredità di un cugino di quarto grado viene a mancare prima di averla accettata, e prima che il notaio incaricato abbia presentato la dichiarazione di successione. Il coniuge (unico erede) subentra nella successione "originaria"?
La pubblicazione di un testamento segreto a cura del notaio può essere fatta su richiesta di un soggetto estraneo alla successione? Più nello specifico, il genero del defunto - che non ha alcun interesse diretto nella successione, non avendo ereditato alcunché - può chiedere la pubblicazione del testamento segreto?
Si configura come donazione il versamento su un fondo pensione effettuato da un soggetto, che deduce il premio, a favore di un familiare a suo carico? Se sì, qualora l'importo sia di non modico valore, andrebbe effettuato l'atto di donazione? In caso di versamenti annuali, per esempio di cinquemila euro (che, presi singolarmente, risultano di modico valore ma, su un orizzonte di 20 anni, arrivano alla somma di 100mila euro), andrebbe stipulato l'atto di donazione? E se il versamento fosse più ingente?
Un soggetto è usufruttuario di quattro appartamenti, in cui vivono i suoi due figli e i due nipoti, i quali sono tutti nudi proprietari. In caso di morte di tale soggetto, i figli e i nipoti avrebbero intenzione di rinunciare all’eredità (in quanto vi è la presenza di forti debiti). Fatto questo, avrebbero comunque diritto di presentare la voltura catastale per riunione di usufrutto, oppure la mancata qualifica di erede andrebbe a inficiare la pratica? I creditori potrebbero aggredire gli immobili in questione con un atto di pignoramento immobiliare?
Sono figlia unica e nel 2020 è venuto a mancare mio padre. Non essendo in possesso di beni di nessun tipo, non ho proceduto con l'atto di successione, che per me avrebbe costituito solo una spesa. A carico di mio padre risultavano pendenze di vario genere (cartelle dell'agenzia delle Entrate, bollette di società delle forniture elettriche, canoni di locazione) che ho provveduto a pagare, dichiarandomi a questi enti come erede, con le relative autodichiarazioni. Dopo la morte di mio padre, i suoi fratelli mi hanno comunicato che c'è un terreno, cointestato a tutti i fratelli, che vorrebbero vendere ma non possono, in quanto manca, appunto, la firma di mio padre. È possibile, in questo caso, "subentrare" a mio padre senza un atto di successione? Non ho effettuato la successione perché il terreno è di poco valore e non credo che coprirebbe le spese notarili dell'atto.
A un'anziana signora, quasi centenaria, è stato contestato il licenziamento illegittimo della propria badante: il giudice del lavoro l’ha condannata a pagare l’indennità di mancato preavviso e il danno non patrimoniale, oltre che le spese legali. In caso di decesso della signora, il debito, peraltro consistente, dovrà essere pagato dagli eredi oppure si estingue con il decesso del debitore?
Un genitore, contraente/assicurato di una polizza vita di capitalizzazione, dispone che beneficiario in caso di sua morte sia solo uno dei suoi figli, e provvede comunque affinché tutti gli altri suoi eredi - che hanno diritto di legittima - ricevano tramite testamento quanto loro dovuto a compensazione, soddisfacendo così tutti i diritti di legittima. Nel caso descritto, il figlio beneficiario della polizza potrà ricevere e trattenere l'importo liquidatogli per il caso morte del genitore assicurato? Qualora, invece, il figlio fosse chiamato alla collazione dagli altri eredi, potrà trattenere solo l'eventuale utile dell'investimento, ma dovrà suddividere con gli altri eredi i premi pagati dal genitore?
Il quesito concerne una successione legittima tra fratelli, apertasi a causa del decesso di uno di loro, senza ascendenti o discendenti. Trattandosi di una successione in linea collaterale, l'azione di revocazione può essere intentata per una donazione immobiliare fatta dal de cuius a uno dei fratelli, erede legittimo?
Mio figlio e la sua compagna hanno acquistato un immobile in comproprietà al 50% anche se l'effettiva partecipazione alla spesa è stata per 2/3 a carico di mio figlio e per 1/3 dalla compagna (con mutuo da lei sottoscritto). La parte da lui erogata è derivata da una regalia con bonifico tracciato da parte mia e di mia moglie e dalla vendita di un altro immobile di sua proprietà, anch'esso acquistato da noi genitori. In caso di separazione di mio figlio dalla compagna, sarà possibile che mia figlia faccia valere i suoi diritti di legittimaria sulla quota regalata al fratello corrispondente ai due terzi della spesa sostenuta per l'acquisto dell'immobile, anche se non risultanti sul rogito (che invece riporta la comproprietà al 50 per cento)?
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