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85 quesiti trovati
Contenzioso e reati tributari
Un modello Redditi 2023 viene trasmesso il 30 settembre 2023 con omessi ricavi per oltre un milione di euro. A seguito di processo verbale della Guardia di finanza del 15 ottobre 2023, viene immediatamente regolarizzata l'Ires dovuta e viene inviata la dichiarazione correttiva nei termini. La Guardia di finanza è tenuta a segnalare il reato alla Procura?
Nel 2023 una società ha erroneamente inviato circa mille fatture oltre i 12 giorni concessi. Questo comporterebbe una sanzione di circa 30mila euro. È in programma una eventuale sanatoria? Ci sono strumenti per interfacciarsi con l’agenzia delle Entrate al fine di limitare l'importo delle sanzioni?
Nel Dlgs 220 del 30 dicembre 2023, all'articolo 1 (modifiche apportate all'articolo 16-bis del Dlgs 546/1992) si afferma che: «2) il comma 3 è sostituito dal seguente: 3." Le parti, i consulenti e gli organi tecnici di cui all'articolo 7, comma 2, depositano gli atti processuali, i documenti e i provvedimenti giurisdizionali notificati esclusivamente con le modalità telematiche"». Nelle Note riportate in calce al provvedimento, si riepilogano gli articoli modificati e per l'articolo 16-bis del Dlgs 546/1992 si riporta il nuovo comma 3 così descritto: «Le parti, i consulenti e gli organi tecnici di cui all'articolo 7, comma 2, notificano e depositano gli atti processuali». Nel testo del decreto non è citato il verbo «notificano» che invece viene richiamato nella nota in calce. Sembra dunque, dal testo letterale, che l'obbligo delle procedure telematiche riguardi solo il deposito e non la notifica. Si tratta di un errore di coordinamento?
Un contribuente conclude il procedimento di mediazione all'agenzia delle Entrate chiedendo il pagamento rateale delle somme indicate nella proposta di mediazione. Nella stessa proposta di mediazione è detto che in caso di pagamento rateale bisogna prendere contatto con l'agenzia delle Entrate per effettuare il pagamento della prima rata entro 20 giorni. Nonostante tale richiesta sia stata formulata, l'agenzia delle Entrate non invia il piano di rateizzazione con la prima rata da pagare nei termini e ritiene decaduto il contribuente dalla mediazione. Sono peraltro spirati i termini per il ricorso. Cosa può fare a questo punto il contribuente?
In un giudizio pendente davanti alla Corte di giustizia tributaria, sostengo che la cartella contestata non mi è stata mai notificata e, quindi, proporrei querela di falso sulla relata di notifica. L’articolo 221 del Codice di procedura civile stabilisce che la querela dev'essere proposta personalmente dalla parte oppure a mezzo di procuratore speciale, con atto di citazione o con dichiarazione da unire al verbale d'udienza. Vorrei sapere se alla proposizione per citazione può provvedere personalmente il querelante.
Vorrei sapere se, in pendenza di una nostra costituzione in giudizio in Cassazione, avendo vinto i due gradi precedenti, seguiti a un ricorso proposto dall'agenzia delle Entrate-Riscossione, si può chiedere una sospensione di una ingiunzione notificata, in attesa della decisione di merito.
Un contribuente ha ricevuto un avviso di accertamento, a settembre 2022, per avere omesso di inserire redditi di fabbricati nella dichiarazione per l'anno 2016. È stato inviato ricorso, c'è stata la rinuncia alla mediazione da parte dell'ufficio e ci sarebbe dovuta essere la costituzione in giudizio entro i termini, cosa che però non è avvenuta. È possibile costituirsi tardivamente? Per fruire delle agevolazioni delle liti pendenti, è necessaria la costituzione o è sufficiente la pendenza del giudizio al 1° gennaio 2023? Quale altra procedura sarebbe possibile esperire, tra i provvedimenti della pace fiscale, allo scopo di fruire delle riduzioni delle sanzioni per l'avviso d'accertamento, ex articolo 41-bis del Dpr 600/1973?
La Cassazione, con ordinanza, ha rinviato la causa alla commissione tributaria provinciale per violazione del litisconsorzio necessario. Nessuna delle parti (società e soci non costituiti) riassume la causa in commissione tributaria provinciale. A distanza di diversi anni una nuova ordinanza per gli stessi fascicoli riuniti, rinvia nuovamente alla commissione tributaria provinciale. La società e i soci possono costituirsi senza che possa essere invocata l'estinzione del processo per non aver riassunto a seguito della precedente ordinanza?
La Corte di giustizia tributaria di secondo grado annulla un invito al pagamento di un contributo unificato da parte di un tribunale amministrativo regionale, portante un ruolo esattoriale, senza altra menzione. La parte soccombente fa ricorso in Cassazione. Parte della giurisprudenza sostiene che un semplice annullamento dell'atto non consente l'ottemperanza, mentre la norma di specie legittima l'azione, essendo la sentenza esecutiva. È possibile attivare l'articolo 70 del Dlgs 546/1992, oppure l'agenzia delle Entrate-Riscossione può autonomamente annullare il ruolo, pur non avendo partecipato al contenzioso?
Un’ azienda ha percepito, a titolo di contributo a fondo perduto (in base al decreto Ristori), un importo superiore a 4.000 euro. In fase ispettiva, gli organi competenti hanno contestato l'intero importo percepito, adducendo che i ricavi del 2019 (anche se inseriti nelle fatture elettroniche e assoggettati a Iva), utilizzati dall'impresa nel calcolo della diminuzione di fatturato, non potessero essere considerati ai fini del calcolo della diminuzione di fatturato. Essendo il contributo percepito superiore a 4.000 euro, le sanzioni previste dall'articolo 316-ter del Codice penale si applicheranno in modo automatico, o solo nel caso in cui il superamento della soglia dei 4.000 euro sia avvenuto da parte dell'azienda con l'utilizzo di documenti falsi e l'adozione di comportamenti volontari atti alla frode?
Un contribuente ricorre contro una cartella di pagamento emessa a seguito di controllo automatizzato (articolo 36-bis del Dpr 600/1973), sia per vizi formali che per difetto di motivazione, nonché per infondatezza della pretesa nel merito. La Commissione tributaria provinciale (Ctp) accoglie il ricorso, l'ufficio propone appello alla Commissione tributaria regionale (Ctr), che conferma la decisione di primo grado, favorevole al contribuente. L'ufficio propone, allora, appello in Corte di cassazione, ma il contribuente non si costituisce. La Corte accoglie il primo motivo del ricorso proposto dall'agenzia delle Entrate, dichiara assorbito il secondo e inammissibile il terzo, cassando la sentenza impugnata in relazione al motivo accolto e rinviando la decisione alla Commissione tributaria regionale in diversa composizione. L'agenzia delle Entrate può emettere una nuova cartella di pagamento, iscrivendo a ruolo un terzo dell'imposta relativa alla cartella oggetto di contenzioso, maggiorata degli interessi, prima della pronuncia in diversa composizione della Commissione tributaria regionale, così come indicato dalla Corte di cassazione?
Un contribuente impugna un avviso accertamento Imu presso la Cgt (Corte di giustizia tributaria) di I grado chiedendo anche la sospensione cautelare che viene rigettata. Il Comune iscrive a ruolo la somma pretesa con l’accertamento e l’agenzia della Riscossione notifica la cartella di pagamento (non impugnata, essendo pendente già il giudizio sull’accertamento). Allo spirare del 60° giorno, notifica atto di pignoramento presso terzi, nonostante il giudizio relativo all’impugnazione dell’accertamento (prodromico al ruolo e alla cartella) fosse ancora pendente. È possibile impugnare l’atto di pignoramento davanti al giudice tributario trattandosi di materia tributaria ancora pendente davanti allo stesso giudice e chiederne la sospensione considerato che è strettamente dipendente dall'esito del giudizio riferito all'avviso di accertamento?
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