L'inerzia del locatore non comporta il rinnovo tacito del contratto
Un soggetto ha dato in locazione a uso abitativo il proprio immobile per 4 anni con rinnovo tacito in assenza di disdetta. Prima della scadenza il locatore, nel termine di legge previsto, ha dato disdetta del contratto ma il conduttore ha continuato a occupare l'immobile per altri tre anni, pagando il canone previsto, in assenza di ogni azione intrapresa da parte del proprietario per rientrare nel possesso del bene locato. L'inerzia del locatore si spiega con il chiaro intento, da una parte, di continuare a garantirsi la rendita del canone di locazione e, nello stesso tempo, di presentare l'immobile a potenziali acquirenti. Ora il locatore chiede la liberazione sulla base della disdetta, seppur risalente a tre anni fa. Può configurarsi un rinnovo tacito del contratto di locazione in conseguenza del lungo periodo di godimento indisturbato dell'immobile, da parte del conduttore, successivo alla disdetta?
Quesito con risposta a cura di
Matteo Rezzonico
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