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di <a href="https://argomenti.ilsole24ore.com/giovanni-parente.html">Giovanni Parente</a>

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Speciale Telefisco 2023

Spetta l’agevolazione al 75% per la sostituzione dei sanitari del bagno, in una singola unità residenziale in condominio, nel caso venga rispettato il solo requisito di "visitabilità" stabilito dalle caratteristiche tecniche all’art. 8.1.6, ultimo periodo, del Dm Lavori pubblici 236/1989 (almeno il raggiungimento di una tazza w.c. e di un lavabo da parte di una persona su sedia a ruote)?
Oppure è necessario rispettare le specifiche tecniche ivi previste per i sanitari (per esempio, vasca sostituita con box doccia a pavimento, dotato di sedile ribaltabile e doccia a telefono, lavandino a mensola eccetera ) e anche quelle dimensionali e funzionali previste per ciascun apparecchio sanitario (distanze minime necessarie per l'accostamento laterale alla tazza w.c, bidet, vasca, doccia, lavatrice e accostamento frontale al lavabo)?


Bonus antibarriere, quando spetta anche per i sanitari

Il rappresentante fiscale di una società estera emette fattura in reverse charge verso un altro soggetto, a sua volta rappresentante fiscale di una società estera, anziché applicare l’Iva al 22 per cento. Si chiede di sapere quali sono le sanzioni effettive per l’errata applicazione dell’Iva nell’ipotesi in cui le parti decidessero di non regolarizzare l’operazione con nota di variazione.
 


Le conseguenze per l'indebita applicazione del «reverse» 

In tema di bonus edilizi, per gli interventi iniziati nel 2022, relativi a un'abitazione unifamiliare, di cui il 30% completato entro il 30 settembre 2022, spetta la detrazione del 110% in relazione alle spese sostenute entro il 31 marzo 2023. Se l'intervento si protrae oltre il 31 marzo 2023, posto che il contribuente è proprietario dell'unità immobiliare, utilizzata come abitazione principale, e che il reddito di riferimento, determinato a norma del comma 8-bis.1 dell'articolo 119 del decreto Rilancio (Dl 34/2020), non supera i 15.000 euro, le spese sostenute successivamente a tale data sono detraibili al 90 per cento?

Unifamiliari, accesso al 90% solo per lavori partiti dal '23

Le fatture estere devono essere autofatturate o integrate a seconda dei casi. È corretto ritenere che - anche solo per cifre contenute (ad esempio in seguito ad acquisto di beni online, rinnovo di licenze, commissioni su Pos ) - sia inevitabile inviare questi documenti allo Sdi (sistema di interscambio)? 

Anche fatture estere «minori» vanno inviate al sistema

Un professionista, essendo in possesso dei requisiti per il regime forfettario, vorrebbe adottarlo a partire dal 2023. Erroneamente, però, sono state emesse nel mese di gennaio 2023 alcune fatture in regime ordinario. Si chiede se, emettendo nota di credito per annullare le fatture emesse e riemettendo le fatture secondo il regime forfettario, sia possibile applicare il regime di favore per l’anno 2023.

Come rimediare all'emissione di documenti nel regime errato

Da novembre 2021, per gli appalti privati di importo superiore a 70mila euro, si applica la norma prevista dal Dm Lavoro 143/2021, secondo cui il committente deve ottenere dall’impresa appaltatrice, prima del pagamento dell’ultimo Sal (stato avanzamento lavori), il cosiddetto Durc (documento unico di regolarità contributiva) di congruità ( Ddc). Si tratta di un documento rilasciato dalla Cassa edile, che attesta la quota minima di manodopera (la congruità) attesa per la realizzazione di un’opera edile, a seconda della tipologia di lavorazione e considerando tutte le imprese presenti nel cantiere.
In verità, la mancanza di questo documento non dimostra necessariamente la violazione di obblighi contributivi  da parte dell’appaltatore. Pertanto, se, per qualunque motivo, l’appaltatore ha ricevuto il pagamento di tutti i Sal, compreso l’ultimo, senza consegnare il Durc di congruità, perché il committente dovrebbe perdere le detrazioni e la possibilità di cedere i bonus fiscali, perlomeno fino all’ammontare corrisposto all’impresa prima dell’ultimo Sal? Si fa presente che a inizio lavori l'impresa aveva fornito un Durc regolare.

Quali possibili conseguenze se manca il Durc di congruità

Nella disciplina del ravvedimento speciale, di cui alla legge di Bilancio per il 2023 (n. 197/2022), con riduzione delle sanzioni a 1/18, può essere compresa anche la regolarizzazione (con Unico integrativo) di una dichiarazione infedele, con relativo pagamento delle imposte, effettuata a seguito del ricevimento di una comunicazione di "compliance" da parte dell'agenzia delle Entrate? 

Ravvedimento speciale ok dopo lettere di compliance

Un contribuente ha ricevuto (a gennaio 2023) una contestazione per non avere corretto irregolarità scaturenti da una dichiarazione integrativa per cui aveva già versato imposte e interessi.
Le sanzioni provenienti dalla comunicazione/accertamento dell'agenzia delle Entrate sono ravvedibili con riduzione a 1/18?

No al ravvedimento speciale per violazioni già contestate

In relazione all'agevolazione prevista per l'installazione degli impianti fotovoltaici e per i sistemi di accumulo, premesso che è intenzione del contribuente completare l'iter con il Gse (Gestore dei servizi energetici), si chiede se è possibile cedere il credito alla banca, nelle more del perfezionamento del contratto con il Gse e in assenza della comunicazione di accettazione da parte del Gse stesso.

Fotovoltaico: credito cedibile con l'assenso da parte del Gse

Nell'ambito di lavori di manutenzione straordinaria a un edificio, per ovviare alla mancata menzione del titolo abilitativo nella fattura di acconto già emessa, un'impresa - su richiesta del committente - emette nota di variazione in diminuzione a totale storno e, poi, procede a emettere una nuova fattura, con una descrizione integrata rispetto a quanto indicato nella fattura originaria. 
Stante il fatto che la prima fattura conteneva comunque gli elementi richiesti dall'articolo 21 del Dpr 633/1972,  si chiede quali siano le conseguenze ai fini della deducibilità della rettifica del ricavo e ai fini della detrazione dell'Iva, qualora la nota di credito sia oggetto di contestazione da parte dell'agenzia delle Entrate.

La nota di credito emessa al di fuori dei casi previsti

L'atto di contestazione di sole sanzioni, per il quale non sono ancora scaduti i termini di impugnazione al 1° gennaio 2023, può essere oggetto di definizione agevolata?

Contestazione sanzioni fuori dalla definizione agevolata

Nel 2021 una società ha emesso una nuova versione di un software a seguito di lavori svolti tra il 2019 e 2021. Si può fare l’opzione per il nuovo Patent box per la nuova versione del software, agevolando così anche i costi ante 2021? Si precisa che la società ha in essere una vecchia opzione in autoliquidazione, con scadenza 2022.

Il nuovo Patent box al cambio di versione di un software

Un condominio, composto da quattro unità abitative, viene demolito integralmente e ricostruito. Al termine dei lavori risulteranno due unità abitative. Gli interventi sulle parti comuni e sulle opere strettamente necessarie alla realizzazione dell'intervento avranno il limite di 96.000 euro x 4, per un totale di 384.000 euro.  
Si chiede se i lavori effettuati all'interno delle unità abitative ricostruite (infissi, porte interne, sanitari eccetera) abbiano un limite autonomo di spesa agevolabile pari a 96.000 euro x 2, oppure se questi lavori debbano essere considerati strettamente collegati alla realizzazione e al completamento dell'intervento agevolato e, quindi, non possano godere di un limite autonomo di spesa.



Computo massimali: vale la situazione pre-intervento

Un minicondominio deriva dalla suddivisione di una unica abitazione. Gli alloggi che sono stati ricavati hanno ingresso indipendente e i proprietari sono diversi, ma i contatori sono in comune. È possibile, nella fattispecie descritta, accedere al superbonus al 90 per cento?

Il 90% al minicondominio ricavato da un appartamento

Un privato sta eseguendo, su un immobile unifamiliare, lavori che accedono al superbonus 110 per cento  (sismabonus – cappotto esterno), con scadenza dell’agevolazione al 31 marzo 2023. Successivamente, e/o parallelamente, alla esecuzione dei lavori citati, vengono eseguite opere per cui  - ex articolo 16-bis del Tuir (Dpr 917/1986) - sarebbe prevista la detrazione del 50 per cento, quali il rifacimento dell'impianto elettrico e dell'impianto idrico, la realizzazione di una scala per il collegamento dei due piani interni, la posa della pavimentazione all’interno dell'immobile, il ripristino dei marciapiedi esterni e limitrofi alla palazzina.
Si chiede se per tali lavori di ristrutturazione straordinaria, al di là della parziale quota connessa e imputabile agli interventi di superbonus e cappotto esterno, è comunque possibile fruire della detrazione del 50 per cento, nell'arco di un decennio.

Il 110 e il 50% possono procedere «in parallelo»

In caso di lavori rientranti nel superbonus 110 per cento, se il Sal (stato avanzamento lavori) del 30% viene concluso a gennaio 2023 e comprende, quindi, anche alcune fatture pagate nel 2022, è possibile cedere il credito maturato con il Sal, distinguendo nelle comunicazioni di cessione le spese pagate nel 2022, per le quali sarà possibile cedere solo i quattro quinti, e le spese pagate nel 2023, che risultano cedibili interamente?



La cessione del credito con Sal «a cavallo d'anno»

Nel regime forfettario 2023 le fatture di acquisto da Paesi esteri vanno comunque inserite in Sdi (sistema di interscambio) con autofattura? In caso di risposta positiva, si tratta di una fattura esente Iva?

La trasmissione tramite Sdi da parte di soggetti forfettari

Un contribuente ha compensato nel corso del 2022 crediti d'imposta energia (codice tributo 6963 e 6970) sulla base delle fatture ricevute per i consumi riferiti al secondo e al terzo trimestre 2022. In data 15 e 23 gennaio 2023 lo stesso soggetto ha ricevuto due note di credito a storno parziale delle precedenti fatture, relative ai consumi del periodo giugno-dicembre 2022. 
Si chiede se il contribuente deve restituire con ravvedimento operoso parte del credito compensato e quali sono le relative modalità di calcolo.

 Se il tax credit energia è fruito su consumi stimati

Un professionista rilascia, nel corso del 2022, un visto di conformità ed emette fattura a un condominio applicando il cosiddetto sconto in fattura. Il relativo credito d'imposta è "visibile" sul cassetto fiscale, ma, a seguito delle restrizioni normative varate in corso d'anno, non è stato possibile effettuare la cessione a terzi (ad esempio, a Banche o Poste). Al 31 dicembre 2022 il professionista nulla ha incassato a fronte della fattura emessa, e il relativo credito d'imposta, a tale data, è "giacente" nel cassetto fiscale. 
Si chiede se, in applicazione del criterio di cassa, che regola la determinazione del reddito di lavoro autonomo (articolo 54 del Tuir, Dpr 917/1986), lo sconto in fattura concesso dal professionista, ma non ancora finalizzato/liquidato mediante cessione, possa determinare materia imponibile, non nel periodo d'imposta dell'anno 2022, bensì in quelli di successivo smobilizzo, per cessione o compensazione.    
      

Se allo sconto in fattura non segue la cessione a terzi

Una società di costruzioni ha effettuato lavori agevolabili con il bonus 110 per cento, con sconto in fattura nel 2021. A dicembre 2021 il credito è stato poi ceduto a una banca. Solo a gennaio 2023 la banca ha deciso di non accettare il credito, rifiutandolo. Essendo un credito 2021, sono state perse le quote 2021-2022, non essendo state utilizzate in attesa di accettazione da parte della banca? Oppure è possibile utilizzare integralmente quel credito a decorrere dal 2023 o dal 2024? La perdita delle quote 2021-2022 comporterebbe un danno che non sarebbe imputabile a omissioni della società cedente, ma al comportamento della banca.  


Annualità non compensabili se la banca rifiuta il credito

Una società semplice agricola possiede un impianto fotovoltaico di 0,9 mW. Nel 2022, in seguito all’incremento del prezzo dell’energia, la società si è trovata ad avere un fatturato per l’attività agricola inferiore a quello della produzione di energia elettrica. Si può sempre considerare che fino a 260.000 kWh il reddito è tassato sulla base del reddito agrario e, oltre questa soglia, si applica la tassazione ordinaria costi-ricavi?

Società agricole, se prevale il fatturato da fotovoltaico

Un contribuente riceve un avviso bonario, la cui pretesa viene rettificata in quanto non erano stati considerati  dei crediti d’imposta scaturiti dall’invio di un modello Redditi integrativo. L’agenzia delle Entrate accoglie i crediti e procede con le rettifiche. A seguito di esse, viene emesso un nuovo avviso bonario, la cui pretesa è formata solo da sanzioni ed interessi. 
Quest’ultimo avviso può essere definito abbattendo la sanzione al 3 per cento, così come prevede la nuova sanatoria? Si precisa che non vi è debito d’imposta.

Quando l'avviso bonario è rettificato dall'Agenzia

Un contribuente, con partita Iva aperta dal 2015, può, nel 2023, passare al regime forfettario e svolgere attività di lavoro dipendente se le fatture 2023 verranno emesse nei confronti dell'azienda con cui dal 2022 ha un rapporto di lavoro dipendente part time, e a cui dal 2015 ha sempre emesso fatture come partita Iva? Se la situazione rimanesse invariata anche nel 2023, quale regime fiscale dovrà utilizzare nell'anno 2024?

È ostativa la prevalenza di fatture al datore di lavoro

Un contribuente ha ricevuto un avviso di rettifica relativo al recupero del credito di imposta Ricerca&Sviluppo (R&S). Tale credito è maturato per effetto di una fattura per attività di ricerca extra-muros, prestazioni che in sede di verifica sono state valutate come inesistenti dagli organi verificatori. L’Ufficio ha quindi proceduto, a norma dell’articolo 1, comma 421, della legge 311/2004 (Finanziaria 2005), al recupero del credito R&S indebitamente utilizzato in compensazione, in quanto derivante dall’utilizzo di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti.
A fronte di tale contestazione, si chiede se il contribuente può avvalersi delle disposizioni di cui all’articolo 1,  comma 181, della legge 197/2022 (di Bilancio per il 2023) e, quindi, versare le sanzioni in misura ridotta a 1/18.


Il credito R&S maturato su prestazioni inesistenti

Il quesito verte sulla possibile applicazione del regime forfettario. Chiedo se è corretta la seguente interpretazione.
Per legge il regime forfettario è un regime “naturale”, ma non obbligatorio, e, quindi, chi ha optato per il regime ordinario deve sottostare al vincolo triennale di persistenza nello stesso. Pertanto:
1) se un contribuente, nel 2021, aveva fatturato meno di  65.000 euro, e nel 2022 ha optato per il regime ordinario, indipendentemente dal fatturato del 2022, ora se lo deve tenere fino al 2024;
2) se un contribuente, nel 2021, aveva fatturato più di 65.000 euro, e nel 2022 era obbligato ad adottare il regime ordinario, ma nel 2022 ha fatturato meno di 85.000 euro, dal 2023 può optare per il regime forfettario.



L'eventuale vincolo triennale nel passaggio tra regimi

Relativamente ai premi di risultato erogati nel 2023, il dipendente che ne beneficia potrà fruire della detassazione nel caso in cui l'accordo di secondo livello venga stipulato nello stesso anno di erogazione (quindi, con contrattazione ed erogazione del premio nello stesso anno 2023)?


L'aliquota ridotta al 5% per i premi di risultato

Un contribuente, che nel 2022 è in regime forfettario, riceve a metà gennaio 2023 una fattura per servizi forniti da un prestatore estero (di un Paese Ue), datata in realtà 2022. Nel 2023 il contribuente in oggetto vorrebbe, per convenienza fiscale (oneri deducibili e detraibili importanti), ritornare al suo regime naturale, ossia quello della tenuta della contabilità semplificata. 
Vista la nuova natura del regime del contribuente, come bisognerebbe trattare, nello specifico, la fattura ricevuta dal prestatore estero nel 2023? il dubbio nasce sulla differenza nella trattazione dell'imposta sul valore aggiunto. 

Cambio di regime, la fattura datata '22 e ricevuta nel '23

In caso di ricezione di una fattura di acquisto di servizi Ue nel mese di dicembre 2022, e di integrazione della stessa con codice TD17 e invio allo Sdi (sistema di interscambio) nei primi giorni del mese di gennaio 2023, l'Iva a debito dovrà confluire nella liquidazione di dicembre 2022, mentre la detrazione della stessa Iva potrà essere effettuata solo nella liquidazione di gennaio 2023?
In altre parole, si applica anche ai documenti di integrazione di fatture di acquisto estere la regola della data di ricezione nello Sdi delle fatture d'acquisto interne? Oppure, essendo l'integrazione un documento "non fattura", si può detrarre l'Iva nello stesso mese di esigibilità dell'Iva a debito, in base alla data di ricezione della fattura estera di acquisto?


La fattura per servizi Ue e la successiva integrazione 

L'estromissione agevolata di un immobile acquistato da un imprenditore individuale può essere richiesta ora con decorrenza 1° gennaio 2023?

L'estromissione agevolata dell'immobile strumentale

In una Srl i cinque soci (dottori commercialisti con partita Iva) hanno quote partecipative paritarie del 20 per cento. Essi svolgono un’attività riconducibile a quella svolta dalla società ed eseguono le proprie prestazioni professionali a favore di quest’ultima, fatturando compensi inferiori a 85.000 euro ciascuno.
Il consiglio di amministrazione della società è composto dagli stessi cinque soggetti. Il conto economico del bilancio della Srl evidenzia un fatturato di un milione di euro (voce A.1), acquisti per servizi di 750.000 euro (voce B.7) e altri costi operativi per circa 200.000 euro. Il fatturato professionale dei cinque soci è realizzato quasi esclusivamente verso la Srl (per alcuni il fatturato verso la società è pari al 100% delle fatture emesse).
In questo contesto, è possibile escludere l’esistenza di un controllo di fatto da parte dei cinque soci e fruire del più vantaggioso regime forfettario?


La partecipazione in Srl può impedire l'accesso

Un condominio minimo, composto da quattro condòmini, effettua interventi trainanti su parti comuni con sconto in fattura, e con fatture intestate a ciascuno dei quattro proprietari. Non viene nominato un condomino delegato e ciascuno compila il modello di opzione singolarmente, precisando che la fattispecie è quella dell'intervento trainante su un condominio minimo senza amministratore, e indicando sé stesso come soggetto beneficiario. È corretta questa procedura?

 

Una sola comunicazione per le opere su parti comuni

Un professionista, che nel 2023 ha i requisiti per passare al regime forfettario, può cedere al coniuge le quote residue di detrazione legate a una spesa per ristrutturazione sostenuta nel 2020? Se sì, in quale modo?

 Le quote di detrazione cedute da parte del neo-forfettario

A settembre 2022, un soggetto, proprietario di una unifamiliare adibita ad abitazione principale, con reddito inferiore a 15.000 euro, ha presentato la Cilas (comunicazione inizio lavori asseverata - superbonus), comunicando l'inizio dei lavori. L'impresa incaricata dei lavori, indicata nella Cilas, non ha iniziato i lavori per difficoltà nel reperire i materiali. 
Volendo finalmente avviare i lavori nel 2023, questo soggetto ha diritto al riconoscimento del superbonus al 110 per cento o al 90 per cento?

Unifamiliari: se dopo la Cilas i lavori partono nel 2023

Nel caso in cui un contribuente abbia ricevuto fatture cartacee per servizi da un fornitore non italiano, e non abbia provveduto all'emissione della fattura Xml integrativa (TD17) entro il termine di legge, quale sanzione si applica per la tardiva emissione? Considerato che il meccanismo del reverse charge fa sì che l'Iva sia neutrale, si ritiene che si applichi la sola sanzione fissa di 2 euro a fattura (ravvedibili), vista la neutralità (Iva a debito-Iva a credito) nel calcolo e nella corresponsione dell'Iva periodica dovuta?

La mancata emissione di fatture Xml integrative

Un contribuente ha in corso una rateazione con l'agenzia delle Entrate-Riscossione; il piano di rateazione contiene più cartelle di pagamento, alcune definibili e altre no. Nel caso in cui questo soggetto chiedesse la definizione agevolata delle sole cartelle di pagamento ammesse all'agevolazione, come si potrà gestire il piano di rateazione per la parte di carichi non definibili?

Il piano di rateazione in essere e la rottamazione «parziale»

Una società immobiliare ed edilizia, unipersonale, effettua una scissione nei confronti di una società di nuova costituzione (non unipersonale) per lo svolgimento della sola attività immobiliare. Può la nuova società immobiliare trasformarsi in società semplice, fruendo delle agevolazioni previste dall'articolo 1, commi 100-105, della legge di Bilancio per il 2023 (n. 197/2022) in tema di trasformazione agevolata?


La trasformazione agevolata di società nate da scissioni

In presenza di un immobile con sei appartamenti autonomi (tre al piano terra e tre al primo piano), facenti parte di un condominio (esteso a un'altra palazzina accanto, in virtù del giardino comune condominiale), può essere costituito un condominio minimo tra due appartamenti (uno sopra l'altro), con ingresso e impianti autonomi, per poter accedere al 110 per cento?

Limiti alla costituzione di un minicondominio

In riferimento all'obbligo di fatturazione degli acquisti di beni effettuati fuori dalla Ue (ad esempio, nel caso di beni esistenti all'estero o trasportati via mare non immessi in "libera pratica"), e alla luce delle istruzioni Iva 2023, si chiede se il cessionario italiano debba procedere ad autofatturare tali beni, visto che l'articolo 17, comma 2, del Dpr 633/1972 sembra fare riferimento solo alle «cessioni di beni... effettuate nel territorio dello Stato», e se tali acquisti debbano essere inseriti nel quadro VF della dichiarazione annuale Iva.

Gli acquisti di beni effettuati fuori dal territorio dell'Unione

Coloro che dal 2023 passano dal regime ordinario a quello forfettario potranno evitare, per lo stesso anno 2023, l'emissione della fattura elettronica, emettendola invece in forma cartacea?
Può assumere rilevanza il fatto di avere avuto nel 2021 ricavi/compensi per oltre 25mila euro, ancorché la relativa norma, di cui all'articolo 18, commi 2 e 3, del Dl 36/2022, fosse riferita all'esonero per i soggetti che erano già forfettari?

No a fatture cartacee per chi nel '21 era in regime ordinario 

In caso di rateazione in corso per il pagamento di un avviso bonario, se il contribuente che intende procedere alla definizione agevolata dello stesso ha già provveduto al pagamento della rata con scadenza gennaio 2023, tale rata va considerata quale importo già pagato, o anche su questa vanno ridefinite le sanzioni?

Niente sanzione ridotta sulla rata già pagata

L'articolo 1, comma 159, della legge di Bilancio 2023 (n. 197/2022) ha previsto che, per le rateazioni degli avvisi bonari in corso al 1° gennaio 2023, è possibile richiedere fino a 20 rate trimestrali a prescindere dall'importo del debito. Si chiede se l'allungamento della rateazione a 20 rate spetta anche ai contribuenti che avevano scelto una rateizzazione intermedia con un numero di rate inferiori a otto. 

È stata generalizzata l'estensione a 20 rate

Una comunicazione ex articolo 36-bis del Dpr 600/1973, in merito alla liquidazione del modello 770/2019 (per l'anno d'imposta 2018), notificata a gennaio 2023, resta esclusa dalla definizione agevolata? Il ritardo nella notifica inficia la definizione agevolata? 

La «cartella» per il 2018 può essere notificata entro il 2023

Si chiede se è possibile beneficiare della definizione agevolata degli avvisi bonari per comunicazioni ex articolo 36-bis del Dpr 600/1973, notificate a gennaio 2023 e relative alla dichiarazione dei redditi 2017 (per il periodo d'imposta 2016). Si precisa che per tale dichiarazione è stata presentata la dichiarazione integrativa nel corso del 2019.

Limiti alla procedura in caso di avvisi bonari

La riduzione delle sanzioni dal 10 al 3 per cento - relativamente agli avvisi bonari da controllo automatizzato, disciplinato dagli articoli 36-bis del Dpr 600/1973 e 54-bis del Dpr 633/1972 - viene considerata aiuto di Stato e, quindi, si dovrà presentare successivamente l'autodichiarazione in tema di aiuti di Stato? 

Dalla «tregua fiscale» non derivano aiuti di Stato

L'articolo 32 del Dl 124/2019 ha modificato l'articolo 10, comma 1, n. 20, del Dpr 633/1972, al fine di adeguarlo alla normativa comunitaria, come interpretata dalla Corte di Giustizia Ue con la sentenza 14 marzo 2019, C-449/17.
A seguito della modifica dell’articolo 10, comma 1, dal 1° gennaio 2020 i corsi di teoria e di pratica per le patenti di categoria B e C1 sono da assoggettare a Iva. Poiché l'articolo citato non fa riferimento alle altre categorie di patenti, si chiede se i corsi per il conseguimento di tali patenti - in particolare quelle di categoria A, nonché le patenti nautiche - sono da assoggettare a Iva o rientrano ancora nel regime di esenzione.

Patenti, esenti Iva solo i corsi di formazione professionale

Si chiede se è possibile fruire della rottamazione quater in merito a cartelle relative all'Imu.

Possibile rottamazione quater per cartelle relative all'Imu

Una persona fisica ha effettuato nel corso del 2022 un intervento di risparmio energetico 110 per cento, ultimato al 31 dicembre, con fatture rilasciate da una unica impresa. Ora vorrebbe cedere il credito maturato, in prima cessione, a due persone fisiche distinte (50% a una e 50% all'altra). Si chiede se, alla luce della recente risposta dell'agenzia delle Entrate, ciò sia possibile, oppure se, trattandosi di unico fornitore, si possa cedere il credito solo a un cessionario.

La prima cessione si può fare a due persone distinte

Il nostro condominio è composto da due appartamenti: di quello al piano terreno mia moglie ha la nuda proprietà e i suoi genitori hanno l'usufrutto, mentre quello al primo piano è di proprietà mia e di mia moglie al 50% ciascuno. L'edificio ha un impianto di riscaldamento unitario con centrale termica.
Premesso che non abbiamo nominato un amministratore di condominio, nell'aprile 2021 abbiamo dato mandato a un general contractor di predisporre un progetto per la qualificazione energetica dell'intero stabile, e per la progettazione e successiva realizzazione di opere edilizie trainanti e trainate, ai fini del superbonus 110 per cento. Nell'ottobre 2022 abbiamo formalizzato la delibera condominiale per iniziare i lavori a primavera del 2023. La Cilas (comunicazione inizio lavori asseverata - superbonus) è stata presentata dal geometra una prima volta il 25 novembre 2022, ma non è stata  accettata dal Comune a causa dell'assenza di alcuni allegati; di conseguenza, in data 5 dicembre 2022, è stata ripresentata con le integrazioni richieste e il Comune l'ha accettata.
Precisato quanto sopra, e considerate le novità normative recenti, chiedo conferma della possibilità di beneficiare ancora per il 2023 della detrazione al 110 per cento, ritenendo applicabile l'articolo 1, comma 894, lettera b, della legge 197/2022, di Bilancio per il 2023. 

I paletti per fruire ancora del 110% in condominio

Con riferimento ai servizi sostitutivi di mensa, si chiede di confermare che i chiarimenti resi dalla risoluzione 75/E/2020 superano ogni precedente e difforme risposta fornita dalla medesima amministrazione finanziaria.

Servizi sostitutivi di mensa: due aliquote per due rapporti

Si chiede di sapere qual è il corretto trattamento ai fini Iva del bonus carburante, reintrodotto, per l'anno 2023, dall'articolo 1, comma 1, del Dl 5/2023.

Il bonus carburante rientra nella categoria «multiuso»

Torna il Forum con gli esperti del Sole 24 Ore abbinato a Telefisco. Dalle assegnazioni agevolate alle 12 sanatorie, i lettori possono porre le proprie domande sugli argomenti principali della legge di Bilancio 2023. Spazio anche alle novità contenute nel decreto Aiuti quater, a partire dalla disciplina relativa al superbonus.
Le domande possono essere inviate dal 19 al 27 gennaio e le risposte saranno pubblicate successivamente sul Sole 24 Ore, su NT+ Fisco e in questa sezione del sito. Lunedì 6 febbraio sarà in edicola con Il Sole 24 Ore un numero speciale dell'Esperto risponde che raccoglierà le migliori risposte.
Le risposte saranno consultabili gratuitamente. Nelle risposte saranno privilegiate le domande di interesse generale, evitando casi specifici e richieste di consulenza.


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