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92 quesiti trovati
Pubblico impiego
Un Comune ha bandito un concorso per istruttore contabile, specificando nel bando l’ufficio di destinazione dei vincitori. È lecito, a procedura concorsuale non ultimata, emettere un bando di mobilità per lo stesso profilo e ufficio di destinazione, ai fini della copertura di un ulteriore posto, oppure è necessario ultimare la selezione e scorrere la graduatoria?
Sono stato da poco assunto da un ente locale con contratto a tempo indeterminato, inquadrato in categoria D, mentre precedentemente (senza soluzione di continuità dal 2016) sono stato dipendente di un altro ente locale ed ero inquadrato in categoria C. Volevo sapere se ho diritto alle 28 giornate di ferie più quattro di festività soppresse. Secondo l'articolo 61, comma 1, lettera a, del Ccnl 2019/2021 comparto Enti locali, potrei avere già da subito diritto alle 32 giornate. Ma lo stesso articolo si riferisce al trattamento economico e normativo dei dipendenti a tempo determinato, oppure indirettamente si applica anche ai dipendenti di ruolo?
Dal casellario giudiziale di un soggetto non risulta alcunché. Tuttavia, dalla visura ex articolo 33 del Dpr 313/2002, risulta una sentenza - di oltre 10 anni fa - per violazione dell'articolo 186 (guida in stato di ebbrezza), commi 2.c) e 2-bis del Codice della strada (Dlgs 285/1992), con applicazione degli articoli 444 e 445 del Codice di procedura penale e sospensione condizionale della pena a seguito di patteggiamento. Inoltre, nulla risulta dal certificato carichi pendenti dello stesso soggetto, ma è comunque in corso, da oltre quattro anni, un procedimento a suo carico presso il giudice di pace (articolo 582 del Codice penale); il procedimento, peraltro, è destinato a estinguersi nel corso di una prossima udienza, con la remissione reciproca della querela, già concordata informalmente tra le parti. Stante questa situazione, qualora vincesse un concorso bandito dal ministero della Giustizia, il cui bando include come requisito il possesso di qualità morali e di condotta previste dall’articolo 35, comma 6, del Dlgs 165/2001, il soggetto in questione verrebbe assunto? Nel caso in cui, invece, la stessa persona partecipasse ad altri concorsi pubblici, per i quali occorre comunque dichiarare i precedenti penali, anche se non ostativi all'assunzione, sarebbe tenuta a dichiarare quanto sopra, anche se dai certificati non risulta?
Vorrei sapere se, per i concorsi pubblici, il possesso di più titoli di preferenza previsti dal Dpr 487/1994, e successive modificazioni, comporta vantaggi rispetto all'averne uno solo, oppure se - nel caso descritto - rileva, di fatto, il titolo di "rango" più elevato.
Mio suocero è disabile grave, ex articolo 3, comma 3, della legge 104/1992, e mia moglie ha fruito delle agevolazioni relative ai permessi e alla scelta della sede dell'istituto scolastico per le supplenze. Essendo venuta meno la regola del referente unico, e avendo io vinto un concorso pubblico, ho diritto, oltre alla fruizione condivisa dei permessi, anche alla priorità nella scelta della sede di lavoro (ex articolo 33, comma 5, della legge 104/1992)?
Sono dipendente pubblico dall'ottobre 2000 e beneficio del regime di Tfs (trattamento di fine servizio). A seguito di concorso mi accingo a cambiare amministrazione di appartenenza. Laddove tra i due rapporti non vi sia soluzione di continuità, manterrei il Tfs? Ove, invece, fossi interessato a maturare subito i requisiti per il pagamento del Tfs sinora maturato, dovrei dimettermi prima di firmare il nuovo contratto, introducendo così una soluzione di continuità che mi permetterebbe di beneficiarne? E in tale ultimo caso, per il prossimo, nuovo, rapporto di servizio beneficerei di Tfs o di Tfr (trattamento di fine rapporto)? Tutto ciò al fine di comprendere quale, tra le scelte relative a tempi e remuneratività, possa essere più conveniente.
Previdenza e pensioni
Mia figlia, nata nel 1997, si è laureata in medicina nel 2022. Nel 2023 ha fatto il concorso per l'ammissione dei medici alle scuole di specializzazione in medicina (Ssm) e inizierà la specialità nel novembre 2023. Valutando la possibilità di riscattare gli anni di studio per la laurea ai fini previdenziali, vorrei sapere se è più opportuno procedere adesso -tenendo conto che al momento non percepisce alcun reddito - oppure a partire da novembre 2023, quando inizierà a percepire una borsa di studio come specializzanda. O è meglio che attenda la conclusione della specialità, quando inizierà a lavorare in un ospedale?
La legge 53/2000, all'articolo 5, dispone che i dipendenti pubblici che abbiano almeno cinque anni di anzianità di servizio possono chiedere un congedo per la formazione, per un periodo non superiore a undici mesi, allo scopo del conseguimento del titolo di studio di secondo grado. Ciò si può interpretare nel senso che è possibile utilizzare il congedo anche per conseguire un ulteriore diploma, in aggiunta a uno già posseduto? Inoltre, lo stesso congedo è utilizzabile per attività formative diverse da quelle poste in essere o finanziate dal datore di lavoro; in quest'ultimo caso, potrebbe rientrare un corso-concorso, qualora lo stesso venga superato?
Sono stato chiamato a svolgere le funzioni di segretario in tre commissioni per concorsi banditi da un ministero. Essendo dipendente di un altro ministero, ho chiesto l'autorizzazione a svolgere tale attività da parte della mia amministrazione di appartenenza, e l'ho ottenuta. Tuttavia, nell'autorizzazione viene «intimato» di svolgere tale attività «a titolo personale, senza oneri per l'amministrazione e al di fuori dell'orario di servizio»; in sostanza, per svolgere tale funzione sarei costretto a prendere ferie e, tra scritti e orali, sarei di fatto obbligato a consumare tutto il mio "monte ferie". Ma non dovrebbe applicarsi la normativa secondo cui «gli incarichi di un concorso pubblico, anche laddove si tratti di concorsi banditi da un'amministrazione diversa da quella di appartenenza, si considerano ad ogni effetto di legge conferiti in ragione dell'ufficio ricoperto dal dipendente pubblico o comunque conferiti dall'amministrazione presso cui presta servizio o su designazione della stessa»?
Appartengo a una forza di polizia a ordinamento militare. Desidero sapere se è possibile fruire della "licenza straordinaria per esami" (ex articoli 37 del Dpr 3/1957, 3 della legge 537/1993 e 48 del Dpr 395/1995), al fine di sostenere gli esami teorici per il conseguimento della licenza di pilota di linea, che si svolgono all'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac). Le licenze professionali del personale di volo e i relativi esami sono disciplinati dal regolamento (Ue) 1178/2011.
Sono stato assunto per concorso pubblico al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti con decorrenza giuridica 5 gennaio 1989. Fino al 31 marzo 1989 ho svolto il servizio militare di leva. Il 31 maggio 1989 ho preso servizio al Mit (Massachusetts institute of technology). Chiedo se posso riscattare ai fini pensionistici il periodo di circa due mesi compreso tra il 31 marzo 1989 e il 31 maggio 1989.
A seguito di un concorso pubblico, ho prestato servizio come funzionario (area III) in un ministero (comparto Funzioni centrali) dal marzo 2012 all’agosto 2022 (profilo funzionario amministrativo-contabile). La mia posizione economica è stata F1 fino al 31 dicembre 2015 e, a seguito di procedura interna di progressione economica, è passata a F2 dal 1° gennaio 2016 al 22 agosto 2022. A seguito di un altro concorso, sono transitata nel 2022 in un altro ministero (medesimo comparto Funzioni centrali), sempre come area III, ma con differente profilo. Il bando prevedeva la posizione economica F1. Vorrei sapere se, in base alla legislazione vigente, nel passaggio alla nuova amministrazione è possibile conservare l’anzianità di servizio e dunque mantenere la posizione economica conseguita nell’amministrazione di provenienza (ossia F2). Preciso, per completezza, di avere conseguito la posizione economica F2 quando le due amministrazioni in questione costituivano ancora un unico ministero (separazione risalente al 2020), e aggiungo, infine, che ho rinvenuto un riferimento che impedirebbe un regresso nel trattamento economico del dipendente nell’articolo 1, comma 458, della legge 147/2013, di Stabilità per il 2014.
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