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167 quesiti trovati
Tributi locali
Ho una casa in comproprietà al 50% con mio marito. Questa casa è sempre stata la casa di residenza di tutto il nucleo familiare. Ho dovuto spostare la residenza in un altro Comune, in quanto devo accudire mia madre, ultranovantenne, che non è più in grado di badare a sé stessa. Ora il Comune della casa di proprietà mi chiede il pagamento dell'Imu (per la mia quota), come se la casa in cui vive la mia famiglia fosse una mia seconda casa. Dato che è l'unica casa che possiedo, mi chiedo se la richiesta del Comune sia legittima.
Un soggetto detiene locali della categoria catastale C/1, C/3 o del gruppo D, all'interno dei quali non sono svolte attività produttive. Questi locali sono vuoti, privi di mobili e senza utenze attivate. Tale soggetto è tenuto comunque al pagamento del tributo sui rifiuti? In caso di risposta positiva, con quale categoria deve avvenire la tassazione?
Un privato cede in comodato un terreno a una società, che vi costruisce un albergo. Si chiede chi sia, in riferimento all'albergo, il soggetto passivo Imu.
Sono comproprietario di una casa al 50% con la mia ex compagna (ci siamo lasciati nel 2020). Abbiamo una figlia minorenne, che vive con la mamma in questo immobile. Da gennaio 2021, sono andato ad abitare in affitto in un'altra casa, nel territorio dello stesso Comune, e vi ho preso la residenza. All'ufficio tributi del Comune, mi hanno detto che, sul 50% di mia proprietà della casa dove vivono la mia ex e mia figlia, devo pagare l'Imu, cosa che peraltro ho fatto da quando mi sono trasferito. Vorrei, però, capire se devo veramente continuare a pagare tale imposta.
Nell'ambito di un ricorso giudiziale contro un accertamento Imu (in fase di valutazione di soluzioni conciliative innanzi al giudice), è fiscalmente fattibile la cessione al Comune del credito d’imposta relativo a detrazioni spettanti al contribuente, per interventi ex Dl 34/2020 (superbonus), oppure è opportuno che il contribuente utilizzi il credito d'imposta in compensazione tramite modello F24?
Vorrei sapere quale coefficiente moltiplicatore devo adottare per i fabbricati accatastati C/2 con annotazione di ruralità. Si applica quello degli altri fabbricati rurali (D/10), ossia 65, oppure 160, come per la classe C?
In caso di comodato gratuito da genitore a figlio, è prevista la riduzione dell'Imu del 50 per cento. Tra i requisiti per fruire di tale agevolazione, è posta la condizione di non possedere più di due immobili in Italia. Tale limite è valido anche se la terza casa posseduta è non abitabile, in quanto danneggiata da terremoto?
Se non viene presentata la dichiarazione di successione, e i fabbricati da visura catastale risultano ancora di proprietà del defunto e non si conoscono gli eredi, chi è il soggetto tenuto a pagare l'Imu?
Il quesito riguarda gli accertamenti esecutivi di tributi locali. Oltre a riportare i riferimenti alle norme e alle delibere comunali che disciplinano la materia, quali elementi devono contenere per non essere considerati impugnabili? Nell'accertamento Tari, basta indicare la superficie del fabbricato o bisogna riportare anche i dati catastali, l'indirizzo, il numero dei componenti della famiglia che vi abita, e altro ancora? Nell'accertamento Imu, vanno riportati tutti gli immobili posseduti dal contribuente (fabbricati, terreni e area edificabile), con le rispettive percentuali di possesso e le aliquote, oppure vanno aggiunti il valore Imu, la rendita e l'indirizzo?
Un padre concede in comodato d'uso un immobile alla propria figlia, che vi stabilisce la propria residenza insieme con il marito e al figlio. Successivamente, la comodataria deve trasferirsi per questioni di lavoro, peraltro nemmeno fisso, in un'altra città e, al solo fine di iscrivere il figlio a scuola, deve trasferirvi la residenza. Nell'abitazione a suo tempo ricevuta in comodato rimane a vivere il marito, che, per questioni di lavoro, non può seguire la propria famiglia. La comodante ha sempre il diritto di pagare il 50% dell'Imu sull'abitazione in questione?
La mia famiglia è proprietaria di un terreno agricolo collinare, sul quale si trova un deposito (di categoria catastale C/2) per attrezzi agricoli, in disuso da 20 anni circa. Questo deposito, con terreno, è situato in mezzo a un bosco accessibile solo tramite sentiero, e dista dalla strada principale 600 metri in linea d'aria. Quest'anno - per la prima volta - è stata chiesta la tassa rifiuti (tari), con rateo relativo ad anni precedenti, pur non godendo la proprietà dei servizi e non producendo rifiuti. Tale tassa è stata chiesta come utenza domestica, anche se l'immobile non è per uso residenziale e non ha alcuna utenza allacciata ed essenziale (luce, gas, fognature e acqua). È lecita la richiesta del Comune?
Una persona fisica, in data 13 giugno 2022, ha presentato all'ufficio provinciale del Territorio una dichiarazione di variazione relativamente a un immobile di proprietà. Si chiedeva di classificare in tre unità immobiliari, da accatastare in categoria C/2 con differenti rendite catastali, un immobile classificato come D/7, e con rendita catastale di 5.156,87 euro. L'Ufficio provinciale, in data 9 giugno 2023, notificava l'attribuzione del nuovo classamento in tre immobili, di categoria D/7, aventi ciascuno una propria rendita. Si chiede di sapere se, ai fini Imu, si debbano considerare le nuove rendite dalla data di presentazione della variazione di classamento (13 giugno 2022) oppure dalla data di notifica della variazione, avvenuta il 9 giugno 2023.
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