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8153 quesiti trovati
Se si acquista dall'impresa, bonus a partire dall'anno di fine lavori
A dicembre 2023 ho acquistato un appartamento da un'impresa che aveva ristrutturato l'intero edificio e pertanto rientravo nei benefici previsti dall'articolo 16-bis, comma 3, del Tuir (Dpr 917/1986), ma a oggi non si è ancora arrivati alla fine lavori. Vorrei sapere a quali benefici posso attingere se la fine lavori definitiva ci sarà entro la fine del 2025 oppure entro il 2026?
Se paga il comproprietario non convivente con il disabile
Per consentire la mobilità di mia mamma disabile, vorrei acquistare e installare nelle scale condominiali un montascale. La spesa sarà da me interamente sostenuta, con fattura intestata a mio nome e pagamento tramite bonifico parlante. In qualità di comproprietario dell’immobile, ma non convivente con mia madre, essendo il soggetto che sostiene la spesa posso beneficiare della detrazione Irpef prevista dall’articolo 16-bis del Tuir (Dpr 917/1986) per interventi di eliminazione delle barriere architettoniche (bonus del 75 per cento) per l'intera spesa e fruire dell’Iva agevolata al 4 per cento?
lastrico
Come vanno ripartite le spese per un lastrico a uso esclusivo ma che presenta anche una servitu di deflusso delle acque piovane del lastrico contiguo?
Il bonus per infissi e persiane se paga il coniuge convivente
Quale coniuge convivente di mia moglie, proprietaria di un immobile non adibito ad abitazione principale ed a uso esclusivo nostro, intendo sostenere le spese per la sostituzione degli infissi e delle persiane e fruire della detrazione del 36 per cento. Vorrei sapere se e a quali condizioni è possibile.
Scala il 36% il coniuge non proprietario convivente
Ho sostenuto delle spese per lavori su un immobile, di cui mia moglie è proprietaria esclusiva. Non abbiamo ancora trasferito la residenza in tale immobile, perché, al momento, non è abitabile. Convivendo con mia moglie, ma in un'abitazione diversa da quella in cui è avvenuto l’intervento, posso detrarre quanto ho speso finora, considerando anche che, al termine dei lavori, l'immobile sarà adibito ad abitazione principale?
Cila, Scia e Docfa mendaci: rischio di «falso ideologico»
Scia (segnalazione certificata di inizio attività), Cila (comunicazione di inizio lavori asseverata), PreGeo (pretrattamento atti geometrici) e Docfa (aggiornamento Catasto dei fabbricati) sono comunicazioni alle amministrazioni pubbliche aventi carattere di autocertificazione. Se queste non sono veritiere, possono esserci conseguenze penali?
I lavori privati non riducono il plafond per l'ascensore
In un minicondominio dev'essere rifatto l'ascensore. Un condomino, che ha già ristrutturato il proprio appartamento, con una spesa di 96mila euro, ha diritto alla detrazione per i lavori all’ ascensore, oppure la perde, avendo esaurito il plafond?
Il box da vendere e la pratica irreperibile in Comune
Voglio vendere un garage singolo acquistato nel 1998 e regolarmente accatastato. L’immobile è uno dei 24 garage sotterranei facenti parte di un condominio che è composto anche da 28 appartamenti. Ho fatto richiesta al Comune per avere visione della pratica edilizia relativa al garage (dalla quale sarebbe dovuta risultare la conformità tra il progetto e le planimetrie catastali). L’ente locale mi ha comunicato con una pec che la pratica risulta irreperibile nel proprio archivio, cosa che successivamente mi è stata confermata nel corso di un incontro con un dirigente dell’amministrazione comunale. Stando così le cose, come devo procedere per poter vendere il garage?
Così il nudo proprietario fruisce della «prima casa»
Un privato detiene la nuda proprietà di un'abitazione in montagna. Ora, egli intende acquistare un immobile residenziale, destinato a diventare la propria abitazione principale. Può chiedere alla società costruttrice l'applicazione dell'Iva agevolata al 4 per cento? E può fruire dei bonus edilizi come prima casa/abitazione principale?
La cantina resta tale anche dopo l'installazione del bagno
Ho recentemente acquistato un locale di categoria C/2, di circa 50 metri quadrati. Lo stesso è pertinenziale alla mia abitazione, anche se è ubicato in una palazzina non facente parte dello stesso complesso immobiliare, ma posta a 30 metri di distanza dall'immobile in cui abito. Non intendo chiedere al Comune alcun mutamento di destinazione, avendo intenzione di continuare a utilizzare il locale come cantina, e considerata l'esiguità della superficie vetrata (meno di un ottavo della superficie calpestabile). È possibile realizzare un bagno in questo locale C/2, tenendo anche conto della sentenza del Consiglio di Stato, n. 4630/2013, relativa a un immobile di categoria C/6?
Da casa famiglia a comunità alloggio: cosa comporta il cambio d’uso
Sono proprietario di una seconda casa, classificata catastalmente come A7, costituita da un immobile indipendente su due livelli: piano terra e primo piano. Attualmente, il piano terra è locato a una cooperativa sociale che gestisce una casa famiglia per anziani, con una capienza massima di sei ospiti. Il primo piano, invece, non è incluso nel contratto di locazione. La cooperativa ha manifestato l’interesse ad ampliare la propria attività, proponendo di affittare anche il primo piano per trasformare la struttura in una "comunità alloggio", un tipo di residenza per anziani con una capacità massima di quindici anziani. Per accogliere questa richiesta e concedere in locazione l’intero immobile, è necessario procedere con un cambio di destinazione d’uso da categoria catastale A7 a una categoria di tipo B oppure tale attività può essere svolta in un immobile con categoria di tipo residenziale? Avendo intenzione di effettuare lavori di ristrutturazione nella parte attualmente non locata, vorrei anche sapere se un immobile classificato come categoria B può accedere ai bonus edilizi.
Non c’è rappresentazione di cugini premorti del defunto
Una donna, figlia unica nubile di genitori già deceduti, muore a 75 anni senza lasciare figli,né zii materni o paterni, tutti a lei premorti. Nel suo patrimonio, al momento dell’apertura della successione, si trovano alcune polizze assicurative, alcuni buoni fruttiferi postali e qualche fondo di investimento. Questi titoli, che risultano in parte intestati alla sola persona defunta e in parte cointestati alla stessa e alla madre di lei, che era già deceduta, dovrebbero essere liquidati da Poste Italiane a favore degli eredi legittimi della donna, in quanto la stessa non ha indicato, né in vita né per testamento, i beneficiari dei titoli in caso di sua morte. In assenza di altri parenti prossimi, eredi legittimi risultano essere soltanto i cugini (parenti di quarto grado). Di questi ultimi, tuttavia, 18 sono viventi al momento dell’apertura della successione, mentre cinque risultano premorti. Si chiede di sapere se i figli dei cugini premorti della defunta subentrino o meno come chiamati all'eredità in forza della rappresentazione (articolo 468 del Codice civile). In altre parole, eredi legittimi sono solo i 18 cugini viventi o anche i figli dei cugini premorti?





