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313 quesiti trovati
Pubblico impiego
Appartengo a una forza di polizia a ordinamento militare. Ho 47 anni e, finora, ho maturato 28 anni di servizio effettivo. Nel caso in cui mi congedassi prima dell’età pensionabile, quando potrò maturare il diritto a ricevere l’assegno previdenziale in proporzione ai contributi versati? A 60 anni? Oppure dovrò attendere i 67 anni?
Mi accingo chiedere permessi ex legge 104/1992, per l'assistenza a un mio familiare. Chiedo se è ogni volta necessario fruire di tutti i tre giorni previsti mensilmente.
Un Comune ha bandito un concorso per istruttore contabile, specificando nel bando l’ufficio di destinazione dei vincitori. È lecito, a procedura concorsuale non ultimata, emettere un bando di mobilità per lo stesso profilo e ufficio di destinazione, ai fini della copertura di un ulteriore posto, oppure è necessario ultimare la selezione e scorrere la graduatoria?
Sono vedova, dipendente pubblica a tempo indeterminato e madre di tre figli di 25, 22 e 13 anni. Nell'articolo 1, comma 180, della legge di Bilancio per il 2024 (n. 213/2023) è stabilito che hanno diritto alla decontribuzione Inps, nella misura del 100% per il triennio 2024-2026, le madri di tre figli, assunte a tempo indeterminato, ma non è specificato se i figli devono essere a carico e, tantomeno, se devono essere conviventi. Chiedo chiarimenti all'esperto.
A norma della legge 104/1992, un dipendente pubblico con disabilità in situazione di gravità, che continua a lavorare, fruisce di permessi per se stesso e nel contempo, essendo stato eliminato il principio del “referente unico dell’assistenza” (Dlgs 105/2022, «Attuazione della direttiva (Ue) 2019/1158 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e che abroga la direttiva 2010/18/UE del Consiglio»), è assistito dai tre fratelli, che a loro volta fruiscono dei permessi. Considerato che i giorni di permesso del disabile e dei fratelli non devono necessariamente essere fruiti nelle stesse giornate, i fratelli possono fruire di permessi quando il disabile è al lavoro (in presenza o in smart working)? A quanto ammonta il totale di giorni complessivamente fruibili in un mese dal dipendente e dai tre fratelli?
Nel caso in cui si preveda di dimettersi (per esempio nei primi mesi dell'anno) dall'impiego in un ente locale per passare a un'altra pubblica amministrazione, i permessi orari per visite mediche (18 ore annue) e per motivi familiari (18 ore annue), possono essere fruiti interamente entro la data delle dimissioni oppure devono essere riproporzionati?
Sono stato da poco assunto da un ente locale con contratto a tempo indeterminato, inquadrato in categoria D, mentre precedentemente (senza soluzione di continuità dal 2016) sono stato dipendente di un altro ente locale ed ero inquadrato in categoria C. Volevo sapere se ho diritto alle 28 giornate di ferie più quattro di festività soppresse. Secondo l'articolo 61, comma 1, lettera a, del Ccnl 2019/2021 comparto Enti locali, potrei avere già da subito diritto alle 32 giornate. Ma lo stesso articolo si riferisce al trattamento economico e normativo dei dipendenti a tempo determinato, oppure indirettamente si applica anche ai dipendenti di ruolo?
A norma dell'articolo 3 del Dl 145/2023, convertito in legge 191/2023, l’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale, per le amministrazioni di cui al comma 3 (ossia «le amministrazioni di cui all'articolo 48, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165»), è comunque neutro ai fini del riconoscimento dell’esonero contributivo (prorogato anche per l’anno 2024) a prescindere dalla modalità di erogazione oppure lo stesso non rileva anche nel caso in cui le citate amministrazioni decidano di erogare l’incremento mensilmente nel corso del 2024?
Mi sono laureato con un corso quinquennale iniziato nel 1992. Ho riscattato la quota parte dal 1° gennaio 1996 e non ho contributi precedenti quella data. Ho aderito alla pace contributiva per cinque anni successivi al 1996, nei quali non ho lavorato. Chiedo se posso riscattare anche la quota parte della laurea antecedente al 1° gennaio 1996 senza compromettere la contribuzione volontaria legata alla pace contributiva e se, nell’ipotesi dell’istituzione di una nuova pace contributiva per gli anni 2024-2025, potrò eventualmente aderire per gli ulteriori periodi nei quali non ho lavorato.
Secondo il comma 2 dell'articolo 40 del Ccnl Funzioni locali del 16 novembre 2022, «il dipendente ha altresì diritto ad un permesso di 15 giorni consecutivi in occasione del matrimonio». Il comma 3 aggiunge che «i permessi dei commi 1 e 2 non riducono le ferie e sono valutati agli effetti dell'anzianità di servizio». L'articolo 25, comma 4, poi, precisa che «il periodo di prova è sospeso in caso di assenza per malattia, ai sensi dell’articolo 48 (Assenze per malattie), dell’articolo 49 (Infortuni sul lavoro e malattie professionali), dell’articolo 50 (Malattie per gravi patologie) e negli altri casi di assenza previsti dalla legge o dal Ccnl». Si chiede se è possibile fruire del permesso per matrimonio durante il periodo di prova e se, in questo caso, il permesso per matrimonio sospende il periodo di prova, facendone slittare la scadenza.
Il 31 dicembre 2023 è terminata la gestione transitoria dell'assicurazione infortuni dei giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica. Dal 1° gennaio 2024 si applica la normativa di riferimento per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali di cui al Dpr 1124/1965. Si chiede se, nel caso di un datore di lavoro pubblico (nello specifico, una università), dovrà essere applicata la gestione per conto dello Stato, come previsto per la generalità dei dipendenti pubblici, oppure se dovrà essere osservata quella prevista per i datori di lavoro privati.
Dal casellario giudiziale di un soggetto non risulta alcunché. Tuttavia, dalla visura ex articolo 33 del Dpr 313/2002, risulta una sentenza - di oltre 10 anni fa - per violazione dell'articolo 186 (guida in stato di ebbrezza), commi 2.c) e 2-bis del Codice della strada (Dlgs 285/1992), con applicazione degli articoli 444 e 445 del Codice di procedura penale e sospensione condizionale della pena a seguito di patteggiamento. Inoltre, nulla risulta dal certificato carichi pendenti dello stesso soggetto, ma è comunque in corso, da oltre quattro anni, un procedimento a suo carico presso il giudice di pace (articolo 582 del Codice penale); il procedimento, peraltro, è destinato a estinguersi nel corso di una prossima udienza, con la remissione reciproca della querela, già concordata informalmente tra le parti. Stante questa situazione, qualora vincesse un concorso bandito dal ministero della Giustizia, il cui bando include come requisito il possesso di qualità morali e di condotta previste dall’articolo 35, comma 6, del Dlgs 165/2001, il soggetto in questione verrebbe assunto? Nel caso in cui, invece, la stessa persona partecipasse ad altri concorsi pubblici, per i quali occorre comunque dichiarare i precedenti penali, anche se non ostativi all'assunzione, sarebbe tenuta a dichiarare quanto sopra, anche se dai certificati non risulta?
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