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3179 quesiti trovati
Previdenza e pensioni
La riforma in base alla quale è prevista la riduzione delle aliquote di rendimento periodo retributivo, per le pensioni degli statali ex Inpdap, riguarda solo l'anno 2024, e quindi è finalizzata a un risparmio su tale anno? Nel 2025, teoricamente, torneranno le vecchie aliquote, contenute nell’allegato A alla legge 965/1965?
Mi hanno detto che per percepire l'importo pieno di pensione prevista si deve aver versato contributi per almeno 30 ore lavorative a settimana durante gli anni di lavoro. A tal proposito mi chiedevo, ragionando su un calcolo ipotetico, se una persona per andare in pensione deve lavorare 42 anni e ha fatto 21 anni a tempo pieno (40 ore settimanali) e 21 anni part time (20 ore settimanali) quando sarà il momento della pensione si farà una media ( quindi 30 ore settimanali per 42 anni) o come viene calcolato l'importo?
Una lavoratrice ha inoltrato istanza di rendita vitalizia, ex articolo 13, comma 5, della legge 1338/1962, nel novembre 2022 (per contributi omessi dal datore di lavoro dal 1993 al 2000). L'Inps risponde che la stessa non può essere evasa in forza della sentenza 21302/2017 della Cassazione, che ne osta - a suo dire - la procedibilità. Con risposta motivata l'Inps considera la procedibilità nel caso in cui la rendita in esame poteva essere richiesta entro un decennio (legge 335/1995) e che- in via prudenziale - le domande che sarebbero prescritte sono sospese in attesa di valutazione da parte del ministero del Lavoro. Cosa ne pensa l'esperto?
Rapporto di lavoro privato
Un centro tricologico non curativo, con due dipendenti, anche se non è iscritto all'albo artigiani, può applicare il Ccnl dei Centri estetici (codice Cnel H515) in luogo del Ccnl Commercio? Tale centro ha il codice Csc (codice statistico contributivo) 70708 ma l'attività rimane tipica del centro tricologico, quindi nel ramo della estetica prevista nel citato Ccnl. Si precisa che il centro in questione non è iscritto ad alcuna associazione datoriale e l'attività prevalente è la tricologia.
Una Srl artigiana in cui tutti i soci sono iscritti alla relativa gestione Inps, eroga compensi per il lavoro da loro prestato nell'attività sociale (panificazione), pur se l'obbligo di tale prestazione non è previsto nell'atto costitutivo e nemmeno sono previsti obblighi di prestazioni accessorie ex 2345 del Codice civile. I compensi vengono assoggettati a Irpef come assimilati a redditi di lavoro dipendente e alla gestione separata Inps. Si chiede se i relativi importi vadano effettivamente sottoposti alla contribuzione alla gestione separata oppure alla gestione artigiani e se siano deducibili dal reddito della società.
Le lavoratrici madri che, per effetto della legge di Bilancio 2024, beneficeranno dell'esonero contributivo, vedranno la loro posizione pensionistica intaccata dalla decontribuzione goduta?
Un'azienda ha concesso a un dipendente un prestito di 160mila euro a tasso zero. Ai fini della restituzione, è necessario che le rate risultino dal cedolino e che ci sia l'applicazione degli interessi facendo riferimento al Tur (tasso ufficiale di riferimento), anche se l'azienda non li ha previsti, oppure è sufficiente un bonifico del dipendente?
Lavoro autonomo e partite Iva
Si chiede se è corretto che un libero professionista, iscritto alla gestione separata, il quale decide di svolgere contemporaneamente attività d'impresa con la stessa partita Iva, debba iscriversi anche alla gestione commercianti. Inoltre, si chiede se i versamenti delle due gestioni possono cumularsi al fine dei requisiti per ottenere successivamente una pensione unica.
Un lavoratore, padre di un figlio di età inferiore all'anno, ha fruito del congedo di paternità e poi ha presentato le proprie dimissioni al datore di lavoro in data 15 febbraio 2024. Il lavoratore ha deciso di prestare il preavviso e il rapporto di lavoro è cessato il 6 marzo 2024, data in cui il figlio aveva già compiuto l'anno di età. Essendo quindi il figlio, al momento della cessazione del rapporto, di età superiore all'anno, si chiede se vada comunque pagata l'indennità di mancato preavviso.
Il portiere di un condominio ha - al 31 dicembre 2023 - 12 giorni di ferie residue. Per il 2024 ha chiesto ferie per 24 giorni. L’amministratore condominiale può esigere, o in qualche modo ottenere, di fargli smaltire le vecchie ferie e fargli prendere in ogni anno di riferimento tutte le ferie maturate? Per quanto concerne i permessi, poi, lo stesso amministratore può esigere, o in qualche modo ottenere, che siano fruiti per intero durante l’anno di maturazione?
Una ex insegnante in pensione apre una partita Iva per la coltivazione di agrumi nel 2016. Dato che di fatto non è mai riuscita ad avviare in pieno l'attività (non ha avuto mai dipendenti e mai dei veri e propri clienti), nel marzo 2022 ha chiuso la partita Iva. Nel frattempo l'Inps, mediante avviso di cartelle, ha provveduto a chiedere i contributi previdenziali Ivs dei coltivatori diretti per il periodo 2016-2022. Tenuto conto che la signora è in pensione da almeno 15 anni, che non c'è stato fatturato di vendita di prodotti agricoli, che ogni anno ha dichiarato un totale di redditi dominicali pari a 629 euro e redditi agrari per 298 euro, e che oltre al reddito di pensione, ha dichiarato redditi diversi (collaborazioni occasionali derivanti dall'esercizio di attività di docente per i doposcuola) per un importo inferiore a mille euro euro lordi, è corretto che l'Inps pretenda il pagamento di tali contributi previdenziali?
Pubblico impiego
Mi accingo chiedere permessi ex legge 104/1992, per l'assistenza a un mio familiare. Chiedo se è ogni volta necessario fruire di tutti i tre giorni previsti mensilmente.
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