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894 quesiti trovati
Organismi di ispezione accreditati per gli appalti oltre i 20 milioni
Per lavori oltre i 20 milioni di euro, la normativa richiede un'elevata specializzazione e garanzia di indipendenza. Pertanto, l'incarico è affidato a organismi di ispezione accreditati in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020. Tali organismi accreditati rientrano fra quelli elencati dagli articoli 65 o 66 del Dlgs 36/2023? Ritengo siano quelli di cui all'articolo 66, in quanto si tratta di affidare un servizio di supporto al Rup (Responsabile unico del progetto) che rientra nel più ampio novero dei servizi di ingegneria e architettura, mentre fatico a immaginare che tale prestazione possa essere affidata, per esempio, ai soggetti di cui al comma 1, lettere a), b) e c) dell'articolo 65 del Codice dei contratti pubblici. Chiedo quindi il parere dell'esperto, in quanto ho trovato in rete bandi che sposano entrambe le tesi.
Quando è tardivo il rilascio della «regolare esecuzione»
In base all'articolo 28 dell'allegato II.14 del Codice dei contratti pubblici (Dlgs 36/2023), il termine entro il quale rilasciare il certificato di regolare esecuzione deve considerarsi perentorio?
Contrattazione decentrata: così la presenza dei sindacati
Nell'ambito della contrattazione, in un ente locale, al fine di garantire la partecipazione del rappresentante territoriale del sindacato, è obbligatoria l'iscrizione di almeno un dipendente al sindacato stesso?
L'extra da esigenze di ufficio non riduce l'«allattamento»
Nella giornata lavorativa tipo, l'orario lavorativo previsto è 7.30-13.30 (sei ore) e la lavoratrice madre, con orario settimanale di 36 ore, inquadrata nel Ccnl del comparto Funzioni centrali, decide di fruire delle ore di permesso per allattamento dalle 7.30 alle 9.30, ma osserva, per esigenze di ufficio, l'orario 9.30-13.45. La madre, pur fruendo dei permessi per l'allattamento, può cumulare minuti in banca ore o effettuare lavoro straordinario, senza che le venga alienato il diritto a fruire dei permessi per allattamento?
Il dipendente pubblico non può gestire case vacanze
Un dipendente pubblico a tempo pieno può essere titolare di un'attività di gestione case vacanze, senza partita Iva e senza avere costituito una società? Il reddito è inserito nella voce D1del modello 730.
Istituti tecnici economici, opzionale la durata di 4 anni
Sono un docente in un istituto tecnico economico (Ite). Ultimamente, si parla molto della riforma degli istituti tecnici, e mi chiedo se, a partire dall'anno scolastico 2026/2027 (e negli anni a venire), tutti gli Ite saranno obbligati a offrire esclusivamente percorsi di fomazione di durata quadriennale, oppure se l'indirizzo quadriennale sarà opzionale e verrà adottato solo dagli istituti che ne faranno richiesta al ministero dell'Istruzione e del merito.
La legge non indica i giorni di deposito del «consolidato»
Per quanti giorni Il bilancio consolidato del Comune deve rimanere depositato a disposizione dei consiglieri comunali? Qual è la norma di riferimento?
Paletti al tipo di convivenza per i permessi ex legge 104
Un dipendente pubblico, sposato, convive fisicamente e civilmente, mediante residenza trasferita, con un soggetto disabile al 100 per cento, che risulta divorziato e che fruisce della indennità di accompagnamento. Questa persona, che assiste il disabile, può, in virtù della residenza e dell'assistenza, fruire dei permessi ex legge 104/1992, visto che il disabile non ha familiari che lo possono assistere?
Consiglio comunale: l’iter e l’efficacia delle delibere
Le delibere del consiglio comunale devono riportare in calce al provvedimento finale la dicitura «ex articolo 3, comma 4, della legge 241/1990». In assenza di tale dicitura, o della menzione di questa disposizione, la delibera è sempre impugnabile?
La sostituzione del segretario assente alla seduta del consiglio
Nella seduta del consiglio comunale, in mancanza del segretario generale e in mancanza del vicesegretario comunale, chi può sostituire validamente il segretario generale e quindi garantire la validità della seduta stessa?
Se la rinuncia allo spezzone penalizza l'insegnante precaria
Un'insegnante precaria si è abilitata sulla sua classe di concorso e si trova ora in fascia 1 aggiuntiva. Per la sua materia ha inserito, quali preferenze, tutte le scuole della sua provincia per le cattedre intere. Al primo turno non è stata accontentata, in quanto le sarebbe toccato uno spezzone di 10 ore. Non avendo inserito lo spezzone è stata saltata e nelle uscite dei turni successivi le cattedre intere, resesi nel frattempo disponibili in altre scuole, sono state assegnate a colleghe non abilitate e in fascia 2 con punteggi molto bassi. Riassumendo, la scuola, pur distante dall'abitazione, era stata indicata nelle preferenze ma solo per cattedra intera e l'algoritmo, trovato uno spezzone, non torna indietro in seguito all’applicazione della sanzione indicata all’articolo 12, comma 4, dell’Ordinanza del ministero dell'Istruzione e del Merito 88/2024, che prevede che «l’aspirante sarà considerato rinunciatario con riferimento alle sedi e alle classi di concorso/tipologie di posto per cui non abbia espresso preferenza». Si chiede se è corretto, anche perché l'interpretazione letterale della norma lascerebbe presupporre, visto che la sede e la classe di concorso erano state inserite, una rinuncia solo per la tipologia di posto (spezzone).
Così i termini per convocare il consiglio comunale
Vorrei un chiarimento sul computo dei termini per la convocazione del consiglio comunale. Nello specifico, l'articolo 40, comma 3, dello statuto comunale prevede che «le sessioni straordinarie devono essere convocate almeno tre giorni prima del giorno stabilito». Se la convocazione è stata notificata tramite posta elettronica certificata lunedì 27 ottobre 2025, alle ore 11.52, per una seduta fissata giovedì 30 ottobre 2025, alle ore 16.00, il termine è rispettato?





