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330 quesiti trovati
Enti del terzo settore
Un'associazione culturale, no profit, si avvale per l'insegnamento ai soci e iscritti, di docenti dipendenti della pubblica amministrazione che esercitano anche la libera professione. Si chiede se si rende operante l'esclusione prevista dall'articolo 53, comma 6, lettera f-bis) (attività di formazione diretta ai dipendenti della pubblica amministrazione nonché di docenza e di ricerca scientifica) del Dlgs 165/2001 e, conseguentemente, l'esclusione dagli adempimenti previsti dal comma 11 dello stesso articolo 53, in base al quale «entro quindici giorni dall'erogazione del compenso per gli incarichi di cui al comma 6, i soggetti pubblici o privati comunicano all'amministrazione di appartenenza l'ammontare dei compensi erogati ai dipendenti pubblici».
Un ente del Terzo settore (Ets), con entrate inferiori a 220mila euro annui, vorrebbe inviare all'agenzia delle Entrate l'elenco dei donanti, perché le donazioni effettuate possano essere inserite nel modello 730 precompilato. Si chiede se ciò è possibile.
Una società sportiva dilettantistica (Ssd), senza scopo di lucro, aderente al regime fiscale agevolato di cui alla legge 398/1991, ha sempre documentato gli incassi derivanti dalle quote percepite per affitto del campo sportivo mediante ricevute fiscali cartacee, il cui totale giornaliero veniva riportato nel registro dei corrispettivi. Dal 1° gennaio 2024, per documentare tali operazioni, questa società è obbligata all'emissione dello scontrino fiscale e/o della fattura elettronica?
Una fondazione intende acquistare un servizio da un fornitore britannico per un importo di circa 25mila euro. Il servizio consiste nella realizzazione di un filmato e nel suo montaggio e verrà probabilmente realizzato nello stesso Regno Unito e poi inviato in formato digitale. Il video ha una finalità di formazione e culturale e dovrebbe avere come oggetto il tema della sicurezza sul lavoro, che è anche lo scopo della fondazione medesima Non ci risulta una rivendita dello stesso al di fuori dell'ambito della fondazione. Si precisa che quest'ultima non ha una partita Iva e svolge unicamente attività di tipo istituzionale. Quali adempimenti Iva occorre rispettare?
L'oggetto sociale di un circolo tennistico, in forma di associazione sportiva dilettantistica (Asd), che adotta il regime fiscale agevolato di cui alla legge 398/1991, consiste nel contribuire alla diffusione dello sport del tennis e anche nel promuovere iniziative ricreative che favoriscano la migliore utilizzazione del tempo libero. I soci praticano le seguenti attività ricreative: gioco del biliardo e gioco delle carte (burraco). Per questi servizi pagano un corrispettivo di quattro euro all'ora per il biliardo e di due euro all'ora per il burraco. I corrispettivi versati dai soci sono da considerare operazione commerciali - e, quindi, assoggettate a Iva e Ires -oppure istituzionali?
Un'Asd (associazione sportiva dilettantistica), con codice fiscale, emette ricevuta per un contributo ricevuto in relazione a una manifestazione. Chi versa il contributo, a fronte della ricevuta, può fruire della detrazione/riduzione nella dichiarazione dei redditi? Ci sono limiti di importo per l'emissione della ricevuta?
Tenuto conto di quanto previsto dalla conversione in legge 215/2021 del Dl 146/2021 - ove è stato disposto, per gli enti del terzo settore (Ets), il passaggio da un regime di esclusione Iva a un regime di esenzione Iva - gli Ets, e in particolare le organizzazioni di volontariato (Odv) e le associazioni di promozione sociale (Aps), dovranno aprire la partita Iva, in quanto l’effettuazione di operazioni esenti prevede l’emissione della corrispondente fattura. Quest'obbligo vale per tutti gli Ets (cioè anche quelli che svolgono solo attività generale, a norma dell'articolo 5 del Dlgs 117/2017) oppure solo per quelli che svolgono anche attività commerciale? Sarebbe possibile ricorrere alla dispensa dagli adempimenti per le operazioni esenti, a norma dell'articolo 36-bis del Dpr 633/1972?
Un'organizzazione di volontariato iscritta al Runts ha solo il codice fiscale e non possiede partita Iva in quanto svolge esclusivamente attività di interesse generale ex articolo 5 del Dlgs 117/2017 (Codice del terzo settore-Cts). Pur non svolgendo assolutamente attività commerciali, questa organizzazione era tenuta a munirsi di partita Iva già dal mese di gennaio 2024? Le uniche entrate derivano dai fondi del 5x1000 che annualmente ammontano a circa centomila euro. Occorre allora fare fattura ogni volta che percepisce tali somme, oppure quando i soci (o i terzi) occasionalmente donano delle modiche somme di denaro?
Un Fan club di una squadra di calcio ha intenzione di costituire un'associazione e prendere in locazione un locale dove i soci possano riunirsi, vedere le partite, organizzare le trasferte e, in generale, fare vita associativa. Tra gli iscritti, ci sono diversi imprenditori, disposti a sovvenzionare l'associazione anche tramite pubblicità della stessa (cartellonistica, gadget, pubblicità sui social). Per il 2024 è ancora applicabile il regime della legge 398/1991 alle associazioni non sportive (non esercitando pratica sportiva, il club non è affiliato ad alcun ente sportivo) oppure si deve far riferimento al Codice del terzo settore (Dlgs 117/2017)? Lo stesso è in attesa di autorizzazione comunitaria? Se fosse già in vigore, occorre l'iscrizione al Registro nazionale terzo settore (Runts) come associazione "generica"? Si possono applicare le percentuali di redditività di cui all'articolo 80 della legge 398/1991? Ai fini Iva, invece, sulle operazioni commerciali (pubblicità - sponsorizzazioni) si versa la stessa detraendo l'Iva sugli acquisti afferenti? Oppure, rispettando i limiti, si può rientrare nella legge190/2014 (di Stabilità per il 2015) senza applicazione dell'Iva come se si fosse un'associazione di promozione sociale (Aps)?
A seguito del decesso di una persona appassionata di musica, diversi anni fa una fondazione musicale ha ricevuto in successione alcuni strumenti musicali. Ora, alcuni di questi non sono più utili all'attività istituzionale della fondazione, motivo per cui si ha l'intenzione di mettere in vendita alcuni violini. In sede di valutazione è emerso che un violino ha un valore rilevante (oltre 60mila euro), e avremmo un soggetto straniero fortemente interessato all'acquisto dello strumento. In caso di cessione, va applicata l'Iva?
Un'Asd (associazione sportiva dilettantistica), che applica il regime forfettario previsto dalla legge 398/1991, consegue proventi pubblicitari, che provvede a fatturare. Mentre risulta pacifico applicare all'imponibile delle fatture il coefficiente di redditività del 3 per cento, si chiede un chiarimento sulla quota di Iva forfettaria non versata e rimasta nelle casse sociali. Questo componente va tassato? In caso affermativo, è assimilabile all'imponibile (ossia tassazione forfettaria al 3 per cento) o dev'essere considerato altro componente positivo e sommato integralmente ai ricavi forfettari?
Un'associazione svolge l'attività di tenuta di corsi di aggiornamento operativi per gli artigiani del settore. I corsi vengono svolti a fronte di un costo di iscrizione che viene fatturato, per una cifra annua di circa 10-15mila euro. L'associazione - non riconosciuta e non iscritta in alcun registro - da anni applica il regime di cui alla legge 398/1991. Fino al 2023 ha sempre versato l'Iva sulle fatture emesse forfettariamente, nella misura del 50 per cento, e ha considerato imponibile ai fini Ires il 3% dei ricavi. Dal 2024 tale associazione non può più applicare il regime forfettario /ex legge 398/1991), per cui si chiede come si dovranno determinare l'Iva e l'imponibile reddituale.
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