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38 quesiti trovati
Fonti e risparmio energetico
Vorrei sapere se le utenze riferite all'energia elettrica/gas/acqua delle caserme dei Carabinieri (esclusi gli alloggi di servizio) rientrano fra quelle classificate come non disalimentabili a norma dell'articolo 23, comma 23.2, del Timoe (testo integrato delle morosità elettriche; allegato A della delibera 258/2015/R/com, e successive modifiche e integrazioni, dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico).
La direttiva 26 luglio 2023 del ministero delle Imprese e del made in Italy definisce l'ambito di applicazione, e le procedure tecniche, per la verifica periodica degli strumenti di misura in servizio utilizzati per funzioni di misura legali. Chiedo come applicare tale direttiva al teleriscaldamento, dato che i contatori del fornitore, presso le centrali termiche condominiali, sono unici per acqua calda sanitaria e riscaldamento. Non sembrano quindi possibili, per il teleriscaldamento, le verifiche di legge a tutela del consumatore, utilizzando le schede N-O-P unite alla direttiva; infatti, sulle fatture riferite ai consumi di teleriscaldamento condominiali, il fornitore espone il totale dei kWh e il corrispettivo dovuto in euro, senza distinguere il “di cui” imputabile separatamente all’acqua calda sanitaria (in kWh e metri cubi) da quello dovuto al riscaldamento. Questo intralcia anche la successiva separata contabilizzazione individuale, obbligatoria per legge.
L’erogazione del gas metano sul territorio nazionale è sempre stata garantita con continuità da svariati distributori-venditori. L'Arera (Autorità di regolazione per energia reti ambiente) è tenuta a vigilare solo sull'osservanza dei prezzi oppure anche sull'affidabilità dei venditori?
Un contribuente - nell'ambito di una ristrutturazione edilizia ordinaria con bonus al 50 per cento, effettuata in edilizia libera, senza necessità di rilascio di autorizzazioni amministrative da parte del Comune - ha installato sul tetto della propria abitazione un impianto fotovoltaico. Si chiede come individuare la data di "fine lavori". Va presa a riferimento la data di rilascio del certificato di conformità dell'impianto, la data di allacciamento alla rete elettrica, la data di accoglimento della domanda al Gse-Gestore dei servizi energetici (come per il 110 per cento) o, semplicemente, la data della fattura di saldo emessa precedentemente rispetto a conformità e allacciamento?
L'acquisto e l'installazione dei pannelli fotovoltaici da balcone ("plug and play") beneficiano delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie?
Ho installato un impianto fotovoltaico con 4kw di pannelli, accumulo batteria (10 kW) e inverter con potenza di picco pari a 3.4 kW. Quale la potenza nominale è necessaria per fruire degli incentivi con il superbonus 110%?
Sono titolare del Primo Conto Energia ma non mi viene più corrisposta dal Gse (Gestore servizi energetici) la tariffa incentivante sull'energia prodotta. Il contratto stipulato prevedeva il pagamento integrale dell'energia prodotta con l'importo di 0,445 euro per Kw prodotto, come avviene per tutti i conti energia successivi al mio, e l'energia veniva consumata nel giro di 3 anni senza ulteriori accolli. È insorto l'obbligo di effettuare lo scambio sul posto con il Gse, che su sollecitazione del mio gestore di rete ho eseguito nel 2009, e ora mi viene applicata la delibera Arg 74/08 che mi taglia l'incentivo di produzione che era dovuto annualmente. Il mio impianto è di 3,3 Kw di produzione. Comunico che tutti gli impianti dei successivi conti energia continuano a ricevere i pagamenti totali più lo scambio sul posto. Come posso fare per riordinare il tutto?
In un condominio con codice fiscale ma senza partita Iva, composto prevalentemente da unità a uso ufficio/commerciale di proprietà di soggetti esercenti attività d'impresa, alcuni dei condòmini, quale gruppo di autoconsumo collettivo da fonti rinovabili, installano sul tetto (proprietà condominiale) un impianto fotovoltaico della potenza di 70 kW. Alla luce di quanto sostenuto dall'agenzia delle Entrate nella risposta 37/2022 si chiede conferma che, nel caso in cui "referente" del gruppo di autoconsumo collettivo sia il condominio, per il tramite del suo amministratore: a) la tariffa incentivante sia esclusa da Iva ex articolo 2, comma 3, lettera a, del Dpr 633/1972; b) le componenti tariffarie restituite siano escluse dal campo di applicazione dell'Iva per la medesima norma; c) la cessione dell'energia rinnovabile non autoconsumata sia esclusa da Iva per carenza del presupposto oggettivo. Si chiede altresì conferma che tanto le voci a), b) e c) esposte, debbano essere attribuite dall'amministratore condominiale solo ai condòmini che partecipano al gruppo di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabile.
La nuda proprietaria di un appartamento consentiva alla usufruttuaria di installare sul lastrico solare un impianto fotovoltaico da 3Kw con scambio sul posto, con contratto Gse in scadenza nell'ottobre 2023, e attualmente non funzionante poichè danneggiato. Il condominio ove è sito l'appartamento ha commissionato a un general contractor i lavori di cui al superbonus 110% che prevedono, oltre alle opere trainanti, l'istallazione di un impianto con ritiro dedicato Gse da 6Kw con accumulo. Il general contractor asserisce che, nell'alveo della legge che descrive gli interventi del superbonus, la proprietaria potrà esclusivamente implementare l'impianto esistente sulla superficie libera del proprio lastrico e non procedere alla sostituzione in toto dello stesso. Ciò premesso, la proprietaria, a proprie spese e cura, può dismettere l'impianto esistente e non funzionante e richiedere al general contractor l'installazione di una struttura nuova in luogo di quella esistente?
Le spese sostenute per l'installazione di sistemi di accumulo ex articolo 1, comma 812, della legge 234/2021, possono essere portate in detrazione dal reddito Irpef per l'intero importo o soltanto per la parte che non è riconosciuta quale credito di imposta?
I residenti nelle aree “non metanizzate” dei Comuni appartenenti alla zona climatica E godono di una riduzione di prezzo sui combustibili utilizzati. L’agevolazione, a regime dal 1999 grazie alla legge 448/1998, riguarda in particolare le «frazioni di Comuni», cioè «le porzioni edificate ubicate, a qualsiasi quota, al di fuori dal centro abitato ove ha sede la casa comunale, ivi comprese le case sparse» (articolo 4, comma 2, del Dl 268/2000). Vorrei sapere se questa normativa è ancora in vigore.
Il contributo disposto dall'Arera-Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, con delibera 467/2019/R/eel, per il rinnovamento delle colonne montanti condominiali, è cumulabile con le detrazioni fiscali dedicate al recupero del patrimonio edilizio (50 per cento) con eventuale sconto in fattura da parte del fornitore? In caso di risposta positiva , è detraibile l'intero importo dei lavori (spese professionali incluse) oppure solo la somma non coperta dal bonus Arera?
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