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89 quesiti trovati
Sicurezza sul lavoro
Un'azienda agricola Snc è composta da due soci; un socio, imprenditore agricolo, figura anche come datore di lavoro e l'altro socio è iscritto all'Inps come coltivatore diretto. I soci non percepiscono busta paga e gli utili della società vengono divisi. Al momento la società non ha dipendenti e il socio imprenditore agricolo è responsabile per la sicurezza sul lavoro e deve redigere il documento di valutazione dei rischi (Dvr). Tale socio è responsabile anche per l'altro ed è quindi tenuto a frequentare il corso sicurezza e adempiere agli obblighi relativi alla sorveglianza sanitaria?
In un'azienda metalmeccanica, chi può firmare il rapporto d'intervento relativo alla verifica annuale e alla manutenzione di carroponti, dichiarando di avere accertato che i lavori sono stati eseguiti correttamente? Può firmare anche un operaio o un impiegato?
La certificazione di regolarità fiscale (cosiddetto Durf, documento unico di regolarità fiscale), di cui all'articolo 17-bis, commi 5 e 6, del Dlgs 241/1997, è uno dei sei requisiti previsti per il rilascio della nuova patente a crediti dal 1° ottobre. Il Durf non è obbligatorio per appalti e subappalti inferiori a 200mila euro (caso frequentissimo nel settore artigiano) e non può essere rilasciato dall'agenzia delle Entrate quando l'anzianità aziendale è inferiore ai tre anni. Tale documento va richiesto comunque prima di compilare l'istanza sul portale dell'Ispettorato nazionale del lavoro? Diversamente, nella compilazione dell'istanza, va barrato come «non obbligatorio» o come «esenzione giustificata»?
Gli unici articoli del Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (Dlgs 81/2008) che riguardano le imprese individuali senza personale subordinato né collaboratori, sono l'articolo 21 e il 26. L'articolo 21 prevede la facoltà (non l’obbligo) di partecipare a corsi di formazione specifici in materia di salute e sicurezza sul lavoro e l'articolo 26 non riguarda la formazione, salvo i casi previsti dalla normativa speciale che sono però regolamentati dagli accordi Stato-Regioni. Si chiede se, nella compilazione dell'istanza per la patente a crediti, le imprese individuali senza personale dipendente né collaboratori debbano barrare il requisito formativo (lettera B) come «non obbligatorio» oppure come «esenzione giustificata».
Un imprenditore deve presentare l'istanza per l'ottenimento della patente a crediti. Si tratta di un imprenditore individuale che, però, svolge l'attività in forma di impresa familiare. Quanto alla «Tipologia di soggetto obbligato», questo soggetto deve barrare la casella «Impresa» oppure la casella «Lavoratore autonomo»?
In merito al nuovo sistema di patente a punti per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri, si chiede se un autotrasportatore conto terzi (che effettua, quindi, mere consegne di materiale edile in cantiere) sia soggetto a tale obbligo.
A seguito della circolare Inl.R.0000004.23-09-2024 dell'Ispettorato nazionale del lavoro, è diventata operativa, seppur con una fase di transizione per mancanza del sito internet, la cosiddetta patente a punti per i cantieri. Tra i requisiti per ottenerla, la circolare, così come la norma, cita «il possesso della certificazione di regolarità fiscale (...), nei casi previsti dalla normativa vigente», sancendo poi che questo requisito è autocertificato solamente dalle imprese soggette al documento secondo quanto previsto dalla normativa vigente. L'articolo 17-bis del Dlgs 241/1997, tuttavia, non prevede un vero e proprio obbligo di richiesta del Durf (documento unico di regolarità fiscale), ma piuttosto - al comma 5 - una disciplina agevolativa che permette di disapplicare gli adempimenti di cui al comma 1 per quelle imprese che possono ottenere tale documento. Mi chiedo quindi quali siano le imprese soggette all'obbligo di rilascio del Durf - che quindi ai fini della richiesta della "patente a punti per i cantieri" dovranno autocertificarne il possesso, o almeno la sussistenza dei requisiti che ne consentano il rilascio - e quali invece dovranno dichiararsi esonerate dalla dimostrazione del requisito.
Ho incaricato un ingegnere di presentare una Cila (comunicazione inizio lavori asseverata) per la ristrutturazione del tetto; in particolare, si tratta di lavori per la posa di una guaina e la sostituzione delle tegole, danneggiate da una forte tempesta lo scorso anno. Ho incaricato un'impresa edile per il rifacimento del tetto e un'altra azienda per la sostituzione di alcuni pannelli fotovoltaici danneggiati dalla stessa tempesta. In caso di sinistro ai danni di un dipendente di una delle imprese da me incaricate, chi è responsabile? Il committente o l'azienda che effettua i lavori? Per esonerarmi da questa eventuale responsabilità, l'unica maniera è delegare la direzione e responsabilità dei lavori all'ingegnere che ha effettuato la Cila o a un altro tecnico (quindi con costi ulteriori), oppure si può stipulare un'assicurazione specifica per questa tipologia di rischio?
In un cantiere di «autocostruzione» si prevede che la totalità dei lavori, eccetto quelli relativi alla realizzazione delle fondazioni e degli impianti, verranno svolti da autocostruttori facenti parte di un'associazione di promozione sociale, che si configura come committente. In tale ambito, con riferimento al Dlgs 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, quali adempimenti deve rispettare l'associazione? È tenuta anch'essa a redigere il proprio Pos (piano operativo di sicurezza)?
Sono una operaia parrucchiera part time (20 ore settimanali) e sono in gravidanza. Nello svolgimento delle mie mansioni, mi occupo del taglio e della piega; inoltre utilizzo colori per le tinture. Queste lavorazioni possono essere considerate a rischio? Posso fare richiesta di maternità anticipata?
In un fabbricato destinato a teatro, opera un cantiere diviso in due aree specifiche: ci sono una zona palcoscenico e una zona platea più foyer. È possibile avere per il solo palcoscenico un secondo coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione (Cse)?
In base all'articolo 88, comma 2, del Dlgs 81/2008, le disposizioni del capo I («Misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili») del titolo IV del medesimo decreto non si applicano ai «lavori svolti in mare» e «alle attività di cui al Dlgs 272/1999, che non comportino lavori edili o di ingegneria civile di cui all'allegato X» (lettere f e g-ter del citato articolo). Che cosa s'intende per «lavori svolti in mare»? La normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori marittimi (bordo navi, ambito portuale, settore pesca) è molto articolata. Infatti il testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (Dlgs 81/2008) ha abrogato il Dlgs 626/1994, ma non ha invece abrogato: - il Dlgs 271/1999 - Attività lavorative a bordo delle navi; - il Dlgs 272/1999 - Attività lavorative in ambito portuale; - il Dlgs 298/1999 - Settore delle navi da pesca. Si chiede un chiarimento sulla possibile sovrapposizione di responsabilità e competenze in capo alle figure di Csp (coordinatore della sicurezza in fase di progettazione), Cse (coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione) e comandante, nell'ambito di applicazione del Dlgs 81/2008 e dei Dlgs 271/1999 e 272/1999.
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