Finanza e risparmio
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171 quesiti trovati
Accollo del mutuo e interessi sospesi dalla moratoria Covid
Alfa acquista un immobile da Beta, con accollo del mutuo ipotecario residuo per l'importo complessivo di un milione di euro, accollandosene 500mila euro in linea capitale e pagando la differenza al venditore. Per il mutuo oggetto di accollo, il venditore ha beneficiato della moratoria Covid per il periodo febbraio 2020-luglio 2021: in tale periodo, dunque, non ha pagato né la quota capitale, né la quota interessi. Gli interessi maturati e non pagati sono stati spalmati sulle rate a scadere. Si chiede se sia corretto che tali interessi maturati nel periodo Covid siano stati accollati all'acquirente o se, invece, debbano essere chiesti dalla banca al venditore, in quanto è stato quest'ultimo a beneficiare della moratoria.
Sempre dovuta la penale del 10% su assegni scoperti
Ho emesso un assegno di importo elevato dal mio conto corrente postale, per versarlo su un mio libretto di risparmio Coop. Purtroppo, per un mio errore, al momento dell'incasso l'assegno da me intestato alla Coop è risultato scoperto alla prima chiamata. A una chiamata successiva - al quindicesimo giorno lavorativo - l'assegno è stato regolarmente incassato dalla Coop. Successivamente le Poste mi hanno richiamato con una raccomandata, chiedendo di restituire una liberatoria per tardivo pagamento con firma autenticata del beneficiario (la Coop), in cui questo dichiara di avere ricevuto il pagamento, e sancendo a mio carico il pagamento di sanzioni, interessi e una penale del 10 per cento. È possibile evitare di pagare almeno la penale, visto che si tratta di un versamento volontario su un mio libretto di risparmio, e che, quindi, l'ultimo beneficiario sono io e non ho determinato disguidi ad alcuno?
Trust e riservatezza nei rapporti con le banche
Una società ha, tra i soci di minoranza, una holding finanziaria italiana, che fa capo a un trust di diritto italiano. Alcuni istituti di credito chiedono - oltre alla dichiarazione dei titolari effettivi emessa dal trustee, ai documenti d'identità degli stessi e al certificato di assegnazione del codice fiscale - l'atto istitutivo del trust. È una richiesta legittima, non avendo tali istituti alcun rapporto diretto con il trust? Da come abbiamo potuto interpretare la norma, comprendiamo che solo nei rapporti bancari intrattenuti fra il trust e l'istituto bancario tale richiesta trova applicazione, mentre nei rapporti intrattenuti fra gli istituti bancari e le società satellite tale obbligo decade. Chiediamo pertanto un parere all'esperto.
Cassette di sicurezza, quali le responsabilità della banca
Se il cliente di un istituto di credito, aprendo la propria cassetta di sicurezza in banca, nota che alcuni gioielli sono mancanti, la banca è tenuta a rimborsare? In caso di risposta affermativa, qual è la procedura da seguire?
La morte di uno dei titolari del conto corrente cointestato
Un conto corrente bancario italiano è cointestato tra due soggetti. In caso di decesso di uno dei due, può essere usato immediatamente il 50 per cento della somma depositata, oppure ci sono termini da rispettare, e/o adempimenti da compiere?
Se gli eredi non adempiono alla chiusura del conto
Il conto corrente di un defunto ha un saldo vicino allo zero. Per vari impedimenti, gli eredi, pur avendo presentato la dichiarazione di successione, non adempiono alla chiusura di tale conto. La banca è già in possesso del certificato di morte del defunto e della dichiarazione sostitutiva per uso successione, presentati da uno degli eredi. Vista la mancata partecipazione degli stessi, quali procedure può o deve mettere in atto l'istituto di credito per chiudere comunque il conto corrente ed evitare che il saldo vada in negativo?
I dividendi da «provare» in assenza di dichiarazione
Un soggetto, avendo percepito esclusivamente redditi di capitale (dividendi), sottoposti a ritenuta a titolo di imposta, non è obbligato alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui tale soggetto abbia bisogno di un mutuo per l'acquisto di un immobile, e quindi la banca chieda la dichiarazione dei redditi, come fa l’interessato a dimostrare il possesso del reddito di partecipazione (dividendi), se non è obbligato a presentare la dichiarazione?
Una procura generale non può eliminare deleghe precedenti
Una vedova senza figli aveva concesso ai tre nipoti la delega sul suo conto corrente. Dopo alcuni anni, ha conferito una procura generale ad amministrare a uno solo dei tre nipoti delegati. In occasione della registrazione della procura nella filiale bancaria dove risulta aperto il conto corrente, per ottenere l’home banking, vengono cancellate unilateralmente dall’istituto di credito le deleghe dei due nipoti che non hanno ricevuto la procura dalla zia, peraltro senza darne comunicazione al nipote presente o agli altri due. Il comportamento della banca è stato corretto? La procura elimina le deleghe precedentemente concesse? In caso di risposta negativa, si può chiedere il ripristino delle due deleghe senza firma della zia, in quanto quest'ultima è molto anziana e ha difficoltà a spostarsi? L’impiegato ha suggerito di inserire nuovamente le deleghe con la firma del procuratore, ma si ritiene che la procura non consenta al procuratore di dare deleghe sul conto corrente.
Alberghi, legittima la pratica per tutelarsi dal «no show»
Tramite posta elettronica, ho effettuato la prenotazione di una camera d’albergo, fornendo, su richiesta dell’esercente, il numero della mia carta di debito, la data di scadenza e il nominativo dell’intestatario (ma non il numero di sicurezza a tre cifre, riportato sul retro). Prima del check-in, l’albergo ha effettuato l’addebito dell’intera somma, anziché operarne il semplice blocco a titolo di garanzia, come avvenuto in casi analoghi. Ho chiesto delucidazioni in merito e l’esercente ha spiegato che la prenotazione era stata effettuata entro 48 ore dalla data del soggiorno, e che per questo motivo - anche in caso di disdetta del cliente - sarebbe stata addebitata l’intera somma. Dato che le direttive della Banca centrale (Mifid e simili) impongono parametri stringenti per quanto attiene ai pagamenti online (per esempio l'utilizzo di token e codici di sicurezza per autorizzare un'operazione), come è possibile che i dati forniti all'esercente, da soli, consentano a chiunque di prelevare denaro dal conto? La procedura adottata dall’esercente è regolare?
L’iter per il cambio in euro delle corone norvegesi
Vorrei sapere come e dove posso cambiare corone norvegesi, andate fuori corso, per un controvalore di circa 10mila euro.
Le alternative di Poste al bonifico in contanti
Mi sono recato in un ufficio Poste Italiane per fare un bonifico in contanti (300 euro) a favore di un esercente di commercio. L'impiegato mi ha detto che, qualora avessi voluto fare un bonifico in contanti, sarei dovuto andare in banca, in quanto negli uffici di Poste Italiane si poteva fare ricorso solo a mezzi di pagamento elettronici. Vorrei sapere come mai, a fronte della presenza di un intermediario finanziario che garantisce la tracciabilità dell'operazione, in Poste Italiane non è consentito effettuare tale operazione.
Da 15mila € scatta l'obbligo dell'«adeguata verifica»
Il liquidatore di una società a responsabilità limitata ha raggiunto un accordo con la banca per il saldo e lo stralcio del debito. La banca chiede la sottoscrizione del questionario di adeguata verifica, che il liquidatore rifiuta di sottoscrivere poiché si tratta di un importo di 15mila euro. La richiesta della banca è corretta? Quando scatta l'obbligo di sottoscrizione del questionario?





