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2663 quesiti trovati
A/2 destinato a casa vacanze: recuperabile l'Iva sui lavori
Una società a responsabilità limitata immobiliare ha avviato, nel 2023, la ristrutturazione di un immobile classificato come abitativo (A2), con l'obiettivo, una volta terminati i lavori, di destinarlo all'attività ricettiva di "casa vacanze". L'intenzione di destinare l'immobile per esercitare l'attività ricettiva è stata formalizzata in una relazione e allegata alla segnalazione certificata di inizio attività (Scia) di ristrutturazione presentata al Comune. I lavori sono proseguiti durante tutto il 2024 e sono terminati a luglio 2025. Nel settembre 2025, la società ha ottenuto l'autorizzazione da parte dello Sportello unico per le attività produttive (Suap) per esercitare l'attività ricettiva. Le fatture degli anni 2023, 2024 e 2025 per i lavori sono state registrate contabilmente, senza esercitare la detrazione dell'Iva. Si chiede se è possibile procedere a un recupero dell'Iva non detratta negli anni 2023 e 2024, considerato che gli immobili erano, fin dall'inizio della ristrutturazione, destinati allo scopo ricettivo e che, prudenzialmente, non si è detratta l'Iva, aspettando il termine dei lavori e la successiva autorizzazione comunale per esercitare l’attività di casa vacanze. Il recupero dell'Iva, per gli anni 2023 e 2024, avverrebbe con la presentazione di una dichiarazione integrativa per ciascuna delle due annualità.
Il 10% per cambio infissi e installazione zanzariere
Sto valutando la sostituzione dei vecchi serramenti esterni, di legno, con nuovi in Pvc a doppia camera, ai quali verranno anche aggiunte nuove tapparelle; vorrei, inoltre, installare ex novo le zanzariere. Nel preventivo del fornitore, le quattro voci di spesa - finestre, tapparelle e zanzariere, materiali, montaggio - hanno lo stesso peso. L'Iva dev'essere al 10% solo sui serramenti e al 22% sulle restanti voci, oppure al 10% sul totale imponibile, come risulterebbe dai chiarimenti riportati nella circolare 15/E/2018, ai punti 2.2.1 e 2.2.2?
Acquisto e trasporto piante, quando occorre l'Intrastat
Un mio cliente commercia, sia all'ingrosso che al dettaglio, piante e fiori freschi. Acquista, nei Paesi Bassi, piante per circa 300mila euro all'anno. Riceve la merce con lettera di vettura. Successivamente, riceve la fattura cartacea, emette autofattura per la merce, con Iva al 10 per cento, e autofattura per spese di trasporto e spese imballaggi, con Iva al 22 per cento. Di seguito, integra la fattura cartacea con Iva al 22% per le spese e al 10% per la merce. Da quando emette autofattura allo Sdi (sistema di interscambio), il soggetto in questione non presenta più il modello Intrastat. È corretto questo comportamento, oppure avrebbe dovuto continuare a presentare il modello citato?
Menù studenti, l'aliquota dipende dal tipo di cessione
Un esercizio di vendita da asporto di alimenti (senza somministrazione) vende beni soggetti ad aliquote Iva diverse. Nel caso in cui il titolare decidesse di fare una promozione “menù studenti”, con un prezzo fisso, a quale aliquota Iva andrebbero assoggettati i corrispettivi?
Lavori edili nella pasticceria: per la fattura c’è l’inversione
Un'impresa edile, che effettua lavori di ristrutturazione - consistenti in intonacatura, pitturazione, pavimentazione - nei confronti di un committente soggetto passivo Iva (pasticceria), emetterà fattura con aliquota Iva al 22 per cento, oppure applicherà il reverse charge, ex articolo 17, comma 6, lettera a-ter, del Dpr 633/1972, decreto Iva?
Così l’acquisto in negozio da parte di clienti extra-Ue
Un negozio di abbigliamento al dettaglio ha venduto un capo a un cliente canadese, che ha pagato il prezzo comprensivo di Iva e ha chiesto la fattura. Come dev'essere emessa tale fattura?
Come rimediare all'omesso invio di autofatture allo Sdi
Una società - in regime di pro rata svolgendo operazioni esenti - ha effettuato, nel corso del 2023, molti acquisti online da fornitori esteri Ue (operazioni intracomunitarie). Per la maggior parte di tali acquisti, l’autofattura è stata emessa e inviata al sistema di interscambio (Sdi) ed è stata registrata; tuttavia, per 40 operazioni, non è stata emessa l’autofattura ed è stata semplicemente registrata la fattura cartacea del fornitore Ue, integrata con i dati dell’imponibile e dell’imposta Iva. La società ha, comunque, effettuato correttamente i versamenti dell’Iva dovuta sulle citate fatture d’acquisto, come risultanti dalle liquidazioni periodiche Iva, con l’applicazione delle regole del pro rata. Poiché, ora, ci si è accorti della mancanza delle autofatture 2023, si vorrebbe urgentemente rimediare, ricorrendo al ravvedimento operoso. A tal fine, qual è il comportamento da tenere, e quali sono le sanzioni applicabili, considerando che il software di gestione contabilità non consente di emettere e trasmettere ora (nel 2025) autofatture omesse nel 2023?
Vendite su piattaforme online senza obbligo di scontrino
Una ditta intende esporre i propri prodotti su una piattaforma informatica: eventuali clienti potranno ordinare, tramite un messaggio, la merce che intendono acquistare, pagando poi con carta di credito oppure con bonifico bancario anticipato, e ricevendo il pacco per posta. In questo caso, è possibile applicare la disciplina Iva prevista per le vendite per corrispondenza/e-commerce, ed escludere, cioè, l'obbligo di emettere lo scontrino, essendo sufficiente l'annotazione delle vendite giornaliere nel registro dei corrispettivi?
«Servizi» all’estero, i criteri per la detraibilità dell’Iva
Nel 2026, in seguito al superamento del limite di 85mila euro di fatturato, un professionista informatico passerà dal regime forfettario al regime semplificato. Questo soggetto fatturerà esclusivamente prestazioni di servizi per una società degli Stati Uniti (quindi, fuori campo Iva, ex articolo 7-ter del Dpr 633/1972). Per gli acquisti in entrata, si ritiene che possa essere ammessa la detrazione dell'Iva, in quanto le operazioni fuori campo ex articolo 7-ter non concorrono al pro rata. È corretto?
Impianti di videosorveglianza installati con reverse charge
A una società, che svolge attività di installazione, manutenzione e riparazione impianti (con codice Ateco 2007 43.21.01), viene commissionata, da un’altra società, la realizzazione degli impianti di videosorveglianza, antifurto e rilevazione fumi in un edificio. Oltre alla realizzazione degli impianti, la società che svolge i lavori provvede a fornire tutti i materiali necessari per compiere le opere indicate. Sarà applicabile il reverse charge? Gli impianti vanno intesi come “realizzazione di impianti in edifici", e, pertanto, sono soggetti all'inversione contabile, oppure come “impianti di sicurezza”, con applicazione dell'imposta nei modi ordinari?
Attività esenti e imponibili: così dichiara la fondazione
Una fondazione, iscritta al Runts (Registro unico nazionale del terzo settore), svolge principalmente attività istituzionale esente Iva, ex articolo 10, n. 20 (attività di formazione), del Dpr 633/1972, e, in minima parte, un'attività commerciale. I registri Iva acquisti e vendite, con le relative liquidazioni (istituzionale e commerciale), sono tenuti separatamente. Nella dichiarazione Iva, dev’essere riportata la sola attività commerciale, con Iva detraibile, per gli acquisti inerenti? Nel caso dovessero indicarsi anche le operazioni istituzionali esenti, queste andrebbero dichiarate in un secondo modulo, senza influire nel calcolo del pro rata per l'attività commerciale, o dovrebbero confluire nel primo modulo, con applicazione del pro rata?
Sono esenti le visite mediche obbligatorie dei lavoratori
Chiedo un chiarimento sul regime Iva da applicare alle visite mediche obbligatorie, effettuate in base al Dlgs 81/2008, in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Tali visite, finalizzate alla sorveglianza sanitaria dei lavoratori, rientrano fra le prestazioni sanitarie esenti da Iva, oppure devono essere assoggettate a Iva con aliquota ordinaria, trattandosi di prestazioni a carattere obbligatorio, e non di diagnosi o cura in senso stretto?





