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93 quesiti trovati
Ok al coltivatore diretto amministratore di Srl
Un soggetto è socio di capitale e amministratore, senza compenso, di due Srl: una svolge attività commerciale e l'altra svolge attività industriale. Tale soggetto può svolgere anche l'attività di coltivatore diretto e mantenere l'amministrazione delle Srl?
Così la prelazione agraria per il coldiretto e per lo Iap
Per l'esercizio del diritto di prelazione agraria, il coltivatore diretto confinante deve dimostrare il possesso, da parte della propria famiglia, della capacità lavorativa non inferiore a un terzo delle necessità colturali del fondo per il quale si intende esercitare la prelazione, in aggiunta agli altri terreni già posseduti in proprietà o enfiteusi (articolo 8 della legge 590/1965). Tale condizione vale anche per l'imprenditore agricolo professionale (Iap)? A mio avviso, non dovrebbe essere applicabile, considerato il disposto di cui agli articoli 2082, 2083 e 2135 del Codice civile.
Se l'agricoltore muore prima che arrivino i contributi Agea
Un coltivatore diretto è deceduto dopo avere presentato la domanda per ottenere i contributi Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura). Gli eredi hanno attivato tutte le pratiche successorie e costituito una società agricola semplice, per la continuazione dell'attività del defunto. Il nuovo soggetto giuridico costituito dagli eredi ha diritto al contributo richiesto dal coltivatore diretto deceduto?
Quadro LM per indennità Inail ad agricoltori forfettari
Sono un agricoltore in regime forfettario e, nel 2024, ho subìto un infortunio sul lavoro, in seguito al quale l'Inail mi ha corrisposto un'indennità. Lo stesso Inail, però, non mi rilascia la Cu (certificazione unica), perché non funge da sostituto d'imposta per la mia categoria. Quindi, devo fare riferimento al prospetto di liquidazione dell'indennità. Vorrei sapere dove devo inserire questo reddito nella mia dichiarazione.
Qualifica di società agricola alla prova del fotovoltaico
Una società a responsabilità limitata agricola, che coltiva cereali e produce olio, dovrebbe installare due impianti fotovoltaici a terra, che produrranno circa 3 mW. Parteciperà anche a una comunità energetica rinnovabile (Cer), che prevede il vincolo di attività prevalente diversa dalla produzione di energia elettrica. Quando saranno operativi, i due impianti produrranno ricavi molto superiori a quelli provenienti dall'attività agricola. Si chiede se questo può comportare la perdita della qualifica "agricola" con il rischio di una rettifica dell'attività prevalente esercitata in "produzione di energia elettrica". Ciò comporterebbe l'uscita dalla Cer con l'obbligo di restituzione dei contributi percepiti. È pacifico che, in base alla circolare 32/E/2009, le eccedenze (oltre i 260 kW e gli ettari di terreno posseduti) non rientrano nel reddito agrario (attività connessa). Il problema non è la tassazione, ma il mantenimento della qualifica e dell'attività identificata come "agricola". Anche la sentenza 66/2015 della Corte costituzionale ritiene comunque attività connessa la produzione di energia a prescindere dai ricavi prodotti. È corretta la qualifica di società "agricola" nel caso specifico? Rispetta l'articolo 2 del Dlgs 99/2004?
Pensione per cani, su quale area e da chi può essere aperta
Una pensione per cani può sorgere su un terreno a destinazione agricola oppure deve necessariamente sorgere su terreno con destinazione commerciale?
La comunione irrigua a cui si aggiungono altri vicini
Alcuni proprietari di fondi rustici a uso agricolo hanno acquistato in comproprietà un terreno agricolo, in cui è situato un pozzo artesiano, per installarvi l’impianto di sollevamento e distribuzione acque destinato all’irrigazione dei propri terreni. La quota di comproprietà è proporzionale alla superficie di terreno posseduta da ciascuno dei proprietari alla data di stipula dell'acquisto. Successivamente alla stipula, i comproprietari hanno costituito una comunione irrigua e installato l’impianto di sollevamento e distribuzione della acque dal pozzo artesiano. Hanno poi realizzato la conduttura irrigua e una cabina elettrica. Nel tempo l’utilizzo del pozzo artesiano è stato esteso ad altri proprietari di fondi agricoli viciniori, che hanno fatto richiesta, previo versamento di una somma stabilita con verbale di assemblea dei “comunisti”, quale partecipazione alle spese per l’impianto di sollevamento e la relativa conduttura. Una scrittura privata tra le parti riconosce ai subentrati i diritti previsti per i comunisti. Si chiede se questa modalità è corretta e se può essere utile costituire una nuova comunione, che comprenda tutti.
La vendita del trattore privo dei dispositivi di sicurezza
Una persona fisica possiede un trattore agricolo che non viene più utilizzato, per cui sta valutando l'ipotesi di venderlo. Il mezzo è abbastanza datato (ha più di 30 anni) e non è conforme alle norme di sicurezza vigenti (per esempio, manca la "roll-bar"). Se tali lacune lo rendono inidoneo alla vendita tra privati, è possibile cederlo a un rivenditore, che potrà utilizzarne i componenti come ricambio oppure implementarne i dispositivi di sicurezza, per farlo diventare idoneo alla successiva vendita? Se taluna di queste ipotesi è possibile, quali sono le modalità per documentare che la compravendita è subordinata a tali condizioni?
La plusvalenza che deriva dalla rivendita di terreni
Sto valutando di vendere un uliveto, che ho acquistato, come imprenditore agricolo professionale (Iap), in due tempi differenti: una parte nel 2017 e l’altra a dicembre 2023. Entrambe sono state acquistate come azienda agricola (ditta individuale con requisito Iap), per cui, all'atto, ho anche beneficiato delle imposte indirette come piccola proprietà contadina (Ppc). In caso di vendita, appare scontato che dovrei pagare le maggiori imposte (imposta di registro, imposta catastale eccetera) relative al secondo atto, in quanto rivenderei l'area prima del quinquennio. Per questo terreno, acquistato nel 2023, potrei applicare la rivalutazione del terreno agricolo mediante perizia giurata e versamento del 16% del valore periziato? In questo caso, l'agenzia delle Entrate mi inquadrerebbe come persona fisica? Quanto al primo terreno, l'esperto conferma che sarebbe fuori dal pagamento delle imposte per la plusvalenza, in quanto sono decorsi più di cinque anni dall'acquisto? Preciso che il terreno è agricolo e rimarrà tale anche per la pianificazione urbanistica appena approvata.
Consulenze dell'apicoltore: forfait e gestione separata
Un coltivatore diretto, che si occupa di apicoltura, eroga prestazioni di consulenza apiaria a consorzi e ad altri agricoltori, e tiene delle mostre aperte al pubblico. Come va inquadrata tale attività supplementare? Come reddito occasionale, da dichiarare nel quadro RL del modello Redditi, oppure come attività professionale, eventualmente rientrante in regime forfettario, con iscrizione alla gestione separata Inps? Non è possibile, infine, ricondurla all'attività agricola?
L'imprenditore agricolo «part time» in Piemonte
In Piemonte, il titolo di imprenditore agricolo non a titolo principale (part time), rilasciato, a norma del Dlgs 99/2004 e del Dlgs 101/2005, da un'amministrazione comunale, ha validità - nell'ambito della stessa provincia - in ciascun Comune dove sono presenti i terreni nei quali lo stesso imprenditore agricolo esercita le proprie attività?
Piccola proprietà contadina: requisiti per le agevolazioni
Un coltivatore diretto, nel 1996, ha acquistato terreni per due ettari, situati a 40 chilometri dalla sede dell'azienda. Oggi vorrebbe vendere questi terreni e acquistarne altri in aderenza alla sede dell'azienda stessa, fruendo della normativa sulla piccola proprietà contadina. Può accedere a tali agevolazioni?





