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Fondazioni non Ets né Onlus e compensi ai collaboratori

Un ente non profit (fondazione), che non ha la qualifica di Onlus né quella di ente del terzo settore (Ets), è sottoposto a limitazioni per quanto riguarda i compensi erogati a dipendenti e collaboratori? In caso di controlli, potrebbe essere contestata la distribuzione indiretta di utili oppure, non trattandosi di Ets od Onlus, non si pongono particolari problemi?

Da verificare la concessione alla Onlus che diventa Ssd

Una Onlus, costituita in associazione, ha in concessione un terreno dalla Regione Lazio. Il terreno, incolto, è situato in zona demaniale e la Onlus lo ha ripulito e recintato, provvedendo anche allo sfalcio dell’erba; a oggi, non vi sono strutture, ma si intende realizzarle quanto prima, per riqualificare l'area. Dato che, al 31 dicembre 2025, le Onlus dovranno trasformarsi, si sta valutando il passaggio alla forma di società sportiva dilettantistica (Ssd) a responsabilità limitata. La concessione del terreno seguirà la trasformazione dell'ente e passerà alla Ssd “in automatico”, con la comunicazione alla Regione Lazio del nuovo nominativo, oppure è necessario che l'ente mantenga l'attuale denominazione anche dopo il 31 dicembre 2025, per non perdere la concessione? Se la concessione non potesse essere passata alla Ssd, in quale altro ente del terzo settore si potrebbe trasformare la Onlus in questione, sempre allo scopo di mantenere la concessione?

La coop nel Registro imprese non invia il bilancio al Runts

Una società cooperativa sociale, iscritta al Registro delle imprese, opera nel terzo settore con regime fiscale ordinario. Tale società, oltre a eseguire tutti gli adempimenti fiscali e a depositare il bilancio alla Camera di commercio, deve pure trasmettere il bilancio al Runts?

La cooperativa sociale non può trasformarsi in Srl impresa sociale

Si chiede se è giuridicamente ammissibile la trasformazione di una cooperativa sociale ex legge 381/1991 in una Srl che si qualifichi come impresa sociale ex Dlgs 112/2017. In particolare, vorremmo sapere se la circostanza che la società risultante dalla trasformazione (la Srl) sia essa stessa vincolata al perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, e soggetta ai vincoli normativi previsti dal Dlgs 112/2017 (inclusi quelli sulla distribuzione degli utili e sulla devoluzione del patrimonio), possa essere interpretata come elemento idoneo a superare il divieto posto dall'articolo 2545-decies del Codice civile, non configurandosi come una trasformazione in una società meramente lucrativa, oppure se, al contrario, il cambiamento della forma giuridica da società cooperativa (basata su principi mutualistici e voto capitario) a società di capitali (Srl) sia di per sé ostativo, indipendentemente dalla qualifica "sociale" della società target.

Il Comune può autorizzare i tavoli davanti alla sede

Sono il presidente di un'associazione di promozione sociale (Aps) e di un'associazione sportiva dilettantistica (Asd). Siamo autorizzati alla somministrazione di alimenti e bevande per i soci e facciamo attività culturali. Davanti alla sede delle associazioni si trova un piazzale, di proprietà comunale. Se il Comune ci autorizza, possiamo occupare la parte antistante la sede con tavoli e sedie?

La Ssd in forma di Srl può essere costituita da due soci

Due persone fisiche intendono costituire, verso la fine del 2025, una società sportiva dilettantistica (Ssd) in forma di società a responsabilità limitata (Srl). Esse valuteranno se costituirla con capitale sociale ridotto (sotto i 10mila euro) oppure con capitale sociale ordinario (10mila euro). È possibile costituire una Ssd con due soci? Oppure il numero minimo di soci dev'essere superiore? Trattandosi di ambito sportivo dilettantistico, il consiglio di amministrazione della società dev'essere costituito da un minimo di tre membri (come avviene per il consiglio direttivo nelle associazioni sportive dilettantistiche) oppure i componenti possono essere anche due o, addirittura, è ammessa anche l'esistenza di un amministratore unico? Infine, la Ssd può aderire al regime forfettario previsto dalla legge 398/1991 e non iscriversi al Registro unico nazionale del terzo settore (Runts), anche per gli anni successivi al 2025?

Compensi a co.co.co sportivi: invio analitico al Rasd

Un'associazione sportiva dilettantistica (Asd), iscritta al Registro nazionale delle attività sportive, riporta sul registro stesso i contratti co.co.co. stipulati con i propri atleti, direttori sportivi eccetera. Nessuno di questi contratti supera il limite dei 15mila euro. È obbligatorio riportare anche analiticamente le date e gli importi dei versamenti effettuati in corso d'anno? In caso di risposta positiva, entro quale termine va fatta questa registrazione?

L'associazione culturale può investire a fini istituzionali

Faccio parte del direttivo di un piccolo circolo culturale, associazione iscritta al Runts (Registro unico nazionale del terzo settore) dal 2023. Siamo tutti volontari e proponiamo serate con accesso gratuito aperto a tutti, chiedendo solo la prenotazione tramite e-mail. Chi vuole sostenere il circolo e diventarne socio versa una quota annuale di 30 euro (se vuole, può aumentarla). Abbiamo in bilancio un po’ di soldi derivanti da piccole donazioni e dalla vendita di un dipinto di un certo valore. È possibile investire una parte di questi fondi, invece di lasciarli tutti sul conto corrente? In caso affermativo, quali sono le tipologie di investimenti ammesse?

Come remunerare il relatore nelle conferenze dell'Aps

La nostra associazione di promozione sociale (Aps), iscritta al Runts, dotata di codice fiscale, ma priva di partita Iva, organizza periodicamente cicli di conferenze su temi culturali. Le relazioni sono tenute, in modo occasionale, da insegnanti od operatori culturali, tutti senza partita Iva. Il problema si pone relativamente alle competenze da riconoscere ai relatori. Non risultando, nel Dl 50/2017, per quanto riguarda il contratto di prestazione occasionale, divieti in merito a questo tipo di attività, si ritiene che, per le prestazioni descritte, si possa utilizzare l'apposita procedura predisposta dall'Inps. È un'interpretazione corretta?

Asd non riconosciuta, vota anche chi è in consiglio

Un'Asd (associazione sportiva dilettantistica) è formata da tre soci, che sono anche membri del consiglio direttivo (con le cariche di presidente, vicepresidente e segretario/tesoriere). Trattandosi di un'Asd non riconosciuta, si applica l'articolo 21 del Codice civile, relativamente al non diritto al voto degli amministratori nelle deliberazioni di approvazione del bilancio?

Fondazioni, cessione di beni se è legata allo scopo sociale

Una fondazione, iscritta al Registro unico nazionale del terzo settore (Runts), aveva ricevuto, 70 anni, fa un immobile in donazione. I donatori ne avevano vincolato l’utilizzo a ricovero di persone anziane non abbienti. Tuttavia, ora, le dimensioni ridotte della struttura e l’aumento continuo dei costi non permettono più di proseguire nell'attività in questione. La fondazione può vendere i propri beni (immobile e attrezzature) e, con il ricavato, continuare a sostenere lo scopo sociale per cui era stata costituita, oppure dev'essere messa in liquidazione e - una volta venduti i beni - deve devolvere il ricavato, seguendo le regole degli enti del terzo settore?

Così l'impresa sociale predispone la rendicontazione di sostenibilità

Una cooperativa sociale, già obbligata alla revisione annuale, alla redazione del bilancio ex IV direttiva Ue, da depositare in Cciaa, e alla redazione del bilancio sociale, è inoltre in procinto di organizzarsi anche per la redazione del bilancio di sostenibilità. Tenuto conto che quest'ultimo adempimento, rispetto al bilancio sociale, si basa su presupposti diversi ma in parte anche in comune, ci si domanda se si può redigere un bilancio unico basato sui parametri del bilancio sociale e su quelli che regolano anche la formulazione del bilancio di sostenibilità. È possibile oppure si è obbligati a redigere i due bilanci in modo nettamente separato?