Lavoro e previdenza

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Ferie e permessi a chi lavora negli istituti socio sanitari

Il datore di lavoro di un ente privato, con Ccnl Agidae (Istituti socio sanitari educativi assistenziali), comunica ai dipendenti i periodi in cui devono essere fruite le ferie collettive, sia per il periodo natalizio, indicando la chiusura degli uffici in un determinato lasso di tempo, sia per il periodo estivo, indicando la chiusura degli uffici per un mese intero. Fermo restando che i giorni di chiusura degli uffici vengono computati come giorni di ferie, nel caso in cui un dipendente avesse residui di ferie molto bassi, questa decisione unilaterale violerebbe, a mio avviso, il criterio di godimento delle ferie del singolo lavoratore, che si troverebbe in pratica a non avere giorni a disposizione per restare a casa dal lavoro a causa di esigenze personali. Qual è il parere dell’esperto?

Cassa integrazione e malattia: quali i criteri di «prevalenza»

Un’azienda con quattro dipendenti ha presentato una domanda al Fsba (Fondo di solidarietà bilaterale per l'artigianato) per il mese di ottobre. Durante la prima settimana una dipendente è andata in malattia da lunedì fino a venerdì, mentre due dipendenti sono state sospese dal lavoro a zero ore da giovedì e l'ultima dipendente da venerdì. È corretto che la malattia della dipendente “prevalga” sull'intervento Fsba per i giorni dal lunedì al giovedì, mentre per il venerdì prevale il Fsba, in quanto tutti i dipendenti risultano sospesi?

Isee e sussidi

Le modalità di calcolo del patrimonio netto

Riguardo alla compilazione della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) ai fini Isee (indicatore della situazione economica equivalente), da parte dei possessori di redditi di impresa /lavoro autonomo o di partecipazioni in società di persone in contabilità ordinaria (escluse le società di capitali), non è chiaro se, per la compilazione dell'apposito prospetto, il patrimonio netto da indicare sia da calcolare secondo quanto indicato nella sezione «Aziende per le quali è obbligatoria la redazione del bilancio (contabilità ordinaria)», o secondo quanto indicato nella sezione «Aziende per le quali non è obbligatoria la redazione del bilancio (contabilità semplificata)». Qual è il parere dell’esperto?

Due vie per le plusvalenze della Sas che cede un immobile

Una Sas (società in accomandita semplice) realizza, nel 2025, una plusvalenza di 500mila euro per la cessione di un fabbricato commerciale. Nel caso in cui la società optasse per la rateizzazione della plusvalenza in cinque anni, i soci iscritti alla gestione Inps commercianti sarebbero tenuti al pagamento dei contributi Inps in base alla quota di reddito, che comprenderebbe, per i suddetti cinque anni, la quota annuale complessiva di 100mila euro (un quinto della plusvalenza)? Oppure ciò non è possibile e, ai fini previdenziali, l’intera plusvalenza andrà dichiarata nell’anno 2025, fruendo, quindi, della contribuzione nei limiti del massimale?

Se la società immobiliare si limita al godimento di beni

Un soggetto è socio di una società semplice immobiliare, la cui attività consiste esclusivamente nella locazione di immobili di proprietà; quindi, la società e i soci si limitano al mero godimento del bene, senza prestare attività di servizi connessi e/o accessori alla locazione. Questa persona vorrebbe comunque versare i contributi alla gestione commercianti Ivs, però teme che, al momento del pensionamento, essi non gli vengano riconosciuti dall'Inps in quanto mancherebbe il presupposto della partecipazione personale al lavoro aziendale, con carattere di abitualità e prevalenza. Qual è il parere dell'esperto?

La maternità nel 2021 non può fruire di congedo parentale all'80%

Una dipendente, che lavorava in precedenza in un'altra azienda e che ha fruito, per la figlia nata a maggio del 2021, di 59 giorni di congedo parentale indennizzato al 30 per cento, nel 2023 è stata assunta da un'azienda privata. Stante il trattamento di miglior favore previsto dal Ccnl applicato dall'azienda in lavora attualmente, la dipendente può ancora beneficiare dei due mesi indennizzati all’80 per cento?

Pubblico impiego

Contrattazione decentrata: così la presenza dei sindacati

Nell'ambito della contrattazione, in un ente locale, al fine di garantire la partecipazione del rappresentante territoriale del sindacato, è obbligatoria l'iscrizione di almeno un dipendente al sindacato stesso?

Come i giorni di Cigo incidono sulla tredicesima e sulle ferie

Un dipendente, che in un mese lavora per 13 giorni e per altri 13 giorni è collocato in cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo), matura il rateo della tredicesima mensilità e le ferie?

Pensione inabilità, le tre ipotesi per il personale della scuola

A quanto ammonterebbe la pensione di inabilità per un soggetto che ha una percentuale di invalidità dell'82% e lavora come docente nella scuola pubblica? Si precisa che tale soggetto, di 62 anni di età e con più 25 anni di servizio, ha una patologia oncologica per la quale non riesce più a rientrare al lavoro.

Rita, una dichiarazione salva il montante del vecchio fondo

Apprendo che l’agenzia delle Entrate, mediante la disamina della normativa di riferimento (articoli 11 e 14 del Dlgs 252/2005) e di quanto stabilito dalla precedente risoluzione 9/E/2022, giunge alla conclusione che, con esclusivo riferimento alla rendita integrativa temporanea anticipata (Rita), la definizione dell’aliquota sostitutiva è da basare unicamente sull’anzianità di iscrizione al singolo fondo pensione. Sono iscritto al fondo Cometa dal  29 gennaio 2010. Cambierò lavoro a breve (dal 1° dicembre 2025) e perderò i requisiti per continuare a versare al fondo Cometa, in quanto la nuova azienda aderisce al fondo di categoria Fondapi. Per me si prospettano quindi due possibilità: trasferire la mia posizione dal fondo Cometa al Fondapi, oppure lasciare nel fondo Cometa la posizione esistente e partire con nuovi versamenti in Fondapi. Qualora in futuro volessi beneficiare della riduzione dell'aliquota agevolata dal 15 al 9 per cento, nel caso di accesso a Rita, è necessario che lasci aperta la mia posizione nel fondo Cometa?

Riscatto laurea: la pensione si ricalcola senza retrodatare

Dal 2021, sono in pensione di vecchiaia con la Cassa forense. Nel 2025, ho chiesto il riscatto di un anno di laurea, che mi è stato accordato; tuttavia, secondo la Cassa, la rimodulazione della pensione con il ricalcolo dell’anno riscattato decorre "ex nunc", ossia da quando ho presentato la domanda di riscatto. Io, invece, avevo fondato la convenienza dell’esborso (15.000 euro, a fronte di un incremento di 750 euro annui), sulla retrodatazione del calcolo al 2021, e sulla conseguente rivalutazione dell’intero importo. Ha ragione la Cassa forense?

Il ricalcolo della pensione dopo il rinnovo tardivo del Ccnl

Un dipendente di un’azienda pubblica è andato in pensione nel mese di agosto 2023. Al momento dell'uscita il calcolo della retribuzione mensile veniva fatto tenendo conto del Ccnl (contratto collettivo nazionale di lavoro) vigente nel periodo 2016/2018. Nel mese di gennaio 2024, all’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) è stato firmato il nuovo Ccnl per il triennio 2019/2021. Nel mese di aprile 2024, l’azienda ha corrisposto gli arretrati previsti dal citato nuovo contratto, sia per il trattamento fondamentale sia per quello accessorio. Nel mese di settembre 2024, l'ex dipendente ha fatto domanda all’azienda di comunicare all’Inps i nuovi importi ricevuti, al fine di effettuare il ricalcolo della pensione e del trattamento di fine servizio, tenendo conto degli arretrati percepiti previsti dal citato nuovo Ccnl. Essendo andato in quiescenza nel mese di agosto 2023, tale soggetto dovrà attendere, per il ricalcolo della pensione e del Tfs (trattamento di fine servizio), la firma del Ccnl riferito al periodo triennio 2022/2024, oppure l’azienda dovrà comunicare all’Inps l’aggiornamento della sua pensione?