A/2 destinato a casa vacanze: recuperabile l'Iva sui lavori
Una società a responsabilità limitata immobiliare ha avviato, nel 2023, la ristrutturazione di un immobile classificato come abitativo (A2), con l'obiettivo, una volta terminati i lavori, di destinarlo all'attività ricettiva di "casa vacanze". L'intenzione di destinare l'immobile per esercitare l'attività ricettiva è stata formalizzata in una relazione e allegata alla segnalazione certificata di inizio attività (Scia) di ristrutturazione presentata al Comune. I lavori sono proseguiti durante tutto il 2024 e sono terminati a luglio 2025. Nel settembre 2025, la società ha ottenuto l'autorizzazione da parte dello Sportello unico per le attività produttive (Suap) per esercitare l'attività ricettiva. Le fatture degli anni 2023, 2024 e 2025 per i lavori sono state registrate contabilmente, senza esercitare la detrazione dell'Iva. Si chiede se è possibile procedere a un recupero dell'Iva non detratta negli anni 2023 e 2024, considerato che gli immobili erano, fin dall'inizio della ristrutturazione, destinati allo scopo ricettivo e che, prudenzialmente, non si è detratta l'Iva, aspettando il termine dei lavori e la successiva autorizzazione comunale per esercitare l’attività di casa vacanze. Il recupero dell'Iva, per gli anni 2023 e 2024, avverrebbe con la presentazione di una dichiarazione integrativa per ciascuna delle due annualità.
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