Fiscalità immobiliare e catasto

    ACCERTAMENTO, AL COMUNE LA QUOTA STATALE

    Un immobile è censito dall’anno 2002 come categoria D/1, con rendita catastale di circa 5.000 euro. L’Imu grava, pertanto, nella misura del 10,60 per mille, suddivisa in 7,60 per mille allo Stato e 3 per mille al Comune. Erroneamente, tale immobile è stato considerato dal 2012 a oggi nella categoria C/7, con rendita inferiore. Per il 2012 si presenta unicamente il problema del maggiore debito da ravvedere; per le annualità dal 2013 al 2015, invece, risulta un credito nei confronti del Comune per 1.770 euro (codice tributo 3930), ma un debito nei confronti dello Stato per 9.282 euro (codice tributo 3925). Si può effettuare una compensazione tra il credito nei confronti del Comune e il debito nei confronti dello Stato? Occorre versare con ravvedimento allo Stato e chiedere il rimborso al Comune? È opportuno presentare una dichiarazione Imu al Comune? Un eventuale accertamento verrebbe inviato direttamente dal Comune, anche se si tratta della quota erariale dell’Imu?

    • Quesito con risposta a cura di

      Pasquale Mirto

      Professionista

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