Amministratori: quorum unico per la nomina e la conferma
L’amministratore condominiale è stato nominato il primo anno con la maggioranza prevista (intervenuti e almeno 501 millesimi), ma al secondo anno l’assemblea lo ha confermato con una maggioranza semplice (333 millesimi), nonostante parte dei presenti si sia opposta, ritenendo la votazione invalida. L’amministratore ha sostenuto che - trattandosi di una conferma, e non di una nuova nomina - non fosse necessario raggiungere nuovamente la soglia dei 501 millesimi, e che il voto a maggioranza semplice legittimava comunque il suo incarico, per operare in ambito sia ordinario che straordinario. Si chiede un chiarimento sulla legittimità di tale procedura: è realmente sufficiente una maggioranza inferiore per la conferma annuale dell’amministratore? Inoltre, quali poteri egli può esercitare in caso di conferma con votazione contestata, anche alla luce della più recente giurisprudenza?
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