Previdenza e pensioni

    Contribuzione figurativa utile alla pensione di vecchiaia

    Mia moglie, nata nel 1968, è insegnante di ruolo da settembre 2001. Fino ad allora, aveva insegnato, con contratti temporanei, coprendo spezzoni di settimane, mesi e anni di insegnanti assenti. Nel corso degli anni da precaria, le è stato consigliato, anziché di coprire, anno per anno, i periodi di non lavoro con contribuzione volontaria (oggi avrebbe 10 anni di contribuzione in più), di presentare una pratica all’Inps di «disoccupazione con requisiti ridotti». Oggi questi periodi di disoccupazione, espressi in settimane, sono presenti nell’estratto contributivo prelevato dal sito Inps e raggiungono, complessivamente, circa due anni, distribuiti tra il 1994 ed il 2001, con un'annotazione: «Settimane non utili per il raggiungimento del requisito contributivo minimo richiesto dalle norme vigenti, per il diritto alla pensione di anzianità». Volevo pertanto chiedere che cosa significa «disoccupazione con requisiti ridotti» e se essa dà diritto a contribuzione figurativa. Diversamente - se è contribuzione non utile ad accorciare il tempo per la pensione di anzianità e, ancor meno, per quella di vecchiaia - quale utilità ne trae l’assicurato?

    • Quesito con risposta a cura di

      Antonello Orlando

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