Lavoro autonomo e partite Iva

    Da lavoro autonomo a impresa: la partita Iva deve cambiare

    GG

    Un collaboratore d'impresa familiare artigiana (parrucchiere) ha aperto, un paio di anni fa, la partita Iva individuale per fatturare delle prestazioni di lavoro autonomo saltuarie nei confronti di una emittente televisiva. La collaborazione è terminata, il soggetto in questione ha incassato tutti i compensi e nel 2024 non ci saranno prestazioni da fatturare. Quindi, si potrebbe chiudere la partita Iva a febbraio 2024. Tuttavia, attualmente la stessa persona sta seguendo il corso per l’ottenimento dei requisiti professionali per attività di parrucchiere. A inizio 2025 il titolare dell'impresa familiare dovrebbe ritirarsi e il collaboratore dovrebbe continuare tale attività da titolare, con propria partita Iva. In questa situazione, conviene mantenere aperta la partita Iva attuale, presentando dichiarazioni a zero per il 2024, e cambiare l’attività esercitata nel 2025 (da autonomo a impresa), per evitare i controlli e la richiesta di fidejussione a norma dell’articolo 15, comma 15-bis3, del Dpr 633/1972?