Due tipi di riscatto laurea: da valutare i pro e i contro

Sono nata nel 1964, mi sono laureata in medicina nel 1989 e sono libera professionista dal 1° dicembre 2020. Sono stata dipendente ospedaliera dal 30 dicembre 1994 al 30 novembre 2020, con una breve interruzione per aspettativa dal 16 novembre 2016 al 14 febbraio 2017, periodo nel quale sono stata dipendente di un ospedale in Francia. Oltre ai contributi Inps, posso far valere contributi Enpam versati dal 1° maggio 1990 a tutt'oggi (quota A e quota B). Non ho riscattato gli anni di università dal 1° novembre 1983 al 21 luglio 1989 e mi trovo nella situazione di non poter raggiungere i requisiti per la pensione di anzianità prima di aver raggiunto l'età della pensione di vecchiaia, a meno di ricorrere al cumulo sommando i contributi Inps ai contributi Enpam. Per questa operazione ho necessità di riscattare i sei anni di università che mi permetterebbero di avere i requisiti previsti dalla legge "Fornero" nel marzo 2026, all'età di 61 anni e sei mesi. Mi conviene il riscatto agevolato, che è più vantaggioso dal punto di vista economico ma che impone la rinuncia all'unico anno retributivo, oppure il riscatto ordinario, molto più oneroso, ma che mi permetterebbe di poter far valere l'unico anno di contributi ante 1996? Potrei far valere i contributi previdenziali versati in Francia?