Dichiarazione dei redditi

    I controlli sull'abuso del diritto per crediti e compensazioni

    Un privato che ha acquistato un credito di imposta, derivante da lavori al 110 per cento, pari a 3mila euro, chiude il 730 con un credito Irpef di 3.500 euro e un debito di 1.000 euro per l’acconto della cedolare secca sugli affitti. I due importi si compensano e si ottiene un rimborso di 2.500 euro. Inoltre Il 30 novembre al privato vengono trattenuti altri 1.500 euro per il secondo acconto sulla cedolare. Tenendo conto che le istruzioni al rigo F6 del modello 730 affermano che «questo rigo deve essere compilato se si ritiene di non dover versare o di versare in misura inferiore a quanto calcolato da chi presta assistenza fiscale gli acconti dell’Irpef, dell’addizionale comunale, e della cedolare secca colonna 5 o colonna 6 per l’anno 2022» si chiede se il privato può barrare il rigo F6, ottenere a rimborso con il modello 730 i 3.500 euro e compensare con il credito di imposta derivante dal 110% i due acconti sulla cedolare secca. Tale comportamento potrebbe configurare un caso di abuso del diritto?

    • Quesito con risposta a cura di

      Attilio Calvano

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