Il controllo della sicurezza da parte del dirigente pubblico
Sono un dirigente pubblico, “datore di lavoro” di cinque uffici dislocati in cinque capoluoghi di provincia. La mia sede di servizio dista fino a 200 km dalle altre sedi. Ho nominato - per ogni singolo ufficio - tutte le figure professionali previste dal Dlgs 81/2008. Produco mensilmente un ordine di servizio con il quale invito i dirigenti per la sicurezza e i preposti (articolo 2, comma 1, del Dlgs 81/2008) a effettuare continuativamente, nelle proprie sedi, controlli finalizzati a individuare difformità rispetto alle disposizioni del Dlgs 81/2008, con obbligo di immediata comunicazione delle medesime, affinché io possa intervenire tempestivamente per risolverle. Quali iniziative posso prendere nel caso in cui - a seguito di un’ispezione Asp (Azienda sanitaria provinciale) o Spisal (Servizio di prevenzione, igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro) negli uffici dove non ho sede di servizio - vengano rilevate difformità rispetto alle disposizioni del Dlgs 81/2008 e, conseguentemente, mi vengano contestate multe e contravvenzioni in quanto "datore di lavoro"?
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