Il primo riparto dei consumi tra costruttore e condòmini
Un edificio condominiale di nuova costruzione è dotato di impianti centralizzati di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda, e di un impianto idraulico centralizzato per la distribuzione dell’acqua, con un unico contatore generale, fatturato dal fornitore. I singoli appartamenti sono dotati di contatori individuali dei consumi, sia di energia (in kW) e sia di acqua calda e fredda (in metri cubi). Si deve procedere al primo riparto annuale dei costi di acqua ed energia elettrica, ma la quasi totalità dei nuovi proprietari non ha provveduto a documentare le letture iniziali di energia e di acqua al momento del subentro, e i contatori, anche se digitali, non hanno più memoria dei consumi di quel periodo. Alcune letture e i relativi consumi individuali, attualmente rilevabili, risultano palesemente spropositati, e si presume quindi che siano dovuti ai consumi "di cantiere". Con quale criterio si può legalmente e/o ragionevolmente procedere a un equo riparto delle due spese (energia e acqua) tra la società costruttrice e i nuovi proprietari?
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