Il ricalcolo della pensione dopo il rinnovo tardivo del Ccnl
Un dipendente di un’azienda pubblica è andato in pensione nel mese di agosto 2023. Al momento dell'uscita il calcolo della retribuzione mensile veniva fatto tenendo conto del Ccnl (contratto collettivo nazionale di lavoro) vigente nel periodo 2016/2018. Nel mese di gennaio 2024, all’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) è stato firmato il nuovo Ccnl per il triennio 2019/2021. Nel mese di aprile 2024, l’azienda ha corrisposto gli arretrati previsti dal citato nuovo contratto, sia per il trattamento fondamentale sia per quello accessorio. Nel mese di settembre 2024, l'ex dipendente ha fatto domanda all’azienda di comunicare all’Inps i nuovi importi ricevuti, al fine di effettuare il ricalcolo della pensione e del trattamento di fine servizio, tenendo conto degli arretrati percepiti previsti dal citato nuovo Ccnl. Essendo andato in quiescenza nel mese di agosto 2023, tale soggetto dovrà attendere, per il ricalcolo della pensione e del Tfs (trattamento di fine servizio), la firma del Ccnl riferito al periodo triennio 2022/2024, oppure l’azienda dovrà comunicare all’Inps l’aggiornamento della sua pensione?
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