Previdenza e pensioni

    Il trasferimento all'estero non apre la porta al riscatto

    Nel dicembre 2009 mia figlia, nata nel 1988, ha chiesto, quale appartenente al mio gruppo familiare, l'apertura di una posizione individuale nel fondo pensione complementare di un gruppo bancario dove io ero dipendente. La contribuzione, iniziata nel 2010 su base mensile e pari a un controvalore attuale di circa 6mila euro, è cessata nel 2016 conseguentemente alla cancellazione di mia figlia, nello stesso anno, dall'anagrafe dei residenti in Italia e alla contemporanea iscrizione in quella degli italiani residenti all'estero, in quanto residente in Germania con reddito da lavoro dipendente. A oggi, salvo errore, non è possibile trasferire una posizione italiana in una analoga tedesca, né sembra che siano in corso proposte legislative in tal senso.Vorrei sapere se esistono soluzioni per sbloccare tale situazione e qual è, nel caso, l'organo competente al quale inoltrare eventualmente richiesta/interpello per ottenere chiarimenti ai fini dell'autorizzazione al riscatto.

    • Quesito con risposta a cura di

      Giuseppe Argentino

      Professionista

      Procedi con la lettura del Quesito

      La lettura di Quesiti, anche nella modalità Free, è riservata agli iscritti al servizio dell'esperto risponde. Registrati per consultare questo contenuto.

      Oppure

      SCEGLI TRA LE NOVE AREE TEMATICHE O L'INTERO ARCHIVIO

      CON L'ABBONAMENTO POTRAI:

      • chiedere una conferma della validità della risposta alla luce delle eventuali modifiche intervenute;
      • consultare le versioni precedenti delle risposte;
      • salvare i tuoi preferiti;
      • accedere allo storico dei tuoi quesiti nell'area personale e consigliare le risposte.
      1 mese a49,00
      Abbonati
      Approfondimenti sul tema