Impatriati, fuori dal regime i redditi prodotti all'estero
Un cantante, cittadino britannico, è residente in Italia da fine 2020. Svolge la sua attività come professionista con partita Iva (codice Ateco 90.01.09). In riferimento al regime impatriati (ex articolo 16 del Dlgs 147/2015) e, in particolare, al requisito della prevalenza ex articolo 23 del Dpr 917/1986 («svolge l’attività lavorativa prevalentemente nel territorio italiano»), tale prevalenza viene considerata indipendentemente dalla percentuale di redditi prodotti in Italia rispetto a quelli considerati prodotti all’estero, in quanto derivanti da prestazioni non svolte nel territorio dello Stato? Se questi ultimi fossero prevalenti, il cantante potrebbe accedere comunque al regime agevolativo per il totale dei compensi derivanti da attività professionale? Oppure è possibile agevolare solo i redditi derivanti da prestazioni svolte nel territorio dello Stato, mentre, per quelle che derivano da prestazioni svolte all’estero (seppure in percentuale superiore), va applicata la tassazione Irpef ordinaria? Se i diritti d’autore derivanti da opere musicali registrate all'estero sono pagati da una società di collecting estera, tali compensi vanno considerati come reddito prodotto all’estero e, quindi, non agevolabile? Che cosa ne determina la territorialità?
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