Fiscalità immobiliare e catasto

    Imu, C/2 esente per la quota del solo coniuge superstite

    Alla morte del padre, nel 2014, succedono i tre figli e la madre (cioè la coniuge superstite). L’attivo ereditario è composto da un immobile abitativo in categoria A/4 e un vecchio fabbricato adiacente, utilizzato come accessorio ma accatastato in categoria D/8, derivante da un’attività cessata 13 anni prima della morte del "de cuius". Negli anni scorsi, ai fini Imu, l’unità A/4, in forza del diritto di abitazione riservato alla coniuge superstite, era considerata abitazione principale di quest'ultima ed era esente da imposta; mentre l'Imu veniva pagata sul fabbricato D/8. Nel 2019, in sede di riordino catastale, il fabbricato accessorio è stato censito in C/2 e considerato pertinenza dell’abitazione principale della coniuge superstite. Il Comune, però, pretende il pagamento dell'Imu ed eccepisce che sul C/2 si estenda il diritto di abitazione, perché costituito catastalmente dopo la successione, malgrado a tale data fosse di fatto così utilizzato e malgrado la sentenza della Cassazione 2335/1981. È corretto?

    • Quesito con risposta a cura di

      Pasquale Mirto

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