L'ampliamento entro il 2% non concretizza un abuso
Nel 1990 ho costruito un villino di 300 metri quadrati con regolare concessione edilizia. Nel 2007 è stato posto sull’area un vincolo paesaggistico (ex Dlgs 42/2004). Nel 2016 ho eseguito lavori interni, con una comunicazione inizio lavori asseverata (Cila), nel corso dei quali ho ampliato la superficie di una stanza di quattro metri quadrati, senza darne comunicazione agli uffici comunali. Ora dovrò eseguire nuovi lavori con una Scia (segnalazione certificata di inizio attività), ma preventivamente dovrò ottenere l’autorizzazione paesaggistica semplificata (Dpr 31/2017). Nella pratica per l'autorizzazione paesaggistica e in quella per la Scia potrei inserire l’ampliamento eseguito nel 2016, dal momento che esso rientra nelle tolleranze del 2% previste dalla legge (punto A31 dell’allegato A del Dpr 31/2017 e articolo 34-bis del Dpr 380/2001), in forza del fatto che, al momento dei lavori, l’immobile era perfettamente regolare (come se in teoria fosse già dotato di autorizzazione paesaggistica), oppure l’ampliamento è da considerare come un abuso edilizio che devo rimuovere prima di presentare la nuova Scia?
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