L'ARCHITETTO IN PENSIONE PUÒ TENERE LA PARTITA IVA
Un professionista, architetto, ha incassato una parcella per l’attività svolta nell’interesse di un cliente a seguito di decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, emettendo la fattura relativa e versando l'Iva. Il cliente si è opposto al decreto ingiuntivo e, dopo anni, è stata emessa una sentenza che obbliga il professionista a restituire una quota del compenso.Intanto, però, il professionista ha iniziato a percepire la pensione di anzianità e la Cassa di previdenza lo ha obbligato a cancellarsi dall’Albo e a chiudere la partita Iva relativa alla posizione professionale di architetto. Sull’importo da restituire al cliente il professionista, ora pensionato e non più in attività, non potrebbe detrarre l'Iva; inoltre, non potrebbe dedurre dal reddito professionale la tassazione Irpef già versata.Si chiede come si può recuperare l’Iva già pagata. È possibile compensare questa Iva e l'Irpef già versata con le imposte dovute sui redditi (da pensione e da fabbricati) attualmente percepiti?
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