Redditi d'impresa

    L'avviamento nella calcolo della plusvalenza per cessione di ramo

    La società neocostituita A acquista dalla società Y, dieci punti di vendita (pdv) con contratto di cessione d’azienda, pagando un avviamento, per tutti i pdv, di 200. Poiché l'importo era riferito complessivamente a tutti i pdv, l’avviamento per singolo punto vendita è stato calcolato a posteriori suddividendolo in proporzione al fatturato di ciascun pdv. L’anno successivo A cede tre punti vendita con tre atti di cessionedi ramo d’azienda realizzando dalla prima vendita 10 di avviamento, dalla seconda 20 e dalla terza 30. Ai tre punti vendita con lo scorporo è stato attribuito un costo “storico” di avviamento rispettivamente di 5, 10 e 40. Qual è il comportamento corretto dal punto di vista civilistico e fiscale? Contrapporre al ricavo per la cessione dei tre punti vendita il “costo storico” dell’avviamento pagato all’atto dell’acquisto oppure contabilizzare come plusvalenze da cessione azienda l’intero ricavato relativo all’avviamento delle successive tre vendite senza alcuna deduzione continuando l'ammortamento?

    • Quesito con risposta a cura di

      Cristina Odorizzi

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