Previdenza e pensioni

    L'«utilizzo» dei contributi versati in più Paesi della Ue

    Mia figlia lavora in Spagna da oltre quattro anni, come dipendente. Qualora tornasse in Italia, quale valore avranno i versamenti previdenziali effettuati all'estero? Mi risulta che gli anni contributivi in un Paese Ue vengono considerati dall'Inps ai fini della totalizzazione, cioè per il raggiungimento, ad esempio, del minimo di anni di versamento per avere diritto alla pensione, ma non rilevano ai fini della misura del trattamento, che si basa sui versamenti effettuati in Italia. Ma la totalizzazione vale anche "al contrario"? In altre parole, gli anni di versamento in Italia possono essere rilevanti in Spagna per ottenere un trattamento pensionistico dalla previdenza spagnola, qualora gli anni di versamento in Spagna fossero inferiori al minimo previsto in quello Stato per avere una pensione? Faccio un esempio pratico. Un soggetto versa contributi per cinque anni in Spagna e per 18 anni in Italia. In entrambi gli Stati gli anni di versamento non consentirebbero alcun trattamento pensionistico, ma, sommando i due periodi, si potrebbero percepire pensioni in entrambi gli Stati, proporzionali ai versamenti?

    • Quesito con risposta a cura di

      Fabio Venanzi

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