Compravendita e locazioni

    La locazione del capannone disdetta ma poi rinnovata

    Un capannone industriale è stato locato per 18 anni a un'impresa artigiana. Alla scadenza di un sessennio (periodo di sei anni), la proprietà ha disdettato. Va detto che l’impresa locataria ha sempre pagato, ma con ritardi e in seguito a solleciti. Pertanto, è probabile che alla fine un rinnovo contrattuale si faccia (recuperando nel canone l’inflazione intervenuta), anche perché un avvicendamento comporterebbe dei problemi. Tuttavia, al momento del rinnovo, la proprietà pretenderà che il locatario sia in regola con i pagamenti e aggiorni il deposito cauzionale. La circostanza si verificherà pure, ma di certo a distanza di alcuni mesi dalla scadenza finale del contratto precedente, anche per circostanze congiunturali. Quindi, se le cose dovessero andare così, si manifesterebbe una occupazione di fatto, tollerata dalla proprietà, senza che sia in vigore contratto alcuno. Si chiede quale sia la configurazione giuridica di tale periodo di aspettativa e tolleranza, e come ci si debba comportare ai fini, in particolare, dell’imposta di registro sui canoni incassati nel periodo di attesa intercorrente tra la cessazione del nuovo contratto e la stipula di quello nuovo.

    • Quesito con risposta a cura di

      Matteo Rezzonico

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