Naspi: l'anticipo per lo sviluppo dell'attività professionale

È stata regolarmente presentata domanda di Naspi con indicazione del reddito presunto (comunicazione integrativa/rettificativa) pari a zero, per l'anno in corso. Concessa l'indennità, è stata quindi richiesta l'anticipazione della stessa a fronte di sviluppo di attività professionale autonoma, già iniziata e precedente alla cessazione del rapporto di lavoro subordinato. L'Inps ha accettato la richiesta e ha pagato tutto l'anticipo; successivamente, tuttavia, l'ente ha comunicato al percettore che, stante il fatto che per l'anno è stato indicato reddito presunto pari a zero, questo non potrà essere maggiore di 5.500 euro (2023) e che in caso di superamento della soglia, sarà chiesta la restituzione dell'intera cifra anticipata di Naspi. Chiedo all'esperto un chiarimento, dato che sembrerebbe auspicabile che chi si attiva per un'attività autonoma presuma di guadagnare molto di più del massimale indicato e, nella fattispecie di anticipazione, il beneficiario sia dispensato dall'effettuare comunicazione di reddito presunto; comunque quest'ultimo rimarrebbe ininfluente ai fini dell'anticipazione della Naspi, già concessa. Faccio riferimento anche alla circolare Inps 62/2015, precedente alla normativa sulla Naspi, che tratta dell'indennità anticipata di Aspi o mini Aspi/reddito presunto.