Quando l'imposta di bollo entra nell'imponibile Iva
Uno studio associato di commercialisti, in regime ordinario, emette fatture con addebito di spese anticipate in nome e per conto del cliente, non assoggettandole a Iva, ex articolo 15 del Dpr 633/1972, in quanto non concorrono alla formazione della base imponibile e, quindi, al calcolo dell’Iva stessa. Per queste spese - i cui importi superano la soglia di 77,47 euro - lo studio applica l’imposta di bollo di due euro, considerando anche l’imposta di bollo come un’anticipazione in nome e per conto del cliente, senza assoggettarla a Iva. Questa impostazione è corretta, oppure la marca da bollo da due euro dev'essere considerata come compenso e quindi, nel caso specifico, va assoggettata a Iva?
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