Spa, è ammessa la scissione senza ok del collegio sindacale

I soci di una Spa vorrebbero procedere a una scissione parziale della società, ma il collegio sindacale non approva l'operazione straordinaria. I soci stessi possono comunque procedere alla scissione anche senza il consenso dell'organo di controllo, eventualmente esonerando il collegio da responsabilità?

Diritto dell'economia

Dalla recente sentenza 29406 del 10 ottobre 2022 della Corte di cassazione civile, sezione II civile, appare evidente che la Corte abbia statuito alcune situazioni che possono compromettere la "imparzialità e indipendenza" del sindaco revisore nello svolgimento dell'incarico (articolo 2399 del Codice civile). Nella pratica il revisore è chiamato, per esempio, ad apporre il visto "leggero", e pertanto è tenuto a predisporre e presentare lui stesso la dichiarazione come intermediario, nonché, durante l'anno, le varie comunicazioni dati. Inoltre, come soggetto incaricato, di solito predispone e deposita la pratica di bilancio in Camera di commercio. È capitato anche che il sindaco stesso abbia proposto istanza di autotutela agli uffici competenti. Queste attività, svolte e retribuite separatamente da quella di sindaco/revisore, anche in presenza di consulenti fiscali e del lavoro indipendenti e senza legami con il sindaco/revisore, possono rientrare nelle cause di ineleggibilità?

Imparzialità e indipendenza del sindaco revisore

Sono presidente del collegio sindacale di una Spa. Fino a luglio 2022, in deroga allo statuto e al Codice civile, nel rispetto delle normative Covid, il collegio ha effettuato le verifiche sindacali in audio e/o audio-videoconferenza, raccogliendo la documentazione attraverso flussi informatici. Le limitazioni a seguito dell'emergenza Covid sono ora cessate e, pertanto, vorrei sapere se si deve tornare alle verifiche con accesso fisico in azienda, visto che lo statuto sociale della Spa non prevede esplicitamente, per l'organo di controllo, la possibilità di riunirsi con strumenti informatici di collegamento.

Riunioni dei sindaci: si torna al pre emergenza Covid

Una Srl ha un consiglio di amministrazione composto da tre componenti (lo statuto prevede un Cda da due a cinque). In seguito alle dimissioni di un componente, ne rimangono due. Questa situazione può permanere fino alla scadenza del mandato senza l'approvazione dell'assemblea dei soci? È applicabile l'articolo 2386 del Codice civile sulla cooptazione?

Quando il Cda si riduce in seguito a dimissioni

Una Srl può deliberare ed erogare un finanziamento, a titolo oneroso, al proprio amministratore unico, che però non è socio?

Limiti a prestito da parte di Srl al proprio amministratore non socio

Si è aperta la liquidazione volontaria di una società semplice agricola per la morte di uno dei due soci ed è in corso una causa di rendicontazione nei confronti degli eredi. Una volta pagati tutti i debiti per mezzo della vendita dei beni della società e rimanendo in essere la sola richiesta giudiziaria di rendicontazione, è possibile chiudere la liquidazione se il socio superstite subentra nella causa di rendicontazione, al fine di non aggravare i costi della liquidazione oppure è necessario che la liquidazione rimanga aperta fino alla soluzione definitiva (giudiziale o stragiudiziale) della vertenza?

Società semplice, liquidazione e causa pendente sul rendiconto

Una cooperativa a mutualità prevalente ha previsto, nello statuto, la partecipazione assembleare anche con delega ad altri soci. Ciascun socio non può essere portatore di più di cinque deleghe. Nel caso in cui un socio persona fisica titolare di una quota sociale intervenga in assemblea anche in rappresentanza di una società o di un'associazione, dotate di personalità giuridica, della quale è legale rappresentante, questi può essere portatore di deleghe sia come persona fisica che come rappresentante dell'ente/società rappresentata in assemblea, potendo quindi disporre di voti oltre i cinque delegati?

I voti e le deleghe ai soci della coop a mutualità prevalente

I due soci di una Sas intendono procedere allo scioglimento della società. Tra i beni della Sas vi sono alcuni automezzi targati che i soci vorrebbero, in accordo, intestarsi a titolo privato. Il consulente sostiene che la legge obbliga la società a emettere fattura con Iva anche per trasferire tali automezzi a ognuno di loro a titolo privato e una volta che tutti i beni sono stati venduti si può procedere con l'atto di scioglimento presso un notaio. È possibile che con un unico atto notarile si possa sciogliere la società e donare i beni a ogni singolo socio ?

Cessione ai soci dei beni con lo scioglimento della Sas

È possibile che un soggetto sia collaboratore dell'impresa familiare individuale del coniuge e, al tempo stesso, socio accomandatario in Sas? In sede di controllo fiscale potrebbe essere contestato il fatto che il soggetto, essendo socio accomandatario e pertanto prestando la sua attività nella società, non potrebbe rivestire la qualifica di collaboratore in impresa familiare con assoggettamento del 100 % del reddito al titolare dell'impresa (coniuge)?