Gli enti del terzo settore e le novità in tema di Iva dal 2026
Un ente terzo settore è iscritto al Runts, con opzione manifestata per il regime della legge 398/1991, e riceve corrispettivi da associati e non associati per la partecipazione a corsi di approfondimento o workshop organizzati dall'ente, con l'ausilio di professionisti esterni, nonché erogazioni liberali in occasione di raccolte fondi online occasionali (reward-crowfunding). Attualmente, dal lato attivo, l'Ets non ricorre a fatturazione elettronica, ma all'emissione di ricevute cartacee, numerate progressivamente, in corrispondenza dell'incasso delle entrate, e versa trimestralmente l'Iva dovuta sui corrispettivi specifici derivanti da attività fruite dai non associati, in base all'articolo 74, comma 6, del Dpr 633/1972. In virtù delle novità Iva che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2026, sarà possibile aderire all'esonero da adempimenti Iva, di cui all'articolo 36-bis del Dpr 633/1972, pur in vigenza del regime di cui alla legge 398/1991, per la gestione delle "entrate non commerciali", finora escluse da Iva? In caso negativo, quale dovrebbe essere il comportamento corretto da tenere?
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