Diritto dell'economia

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Titolari effettivi: ancora sospesi gli obblighi sulla comunicazione

Nel mese di dicembre 2023 è stata fatta la comunicazione dei titolari effettivi delle società con personalità giuridica gestite dallo studio. Da allora nessuna variazione è intervenuta nei titolari effettivi. A dicembre 2024 è stata omessa la comunicazione di conferma dei titolari effettivi, ritenendo che le ordinanze del Consiglio di Stato sospendessero anche tale adempimento. Si chiede se il comportamento tenuto è corretto e quando è necessario effettuare la comunicazione di conferma. In particolare tale comunicazione va inviata entro entro dicembre 2025?

Quali «punti» deve contenere il libro dei verbali del Cda

Quali argomenti vanno riportati nel libro delle decisioni degli amministratori? In particolare, mi risulta che in tale libro va inserita la bozza del bilancio, da sottoporre, poi, all'assemblea dei soci. Oltre a questa bozza, quali sono le altre decisioni da riportare nel libro?

L’uso di riserve disponibili per integrare i decimi residui

In sede di costituzione di una Srl, sono stati versati i decimi pari al 25% del capitale sociale. Con riferimento al richiamo dei decimi residui, pari al 75% del capitale sociale, i soci possono, mediante delibera assembleare, disporre l’utilizzo delle riserve disponibili per liberare tale importo, invece di procedere a un effettivo versamento di denaro? Su questa operazione, in quanto considerata distribuzione di utili, verrà applicata la tassazione prevista sui dividendi?

La «prorogatio» del revisore con il mandato scaduto

Il 30 aprile 2025, data di approvazione del bilancio 2024 di una Spa, è scaduto il mandato triennale della società di revisione e, al momento dell’approvazione del bilancio d’esercizio, l’assemblea dei soci non ha provveduto a prorogarlo. Considerato che il revisore legale non è un organo societario, si può comunque ritenere che la società di revisione in questione operi in regime di "prorogatio"? Vi è qualche responsabilità, in carico agli amministratori/soci, per non avere provveduto tempestivamente alla proroga o alla nuova nomina del revisore legale?

Così l'apporto di beni personali da parte di un socio della Srl

Un socio di Srl sta valutando di conferire alcuni beni personali nella società. Nello specifico, si tratta di attrezzature meccaniche di basso valore. L'apporto di tali beni incrementa il capitale sociale oppure costituisce riserva di capitale? L'atto di apporto dev'essere registrato all'agenzia delle Entrate, in modo da aver data certa? Il valore dei beni deve risultare da una perizia giurata di valutazione?

Da Snc a ditta individuale: «regole» dal Registro imprese

Sono socio di una società in nome collettivo, che a breve, per mancanza della pluralità dei soci, si dovrebbe trasformare in ditta individuale. A parere dell’esperto, è possibile trasformare la Snc in ditta individuale, mantenendo invariata la partita Iva, oppure la società va cancellata tramite atto pubblico e va aperta la nuova ditta individuale, con una nuova partita Iva?

Amministratori, domicilio digitale entro fine 2025

Riguardo all'obbligo di iscrizione nel Registro delle imprese del domicilio digitale degli amministratori di società, è vero che il termine del 30 giugno 2025 previsto per assolvere a tale adempimento è stato prorogato?

La proroga dell'adempimento che scade in un giorno festivo

Se il termine di 120 (o 180) giorni per l'approvazione del bilancio cade di domenica, il termine si sposta al primo giorno lavorativo successivo?

Il liquidatore di una Spa può assegnare quote di Srl ai soci

Il liquidatore di una società per azioni non riesce a vendere la partecipazione del 90% in una società a responsabilità limitata, "in pancia" alla liquidanda Spa. Egli vorrebbe, pertanto, frazionare questa partecipazione, assegnandola pro quota ai soci della Spa. Per tale operazione, il liquidatore necessita del consenso dei soci della Spa? In caso di risposta positiva, il consenso dev'essere rilasciato individualmente, oppure basta una delibera assembleare a maggioranza? Se il consenso dev'essere rilasciato individualmente, occorre la forma dell’atto pubblico?

Amministratore subentrato, triennio al via dalla nomina

Nel corso del 2023, l'amministratore unico di una società per azioni ha rinunciato all'incarico per l'insorgere di cause di incompatibilità. La rinuncia è avvenuta prima dell'approvazione del bilancio 2022, relativo all'ultimo esercizio in cui lo stesso era in carica. È stato, quindi, nominato, sempre nel 2023, il nuovo amministratore unico, che ha provveduto ad approvare il bilancio dell'anno 2022. Si chiedono chiarimenti sulla determinazione della durata della carica triennale del nuovo amministratore e, in particolare, su quale sia da considerare il suo "primo" esercizio. Bisognerà fare riferimento al 2022, in quanto a quest'anno risale il primo bilancio soggetto ad approvazione del nuovo amministratore unico, sebbene la sua nomina sia avvenuta nel 2023 (e, in questo caso, la scadenza della carica coinciderebbe con la data di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2024)? Oppure va considerato come primo esercizio il 2023, anno di nomina, sebbene l'amministratore unico abbia provveduto all'approvazione del bilancio del 2022 (con scadenza del mandato alla data di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025)?

La comunicazione delle pec al Registro delle imprese

A decorrere dal 1° gennaio 2025, vi è l'obbligo di comunicare al Registro delle imprese l'indirizzo di posta elettronica certificata (pec) anche da parte degli amministratori di società già esistenti a tale data. Con una nota del 12 marzo 2025, il Mimit (ministero delle Imprese e del made in Italy) fissa il termine per l'adempimento al 30 giugno 2025. Tale obbligo, non essendo contenuto in una norma di legge, è da considerare perentorio? Inoltre, le disposizioni delle Camere di commercio sono piuttosto varie: alcune accettano l'iscrizione della pec della società sotto la posizione dell'amministrazione, mentre altre impongono l'adozione di una pec differente. Quale comportamento va adottato?

La rappresentanza dei soci di minoranza nella Spa quotata

Sono socia di una Spa con un capitale sociale di circa 1.200.000 euro e con 320 soci. Durante l'assemblea per l'approvazione del bilancio, in seconda convocazione, si è provveduto al rinnovo delle cariche sociali (consiglieri e presidente) e a questo proposito giocato sempre un ruolo fondamentale il peso azionario di una famiglia che, tra padre e figli, controlla più del 20% mentre gli altri soci pesano molto meno. Come fare per ottenere una rappresentanza in consiglio delle minoranze? È possibile pretendere un loro rappresentante?