108 quesiti trovati
Bonus edilizi
In un condominio minimo composto da due abitazioni intestate al 100% a due proprietari diversi, il 1° settembre 2023 si avviano lavori che fruiscono del superbonus al 90 per cento. I coniugi dei due proprietari, che non hanno alcun diritto reale sugli immobili, intendono sostenere le spese e beneficiare della detrazione. L'articolo 9, comma 1, lettere a) e b) del Dl 176/2022 (decreto Aiuti quater), nel caso di interventi effettuati su ville unifamiliari prevede che, per le spese sostenute a partire dal periodo di imposta 2023, il diritto alla detrazione delle stesse sia a beneficio solo del titolare di un diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento sull’immobile sul quale vengono effettuati i lavori. Tale limitazione vale anche nel caso di lavori effettuati su immobili facenti parte un condominio minimo?
In caso di lavori condominiali, con Cilas che sarà presentata a settembre 2023, per opere trainanti di efficientamento energetico con salto di 2 classi, i condòmini posso fruire delle detrazioni anche se hanno un reddito superiore a 15mila euro? E se realizzano opere private trainate, devono avere il requisito del reddito inferiore ai 15mila euro?
Nel caso di un edificio composto da più unità immobiliari (da due a quattro), posseduto da un unico proprietario o in comproprietà tra più persone fisiche, la verifica della fattibilità dell'intervento - riguardante, per esempio, la valutazione che la superficie delle unità immobiliari destinate a residenza sia superiore al 50 per cento - è di competenza del tecnico asseveratore o può spettare anche al commercialista in fase di apposizione del visto?
In un condominio minimo composto da tre unità, muore il proprietario di un immobile destinatario del superbonus 110 per cento. A chi vanno intestate le fatture dell'impresa esecutrice dei lavori, dell'asseverazione e del visto relativi al secondo stato avanzamento lavori (Sal)? Ritengo che non siano da intestare al de cuius, considerando che la successione è stata fatta e gli eredi dell'immobile oggetto di superbonus al 110% sono due. Si precisa che nel primo Sal le fatture (con sconto in fattura) erano state emesse nei confronti del condominio per le parti comuni e nei confronti dei rispettivi condòmini per i lavori nelle unità di proprietà esclusiva.
Un condominio delibera la realizzazione di lavori previsti dall'articolo 119 del Dl 34/2020, affidando l'esecuzione dell'intero intervento a un general contractor, che applicherà lo sconto in fattura, ex articolo 121 del Dl 34/2020. Un appartamento è intestato a un trust e l'inquilino che vi risiede, come da atto di costituzione del trust, vanta un diritto di abitazione su di esso. Il beneficiario dell'intervento agevolato risulta essere l'inquilino (titolare di un diritto reale), il quale, tuttavia, a lavori avviati, improvvisamente muore. Come gestire i lavori su parti comuni e parti private, intendendo con ciò anche l'intestazione delle fatture e la successiva comunicazione di "opzione di sconto in fattura"? Il figlio del defunto - che ha da anni ha la residenza nel medesimo immobile in virtù di un contratto di comodato, non registrato, con il trust - può succedere nell'intervento? Registrando oggi il contratto, e fruendo della cosiddetta "remissione in bonis", il figlio può diventare il nuovo beneficiario?
Una società esegue lavori, su parti comuni di un condominio, che danno diritto al recupero fiscale del superbonus. La delibera di approvazione dei lavori oggetto di superbonus è datata aprile 2022 e la Cilas (comunicazione inizio lavori asseverata) è di fine aprile 2022. I lavori vengono avviati nel 2022. Un condomino cede il proprio appartamento a un altro condomino a febbraio 2023 e, nel rogito di cessione dell’immobile, non si fa riferimento alla Cilas o ai lavori in corso; in una clausola, tuttavia, è specificato che «eventuali detrazioni attualmente in essere per bonus edilizi rimangono in carico al cedente». La società emette fattura per Sal (stato avanzamento lavori) con sconto in fattura (quindi, fattura a zero) nel mese di marzo 2023. Essendo la fattura del mese di marzo 2023, ed essendo intervenuta la cessione dell’immobile nel mese di febbraio 2023, è corretto ritenere che la detrazione fiscale maturi in carico al nuovo acquirente e che, pertanto, non rilevi quanto indicato nell'atto di cessione dell'immobile?
Sono proprietario di un edificio composto da due unità abitative. Nell'unità posta al piano terra risiedono i miei genitori, che ne hanno il diritto di usufrutto, mentre al primo piano risiedo io con mio figlio. È stata aperta nel 2022 la Cilas come minicondomino, a mio nome, per lavori di efficientamento energetico. Pur essendo la pratica edilizia intestata a me, in qualità di rappresentante del minicondominio, è possibile che i miei genitori sostengano nel 2023 le spese per gli interventi sulle parti comuni e detraggano le spese nella propria dichiarazione dei redditi in uguale misura?
Ho acquistato un appartamento accatastato in categoria F/3, incluso in un condominio di appartamenti accatastati in categoria A/2. Ad agosto 2022, ho chiesto la Cila (comunicazione inizio lavori asseverata), ex articolo 6-bis del Dpr 380/2001 (Tue, Testo unico dell’edilizia), per interventi subordinati a tale comunicazione. Con l’interpello 241 del 13 aprile 2021 - in cui sono citate la circolare 11 maggio 1998 n. 121, dove, al paragrafo 4, si puntualizza che «danno diritto alla detrazione gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente», e la circolare 19/E/2020, che richiama la circolare 36/E/2007, dove, al paragrafo 2, è ribadito che «in tale contesto normativo si ritiene che la prova della esistenza dell’edificio sia fornita dall’iscrizione dello stesso in catasto» - l'agenzia delle Entrate conferma che le “categorie fittizie” F/2, F/3 e F/4 sono da considerare edifici esistenti e, di conseguenza, accoglie le richieste dell’istante. Con la circolare 23/E/2022 l’Agenzia estende il beneficio del superbonus 110% anche alla categoria catastale F/3. Pertanto, è possibile dedurre che la detrazione al 50% sia riconosciuta per interventi di ristrutturazione anche su immobili accatastati come F3, con destinazione finale nella categoria catastale A/2?
L'assemblea condominiale ha deliberato la sostituzione dell'impianto videocitofonico esistente con un altro impianto, ma la maggioranza dei condomini ha dichiarato di non volere gli incentivi fiscali dei quali, invece, vorrei fruire. Chiedo se è possibile procedere autonomamente a richiedere gli incentivi nonostante la delibera condominiale non lo preveda. Quali adempimenti posso chiedere all'amministratore e quali dovrei svolgere io direttamente Chiedo inoltre se l'onorario dell'amministratore per la gestione della pratica relativa agli incentivi sarebbe tutto a mio carico.
Ho presentato una Cilas (Comunicazione inizio lavori asseverata-superbonus) il 16 novembre 2022 e ho effettuato il pagamento degli stessi con l'apposito bonifico Ora l'impresa sostiene che, per effetto del disegno di legge di conversione del Dl 11/2023 sulla cessione del credito, non può fare più lo sconto in fattura. Da parte mia ritengo che avendo presentato la Cilas prima del 16 febbraio 2023 ho diritto avere lo sconto in fattura. Vorrei sapere se ho ragione.
Un condominio vorrebbe fruire delle detrazioni del 75 per cento, visto che smantellerà completamente l'ascensore attuale e lo sostituirà con un altro, idoneo anche per i disabili. Leggendo, però, la normativa, ritengo che non sia possibile fruire dell'agevolazione, in quanto gli appartamenti non sarebbero accessibili direttamente dall'ascensore se non tramite una rampa di scale. Credo che la detrazione al 75% potrebbe spettare solo in caso di installazione di servoscala, mentre l'ascensore "in sé" darebbe diritto alla detrazione del 50 per cento. Ho ragione?
Un soggetto, che sta definendo con la banca la cessione del proprio credito da intervento superbonus, entro il 31 marzo vorrebbe procedere alla cessione anche del credito derivante dalla realizzazione dell'impianto fotovoltaico in seno al più ampio intervento di super ecobonus 110 per cento. A oggi non risulta pervenuto nè il contratto di cessione al Gestore dei servizi energetici (Gse) dell'energia non autoconsumata, nè risulta pervenuta almeno l'accettazione dello stesso. In vista dell'imminente definizione della pratica di opzione per la cessione del credito a favore della banca, quale comportamento risulta corretto adottare ai fini del rilascio del visto di conformità? Considerato che è ragionevole ritenere che i documenti sopracitati non saranno disponibili entro il termine entro il quale il modello di opzione - vistato - dovrà essere trasmesso telematicamente all'agenzia dell'Entrate?
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