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3346 quesiti trovati
Previdenza e pensioni
Lavoro nel settore farmaceutico privato dal 1986 e, a maggio 2025, avrò 67 anni e una contribuzione complessiva di poco superiore ai quarant’anni. Non vorrei andare in pensione alla scadenza indicata e mi piacerebbe proseguire a lavorare ancora per un anno. È un mio diritto proseguire senza chiederlo all’azienda, o quest’ultima potrebbe interrompere il rapporto per raggiunti limiti di età? Oppure, ancora, dovremmo concordare l’uscita? Mi sembra di capire che, almeno nel privato, la legge non sia molto chiara.
La titolare di una ditta individuale, che svolge in proprio attività di estetista, è iscritta alla gestione artigiani. Tale soggetto ha ricevuto una richiesta di versamento di contributi a percentuale dall'agenzia delle Entrate anche su un reddito di partecipazione a una società in accomandita semplice di cui lei è solo socia di capitale (accomandante) per l'anno 2021, e in cui non ha mai svolto - nemmeno per un solo giorno - alcuna attività. Tra l'altro la Sas svolge attività di rivendita di materiali per l'edilizia, quindi in un settore del commercio e che non ha nulla a che vedere con l'attività di estetista. In sintesi: non svolgendo alcuna attività, nemmeno saltuaria, all'interno della Sas, questo soggetto ha versato i contributi a percentuale solo sul suo reddito di artigiana, tuttavia ora le viene chiesto di versarli anche sul reddito di partecipazione in qualità di socia di capitale della Sas. Dato che i soci accomandanti non versano i contributi Inps, non si capisce il motivo di tale richiesta nel caso di questo soggetto. Il canale Civis, interpellato, ha proposto di indicare in altro modo i redditi di partecipazione, senza dire come. Esiste una soluzione?
Un lavoratore dipendente del settore privato, ha compiuto 63 anni e al 30 giugno 2024 vanta 37 anni e 46 settimane di contributi (come da Ecocert). L'azienda per la quale lavora dal 1° luglio 1993 ha certificato che ha prestato lavoro notturno (da mezzanotte alle cinque del mattino) nel periodo compreso tra il 2014 e il 2023 per 81 notti nel 2014 e nel 2015; 86 nel 2016; 71 nel 2017; 76 nel 2018; 70 nel 2019; 78 nel 2020; 63 nel 2021; 89 nel 2022; 81 nel 2023. Può accedere alla pensione anticipata riservata ai lavoratori che hanno svolto lavori usuranti? Se sì, con quale quota e decorrenza?
Rapporto di lavoro privato
Una società artigiana svolge attività di lavorazione infissi e serramenti, così come attività edilizia e anche attività agricole per conto terzi (preparazione di terreni con utilizzo di macchine agricole). Essa deve assumere un lavoratore con mansione di addetto alla conduzione di macchine agricole per la preparazione dei terreni conto terzi. In quale settore tale lavoratore dev'essere inquadrato?
Lavoro autonomo e partite Iva
Un personal trainer in regime forfettario ha scelto come codice Ateco il 93.19.99 (con forfettizzazione al 67 per cento) ed è iscritto alla gestione separata Inps; svolge attività verso privati e anche verso palestre, dove tiene dei corsi generici di ginnastica. Alcuni sostengono che il codice Ateco appropriato sia l'81.51.00 (con forfettizzazione al 78 per cento) ma in tal caso non sarebbe possibile l'iscrizione alla gestione separata. Si chiede se il codice attualmente utilizzato sia quello più appropriato e, inoltre, se le fatture emesse nei confronti delle Asd (Associazioni sportive dilettantistiche), alla luce della nuova normativa, sarebbero esenti da tassazione e da contribuzione Inps fino a 15mila euro.
Un datore di lavoro, che applica ai propri dipendenti il contratto collettivo nazionale di lavoro Metalmeccanici Artigianato, ha la facoltà di mensilizzare le retribuzioni anche se il Ccnl prevede la retribuzione oraria?
Un'azienda, che a marzo 2023 ha assunto a tempo determinato una dipendente di età inferiore a 35 anni, fruendo delle agevolazioni previste dalla legge 92/2012, sta programmando di trasformare il contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato. Così facendo, l'impresa può accedere alle agevolazioni previste dal Dl 60/2024 (decreto Coesione)?
Pubblico impiego
Sono un dipendente pubblico e ho raggiunto quota 103 il 31 dicembre 2023, con 41 anni e un mese di contributi previdenziali e 63 anni e due mesi di età (sono nato nel novembre 1960). Posso inoltrare la domanda di pensione anticipata flessibile in qualsiasi giorno dell’anno prima di raggiungere 65 anni di età? Il calcolo della cosiddetta buona uscita (Tfs-Trattamento di fine servizio) è fatto tenendo conto dello stipendio al momento della domanda di pensionamento?
La mia compagna, che è nata nel 1965 e ha lavorato come dipendente (in maniera non continuativa) dal 1989 al 2020, maturando 15 anni di contributi, da un anno svolge attività come lavoratrice autonoma artigiana. La sua volontà sarebbe quella di raggiungere quanto prima il limite dei 20 anni di contributi, per poter poi ricevere, attraverso il cumulo, la pensione di vecchiaia. È possibile e conveniente riscattare ora quattro anni di laurea (periodo 1985-1989) come artigiana, cosa che dovrebbe essere meno onerosa di un riscatto nel regime ordinario? In tal caso, la mia compagna manterrebbe il calcolo con il sistema "misto"?
Isee e sussidi
Un soggetto possiede la casa in cui abita e la nuda proprietà di un altro immobile, il cui usufrutto è riservato a suo padre. Nel 2020 ha ottenuto il reddito di cittadinanza. Ora l'Inps gliene chiede la restituzione per superamento dei limiti relativi alla situazione patrimoniale. Vale considerare che il Dm 347/2019 stabilisce che dal calcolo Isee è esclusa la nuda proprietà. Se ne deduce che il reddito riferito all'immobile di cui tale soggetto risulta nudo proprietario non sarebbe rilevante ai fini della concessione del reddito di cittadinanza (Rdc). È corretta questa impostazione o l'Inps ha ragione nel chiedere la restituzione delle somme percepite a titolo di Rdc?
Ho riscattato, diversi anni fa, il servizio obbligatorio di leva, svolto nel 1986. Ho tutti i contributi lavorativi successivi al 31 dicembre 1995, e un anno di questi contributi è nella gestione separata. Vorrei sapere se corrisponde al vero che tale situazione permette di fruire della pensione anticipata in computo.
Un dirigente pubblico, nato nel 1967 e laureato nel 1992, presta servizio nella pubblica amministrazione dal marzo 1997 e ha riscattato gratuitamente il servizio militare, svolto nel 1994. Trattandosi di soggetto rientrante nel sistema misto può essere utile, ai fini dell'anticipazione dell'età pensionabile, riscattare il periodo di frequenza della specializzazione post laurea (1994-1997) ricadente nel sistema retributivo (1° gennaio 1996 - 28 febbraio 1997)?
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