Un'annotazione in fattura può modificare il riparto spese
Moglie e marito sono titolari del diritto di usufrutto dell'immobile in cui vivono insieme con il figlio, che ne è il nudo proprietario. Nel 2022 sono state sostenute spese per cui si può fruire del superbonus, poi parzialmente cedute a Poste (stato avanzamento lavori, Sal, pari al 30% dei lavori). In considerazione dello stop delle cessioni, i coniugi stanno valutando la detrazione del residuo credito non ceduto mediante dichiarazione congiunta, così da recuperare interamente il credito residuo stesso. Le fatture sono tutte intestate al marito, mentre i bonifici sono stati disposti dal conto cointestato tra moglie, marito e figlio. In questo caso è applicabile quanto previsto della circolare 28/E/2022, relativamente all'intestazione dei documenti di spesa e, quindi, all'integrazione con il nominativo della moglie? La circolare dispone che «tali integrazioni devono essere effettuate fin dal primo anno di fruizione del beneficio, essendo esclusa la possibilità di modificare nei periodi d’imposta successivi la ripartizione della spesa sostenuta».
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