Modulo Adv senza contenuti
{ "slot": "Top" }
157 quesiti trovati
Enti locali
Con l'entrata in vigore del Dlgs 36/2023, il dirigente dell'ente locale firma una determinazione avente come oggetto la «Individuazione dei dipendenti a cui conferire compiti di specifiche responsabilità (...) ed attribuzione indennità» con la quale conferisce, fra le altre cose, ad alcuni istruttori tecnici ex categoria C, la specifica qualifica di «responsabile, su mandato del dirigente, con registrazione alle piattaforme certificate, dei procedimenti finalizzati agli affidamenti diretti di competenza dell'ufficio lavori pubblici». Si chiede se questo atto è sufficiente come nomina di Rup (Responsabile unico del procedimento) per detti affidamenti e se gli istruttori interessati sono autorizzati a firmare contratti per conto dell'Ente o se è necessaria una nomina ad hoc per ogni affidamento. Per gli affidamenti diretti di importo inferiore a 40mila euro è sufficiente, ex articolo 17, comma 2, Dlgs 36/2023, fare un unico atto di affidamento e impegno senza predisporre la determina a contrarre? Il Rup per la fase di affidamento può essere persona diversa da chi poi effettivamente firma gli atti (determinazioni dirigenziali) di affidamento, impegno e liquidazione?
Si chiede se rientra nella facoltà di un condomino visionare, nella sede di un Comando di Polizia municipale, l'esito di una segnalazione inviata dall'amministratore condominiale allo stesso Comando, riguardante il perdurare, oramai da alcuni anni, del parcheggio di un'autovettura in evidente stato di abbandono a lato della strada che fiancheggia il condominio.
Un dipendente comunale, appartenente alla ex categoria B, oggi operatore esperto, può svolgere le funzioni (attribuitegli dal sindaco) di ufficiale di stato civile e ufficiale di anagrafe, che consistono nella istruttoria di pratiche e nella firma del provvedimento espresso conclusivo delle stesse, sempre nell'ambito delle deleghe conferite?
In data 29 dicembre 2023, è stata notificata a mezzo servizio postale una contravvenzione da parte del Comune. L'ente contesta l'abbandono dei rifiuti al di fuori del cassonetto, avvenuto il 13 luglio del medesimo anno, citando il numero di targa e la casa produttrice dell'auto, da cui poi si è risaliti al soggetto destinatario della contestazione. Si chiede se tale verbale andava notificato entro 90 giorni dalla contestazione (il cittadino non ha memoria di tale mancanza o altro avviso). In altre parole, tale verbale non ha più efficacia? Nel caso, come può essere contestato dal cittadino interessato?
Anche le segnalazioni "anonime" rientrano nell'ambito della disciplina del cosiddetto whistleblowing? La domanda si pone perché la piattaforma informatica in uso nel nostro ente, attualmente, non consente di inserire i dati identificativi del segnalante, cosa che, da normativa, pare sia elemento essenziale per essere considerato un "whistleblower", e ricevere così la garanzia di riservatezza e le tutele previste.
Una società privata, che ha come fine quello della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (impianti fotovoltaici a terra di grandi dimensioni), ha chiesto al Comune l'occupazione del sottosuolo pubblico per la realizzazione di un cavidotto elettrico interrato. Come viene determinato l'importo da pagare per l'occupazione permanente del sottosuolo pubblico?
Nel caso di Comuni in dissesto finanziario, l'articolo 1, comma 790, della legge 160/2019, di Bilancio per il 2020, ha stabilito, tra l’altro, che per le somme di spettanza del soggetto affidatario del servizio di riscossione si applicano le disposizioni dell’articolo 255, comma 10, del Dlgs 267/2000 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali). Su tale argomento è stato anche formulato, il 23 marzo 2023, un apposito parere, da parte della Fondazione Anci-Ifel (prot. 22/DFL/AF/ff-23). Pertanto, si chiede se la competenza a liquidare e pagare le somme spettanti al concessionario, anche se rientranti negli anni di competenza dell’Osl (Organo straordinario di liquidazione), sia del Comune, pur avendo quest’ultimo una modalità di gestione della riscossione differente da quella descritta dal legislatore con l'articolo 1, comma 790, della legge 160/2019 citata.
A settembre 2023 è pervenuto agli uffici del Comune un esposto da parte di un’inquilina di una palazzina di proprietà comunale, relativo al comportamento di alcuni vicini che utilizzano impropriamente le parti comuni dello stabile. A seguito di sopralluogo dell'amministratore, si rilevava la presenza di numerosi oggetti (mobili, biciclette e stendibiancheria) nelle parti comuni dello stabile, che creavano intralcio sui pianerottoli e nelle aree di accesso alle scale e all’ascensore. Nel mese successivo l’amministratore provvedeva ad affiggere un avviso nella bacheca dello stabile per chiedere la rimozione degli oggetti privati dai ballatoi comuni, pena lo sgombero da parte di personale incaricato dall’amministratore stesso e il conferimento in discarica. Vista la mancata rimozione, è già possibile procedere allo sgombero o è necessaria un'ordinanza del sindaco? Oppure serve l'intervento del giudice?
È stata presentata, in consiglio comunale, una mozione per l'utilizzo di una quota dell'avanzo disponibile di amministrazione, allo scopo di indire un bando per l'assunzione di un dipendente a tempo indeterminato, nel rispetto dei valori soglia prima e dopo l'imputazione dell'impegno. La maggioranza del consiglio ha respinto la proposta, motivando che «l'utilizzo della quota dell'avanzo disponibile di amministrazione non può essere finalizzato all'apertura di un bando per l'assunzione di un dipendente». Non sono riuscito a trovare conferma a tale affermazione nel Dlgs 118/2011 e vorrei conoscere il parere dell'esperto.
In un ente locale i contributi in conto capitale vengono rilevati, dal punto di vista economico-patrimoniale e in inventario, come ricavi pluriennali, che partecipano al reddito di ciascun esercizio mediante risconti pluriennali, anche definiti "ammortamenti attivi". Ai fini di una gestione più semplice e lineare, sarebbe possibile, sempre solo dal punto di vista economico-patrimoniale, cambiare principio contabile da un anno all'altro e portare tali contributi a diretta riduzione del costo storico dei cespiti a cui si riferiscono (con tutte le formalità conseguenti, come l'opportuna annotazione in nota integrativa), con la conseguenza che le quote di ammortamento verrebbero calcolate direttamente su un valore netto? In ogni caso, considerato che le immobilizzazioni vengono iscritte nel momento in cui vengono pagate, sarebbe più corretto "inventariare" tali contributi nel momento dell'accertamento o in quello dell'incasso?
Un amministratore condominiale ha inviato, tramite posta elettronica certificata, una segnalazione al Comando dei vigili urbani, indicando che, in uno spazio condominiale a uso parcheggio pubblico, posto in adiacenza della via comunale, è parcheggiata, da più anni, un'autovettura (che si presume senza bollo e senza assicurazione). Poiché, a distanza di quattro mesi dalla segnalazione, questo soggetto non ha ricevuto riscontro, si chiede se il Comando dei vigili urbani è tenuto a rispondere o se, a propria discrezione, può anche non fornire alcuna risposta.
Nello statuto di un Comune è previsto che le interrogazioni possono essere presentate in consiglio e al protocollo, che verrà data risposta scritta entro 30 giorni e che, se richiesto, essa viene letta nel corso del primo consiglio comunale successivo. Il regolamento per il funzionamento del consiglio comunale stabilisce che l'interrogazione «va acquisita al verbale della seduta in cui è stata annunciata o presentata direttamente al protocollo dell’Ente». Le risposte alle interrogazioni vengono date dal sindaco all'inizio della seduta successiva a quella di presentazione. L'assenza dell'interrogante comporta in ogni caso la dichiarazione, da parte del sindaco, di decadenza dell'interrogazione. Tutto ciò premesso, l'interrogante ha diritto di illustrare al consiglio l'interrogazione, nel caso in cui fosse stata presentata al consiglio in alternativa al protocollo? L'interrogante, se l'interrogazione fosse stata presentata al protocollo, ha diritto di leggerla in consiglio prima della risposta del sindaco? Se l'interrogante fosse ricoverato in ospedale e gli fosse, quindi, impossibile presenziare al consiglio, egli potrebbe chiedere, previa richiesta scritta al sindaco, che l'interrogazione sia spostata alla seduta successiva del consiglio comunale?
Smart24 Lavoro
Smart24 Superbonus
Modulo24 Famiglia
Modulo24 Società
Modulo24 Accertamento e Riscossione
Smart24 Fisco