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190 quesiti trovati
Tributi locali
Mia moglie è proprietaria di un immobile costituito da due appartamenti con relative pertinenze. Noi coniugi siamo residenti in uno dei due appartamenti, mentre l'altro è tenuto sfitto, anche se è usato abitualmente da noi, ed è assoggettato a Imu. Ora mia moglie intende traferire la residenza nell'appartamento sfitto mentre io resterei nell'altro appartamento come usufruttuario. Le utenze, inoltre, sarebbero intestate ai residenti e comproverebbero l'utilizzo a tempo pieno. Il Comune, tuttavia, afferma che uno dei due appartamenti rimane soggetto a Imu. Vorrei sapere se è corretto.
Sono proprietario di un terreno edificabile, in zona «B2 turistica attuale», con un indice di edificabilità pari all’80 per cento, e per il quale dal 2016 pago annualmente l'Imu. Dal 2021, con l'approvazione del nuovo Pug (piano urbanistico generale), la suddetta zona, pur conservando la categoria «B2 turistica», è stata inserita come zona «B2 di completamento», cioè con indice di edificabilità pari a zero. Devo continuare a pagare l’Imu?
Ho pagato entro il 17 giugno 2024 (quindi, nei termini) l'acconto Imu 2024. Il 5 giugno 2024 ho venduto l'immobile a un soggetto, per il quale tale immobile costituisce "prima casa". Vorrei sapere se, a dicembre 2024, sono tenuto a versare il saldo Imu.
Un appartamento è stato locato in regime di cedolare secca fino al 31 maggio 2024, e dal primo giugno è libero. Con quale aliquota andrà pagata l'Imu, a dicembre 2024?
Il nostro Comune ha necessità di notificare alcuni atti a una società con sede legale a Londra. Dalla visura camerale risulta iscritta con forma giuridica “Società costituita in base a leggi di altro Stato”, viene riportato un domicilio digitale, non è indicato il rappresentante legale e viene dichiarata una sede secondaria presso un indirizzo italiano i cui preposti alla sede/rappresentanti dell’impresa sono iscritte all'Aire (Anagrafe degli italiani residenti all'estero). Si pensava di notificare gli atti via Pec (Posta elettronica certificata) e contestualmente di notificarli per conoscenza con raccomandata A/R anche presso l’indirizzo della sede secondaria in Italia; si vorrebbe evitare invece, la notifica all’estero presso la residenza dei preposti. Si chiede un parere sulla soluzione prospettata.
Un contribuente separato e senza figli, proprietario di un immobile e della relativa pertinenza assegnati a titolo di abitazione all’ex coniuge con sentenza del tribunale, deve pagare l'Imu come seconda casa su questo immobile?
Un cittadino ucraino, con permesso di soggiorno per protezione temporanea in seguito al conflitto bellico, dimora in una propria abitazione, sita in Italia. Questo soggetto può considerare l'abitazione esente da Imu per il periodo documentato da consumi, iscrizione del figlio a scuola, oltre che dal permesso temporaneo di soggiorno rilasciato dalla questura, anche se formalmente non è stata chiesta al Comune la residenza anagrafica, prevista dalla normativa?
Con la riforma dello Statuto del contribuente attuata con Dlgs 219/2023, è previsto, prima di emettere un atto, il contradittorio preventivo, fatta eccezione per gli atti automatizzati, sostanzialmente automatizzati, di pronta liquidazione e di controllo formale delle dichiarazioni. Vorrei sapere se cambia qualche cosa anche per i tributri locali (omessi pagamenti e omesse dichiarazioni). Gli enti, per adeguarsi alle modifiche dello Statuto, sono obbligati a rettificare i loro regolamenti?
Due coniugi sono proprietari al 50% di due immobili siti in comuni diversi. Uno dei due coniugi è residente, con dimora abituale, in un comune, mentre l'altro coniuge ha residenza e dimora abituale nell'immobile ubicato nell’altro comune. Marito e moglie beneficiano entrambi dell’esenzione ai fini Imu per la quota del 50% dell'immobile in cui non risiedono?
Vorrei un chiarimento che riguarda l'imposta di soggiorno. Il regolamento di un ente (con sede in Piemonte) prevede che l’omessa, incompleta o infedele dichiarazione/ comunicazione mensile del totale degli arrivi, delle presenze mensili sia sanzionata con una pena pecuniaria da 25 a 500 euro ex articolo 267/2000. Al procedimento si applicano le disposizioni della legge 689/1981. L'ente deve, quindi, procedere alla contestazione tramite verbale di accertamento ed eventuale successiva ordinanza-ingiunzione (se il gestore non paga), o può notificare un avviso di accertamento esecutivo, eventualmente irrogando questa sanzione insieme con quella per tardivo/ parziale versamento del 30% dell’importo non pagato (per le quali il regolamento prevede che si applichino le disposizioni del Dlgs 471/1997)? Dato che, a partire dal 2020, il gestore è diventato “responsabile del pagamento dell’imposta” e, quindi, parte del rapporto tributario, è possibile irrogare tutte le sanzioni (per omessa comunicazione/dichiarazione o tardivo/omesso/parziale pagamento) con un unico avviso di accertamento esecutivo, ex legge 160/2019? Invece, l’omessa dichiarazione annuale e cumulativa, da presentare telematicamente all’agenzia delle Entrate entro il 30 giugno dell’anno successivo, è sanzionata dall'Agenzia stessa?
Mia figlia ha acquistato un appartamento in Liguria, con le caratteristiche di abitazione principale ("prima casa"), dove ha stabilito la residenza. Per fare fronte al mutuo, e alle spese sostenute per il suo lavoro, che svolge lontano dalla sua residenza, ha deciso di affittare l'appartamento, quando non lo usa personalmente. Lo ha messo sulla piattaforma Airbnb, ha chiesto il codice Citra - codice identificativo turistico regionale per gli Aaut (appartamenti ammobiliati a uso turistico) -, come indicato dalla Regione, e ha attivato l'iscrizione al portale Ids per il pagamento dell'imposta di soggiorno. Ora, l'ufficio Tributi del Comune le ha scritto. «Si informa che ai fini Imu con l'iscrizione al portale Ids e al sito della Regione Liguria come Aaut vengono meno i presupposti per l'agevolazione abitazione principale». Qual è il parere dell'esperto?
Dal 2017, per motivi di lavoro, vivo stabilmente in una regione diversa da quella in cui ho, da sempre, la residenza. Siccome solo nel 2022 ho notificato al Comune in cui risiedo (allegando appropriata documentazione) il mio effettivo domicilio nella regione in cui lavoro, sono tenuto al pagamento della Tari per gli anni antecedenti al 2022 (come da richiesta del Comune), pur non avendo abitato nell'appartamento in cui conservo la residenza?
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