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287 quesiti trovati
La rinuncia all’eredità come prova che l’Imu non è dovuta
Nel 2020, ho rinunciato all'eredità di mia madre. Ora, il Comune mi chiede il pagamento dell'Imu per il 2021. Ho chiesto lo sgravio della cartella, trasmettendo la documentazione relativa alla rinuncia all'eredità, e la risposta è stata che devo procedere anche all'aggiornamento catastale, in quanto parte dell'immobile risulta ancora intestata a me. Ma questo passaggio è necessario per lo sgravio? Non basta la rinuncia all’eredità?
Per fruire dell'esenzione non basta la dimora abituale
Nel 2022, per poter fruire del congedo straordinario previsto dall'articolo 42, comma 5, del Dlgs 151/2001 e dalla legge 104/1992, allo scopo di assistere mia madre, gravemente malata, ho dovuto trasferire la mia residenza anagrafica nella sua abitazione. Tuttavia, ho continuato a dimorare nell'abitazione di mia proprietà, insieme con mio marito e mio figlio, mantenendo, in tale casa, il centro della mia vita familiare e personale. Dispongo di prove documentali (utenze, testimonianze, presenza notturna) che attestano la mia dimora abituale in quell’immobile. Nonostante ciò, Il Comune mi chiede l’Imu per gli anni 2022–2024, considerando l’immobile come "seconda casa". Chiedo se, tenendo conto che ho dimorato abitualmente nella mia casa, insieme con il mio nucleo familiare, ho diritto all'esenzione Imu per abitazione principale, anche se ho effettuato il trasferimento di residenza, imposto per ragioni amministrative, legate alla legge 104/1992.
Distributori di carburante: così il calcolo della Tari
Sono il gestore di una pompa di carburante e vorrei un chiarimento sul calcolo della Tari per il punto vendita. Il Comune insiste a farmi pagare la Tari su tutta la superficie del mio punto vendita, mentre io sostengo che la legge 147/2013 e la precedente circolare del ministero delle Finanze 21 dicembre 1990, n. 9, portano a escludere dalla base di calcolo della Tari le aree in cui si producono rifiuti non assimilabili ai rifiuti solidi urbani - in quanto tossici o nocivi -, come le zone per l'erogazione dei carburanti e per il cambio degli oli. Sulla base di tali disposizioni, ritengo di dover pagare unicamente per la superficie del chiosco adibito alla sola vendita di prodotti. Chi ha ragione?
L’Imu sulla casa venduta dopo aver pagato l’acconto a giugno
Avevo una seconda casa, per la quale ho pagato l'acconto Imu a giugno 2025. Pochi mesi dopo, ai primi di ottobre, l’ho venduta. Vorrei sapere come dovrei conteggiare il saldo dell'Imu a dicembre 2025.
Ristrutturazione in corso: Imu sul valore venale dell'area
Ho effettuato lavori di ristrutturazione su un immobile di mia proprietà, registrato al Catasto come magazzino e, in seguito, trasformato in villino (A/7), più pertinenze (C/2). Non è ancora stata dichiarata la chiusura dei lavori e, quindi, non posso spostarvi la residenza. Posso evitare di pagare l'Imu come seconda casa, appellandomi alla temporanea inagibilità della mia nuova abitazione?
Imu 2020, così l'esenzione dal versamento della seconda rata
Vorrei un chiarimento sull'esenzione dal pagamento della seconda rata dell'Imu dovuta per il 2020 in base al Dl 137/2020 (decreto Ristori), legato all'emergenza sanitaria per il Covid.. Un contribuente, che svolge attività di bar, corrisponde la prima rata Imu 2020, pari al 50% di quanto versato a titolo di Imu per l'anno 2019 e non versa la seconda rata (con scadenza 16 dicembre 2020) in quanto non dovuta in applicazione dell'esenzione prevista dal citato decreto Ristori. Il Comune emette oggi avviso di accertamento, sostenendo che il versamento della prima rata Imu è pari all'imposta dovuta per il primo semestre applicando le aliquote dell'anno precedente. Come si gestisce l'esenzione Imu per la seconda rata 2020? Si deve fare il calcolo dell'anno 2020 e dividere per due oppure non si paga la seconda rata qualsiasi sia l'importo?
La Tari sulle seconde case con gli occupanti «presunti»
Sono proprietario di una seconda casa di 66 metri quadrati, situata in un Comune diverso da quello di residenza. Pago la Tari calcolata su quattro componenti del nucleo familiare, anche se, in realtà, siamo solo tre. Ho potuto verificare che, per i residenti, il Comune considera il numero dei componenti che risulta all’anagrafe, mentre per i non residenti applica un criterio presuntivo, proporzionato alla superficie dell’immobile. Uso l’immobile solo un mese e mezzo all’anno, e finisco per pagare il 50% in più di quello che verso al Comune in cui risiedo per oltre 300 giorni. Vorrei quindi sapere se il criterio di calcolo è corretto. Aggiungo che sulla questione è intervenuto anche il Consiglio di Stato, con la sentenza 4223 del 6 settembre 2017, ritenendo illegittimo un regolamento comunale che fissava tariffe più alte: come mai questa sentenza non viene rispettata?
Il Comune deve ammettere più modalità di pagamento
Ho chiesto al mio Comune di residenza se era possibile pagare la Tari utilizzando il modello F24 e sfruttare, eventualmente in compensazione, crediti derivanti da altre imposte. L'ufficio tributi interpellato ha espresso un diniego, indicando, come unica modalità di versamento, l’utilizzo dell'avviso di pagamento inviato. Chiedo se è corretto l'operato dell'ufficio o se è possibile versare anche tramite il modello F24.
Può essere esente Imu la casa in cui risiede un solo coniuge
Io e mia moglie, in regime di separazione dei beni, abbiamo due prime case di proprietà e due residenze diverse. Dobbiamo pagare l’Imu? In caso di risposta positiva, su quale delle due case?
Con l'autotutela facoltativa si annulla l'accertamento Tari
In base all'articolo 10-quinquies della legge 212/2000, è lecito che il concessionario dell’attività di accertamento e riscossione della Tari, affidatario ex articolo 53 del Dlgs 446/1997, proceda all’annullamento in autotutela facoltativa di un avviso di accertamento Tari di rilevante importo, relativo a un immobile che è risultato non più detenuto dal contribuente, sebbene l’avviso sia stato emesso e notificato da oltre un anno, non sia stato impugnato e sia, dunque, divenuto definitivo? Considerate le possibili ripercussioni sugli equilibri finanziari del bilancio comunale, l’eventuale annullamento in autotutela facoltativa da parte del funzionario può essere legittimamente disposto?
Se per il passo carraio sono competenti Comune e Provincia
Il rilascio dell'autorizzazione per un passo carraio è a carico del Comune previo nulla osta dell'ente proprietario (articolo 26, comma 3, del Codice della strada, Dlgs 285/1992) o della Provincia in strada provinciale se questa è inclusa in centro abitato con popolazione inferiore a 10mila abitanti? Il relativo canone è da versare all'ente che rilascia l'autorizzazione (che potrebbe essere anche il Comune) o in ogni modo all'ente proprietario della strada (Provincia) creando eventualmente una discrepanza da chi emette il tributo a chi rilascia l'autorizzazione ?
Il canone unico patrimoniale tra Comune e Provincia
Riguardo al canone unico patrimoniale (Cup) su strade provinciali che attraversano i centri abitati di Comuni, l'ente legittimato a chiederne la riscossione è la Provincia o il Comune, se quest'ultimo ha una popolazione superiore a 10mila abitanti? Oppure dev'essere il singolo centro abitato a superare i 10mila abitanti? Nel caso la normativa facesse riferimento alla popolazione complessiva dell'intero Comune, è necessario che quest'ultimo abbia sottoscritto, preventivamente alla richiesta del canone, un apposito verbale, ex articolo 4 del Dpr 495/1992?





