Come il ravvedimento sugli Isa può salvare il concordato
Il ravvedimento ex articolo 22, comma 3, del Dlgs 13/2024, effettuato al fine di sanare i dati Isa allegati alla dichiarazione del redditi del 2023, che è a base del concordato preventivo per il biennio 2024-2025 (con il fine di evitarne, al verificarsi delle condizioni previste, la decadenza), si concretizza nella sola presentazione di una dichiarazione integrativa pagando la sanzione di 250 euro (ridotta a un ottavo), oppure occorre pagare anche le imposte sul maggior reddito concordato, variato con i nuovi dati degli Isa (indici sintetici di affidabilità)? Si ipotizzi, per esempio, un reddito concordato di 100 sulla base degli Isa presentati nel 2024. Si riceve una comunicazione di irregolarità degli Isa e si procede con la correzione. Da tale correzione, emerge che il reddito concordato sarebbe stato di 140 (maggiore di oltre il 30 per cento) e, pertanto, per evitare la decadenza, si è presentata la dichiarazione integrativa. Il ravvedimento si esaurisce nella sola presentazione della dichiarazione con i dati Isa variati, oppure occorre anche pagare le imposte su 140, e non più su 100?
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