Redditi di lavoro autonomo

    Il contributo alla «Cassa» non è compenso professionale

    Sono un professionista in regime forfettario, iscritto alla Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti (Cnpadc). Necessito di un chiarimento sul trattamento del contributo integrativo ai fini della determinazione del reddito imponibile e del limite di compensi, previsto per tale regime. In particolare, vorrei sapere se il contributo integrativo Cnpadc, addebitato in fattura al cliente, debba o non debba essere incluso nel reddito imponibile, da assoggettare all’imposta sostitutiva, e se concorra, o meno, alla determinazione del limite di compensi di 85mila euro annui, previsto per il mantenimento del regime forfettario. La mia interpretazione è che il contributo integrativo non debba essere considerato né ai fini della determinazione del reddito imponibile né ai fini del limite dei compensi; inoltre, trattandosi di un costo non imponibile per il professionista, ritengo che nel modello Redditi Pf, quadro LM, al rigo LM22, debba essere indicato il compenso al netto del contributo integrativo addebitato al cliente, e che, al rigo LM35, il contributo integrativo non debba essere riportato.

    • Quesito con risposta a cura di

      Giovanni Petruzzellis

      Professionista

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