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1105 quesiti trovati
Redditi di lavoro autonomo
Un lavoratore dipendente vuole aprire la partita Iva aderendo al regime forfettario. Per il 2023 ha un reddito da lavoro dipendente pari a 29.800 euro, come risulta dalla Cu (Certificazione unica), e un compenso da attività sportiva a tempo determinato pari a 210 euro, percepiti dopo il 1° luglio 2023 e indicati nel punto 784 della Cu rilasciata dalla Figc (Federazione italiana giuoco calcio). Ai fini del rispetto del requisito per aderire al regime forfettario, e cioè avere un reddito da lavoro dipendente non superiore ai 30mila euro nell'anno precedente, devo conteggiare solo i 29.800 euro di lavoro dipendente, oppure anche i 210 euro per collaborazione coordinata e continuativa, che farebbero sforare il limite?
Sono titolare di partita Iva in regime forfettario, ex legge 190/2014 (legge di Stabilità 2015). Appartengo alla categoria dei medici di continuità assistenziale, con rapporto di lavoro a tempo determinato, convenzionati con l'Asp (Azienda pubblica di servizi alla persona). Gli emolumenti sono, pertanto, liquidati sulla base del foglio di liquidazione dei corrispettivi rilasciato dall'Asp medesima, che contiene tutti gli elementi previsti dall'articolo 21 («Fatturazione delle operazioni») del Dpr 633/1972. Devo ottemperare, dal 1° gennaio 2024, all'obbligo di emissione della fattura elettronica nei confronti dell'Asp, oppure sono esonerato e resta valido quanto previsto dalla risposta all'interpello 558/2021 dell'agenzia delle Entrate?
Per l'accesso al regime forfettario, la circolare dell’agenzia delle Entrate 10/E/2016, con riferimento al limite di reddito di 30mila euro nell'anno precedente, precisa che tale requisito «non opera se il rapporto di lavoro dipendente è cessato nel corso dell’anno precedente». Nell'ipotesi di rapporto di lavoro cessato il 31 ottobre 2023 e di decorrenza della pensione dal 1° novembre, se l'incasso del primo assegno di pensione, con relativi arretrati, è avvenuto a gennaio 2024, opera o meno il limite dei 30mila euro? O meglio, aprendo la partita Iva nel 2024, considerato quanto sopra, si può accedere al regime forfettario se il reddito da lavoro dipendente fino a tutto il 31 ottobre 2023 era superiore a 30mila euro?
Una società riceve da un professionista una fattura per prestazioni soggette a ritenuta; la fattura e la ritenuta vengono interamente pagate nello stesso anno. L'anno successivo, la società riceve dallo stesso professionista una nota di credito per parziale storno del compenso e della relativa ritenuta; la nota di credito è stata incassata per l'importo al netto della ritenuta. In bilancio, il saldo contabile del "fornitore professionista" rimane aperto per un importo a credito pari, appunto, alla ritenuta. Il professionista deve saldare anche la ritenuta, o questa può essere chiesta dalla società a rimborso all'agenzia delle Entrate?
In qualità di professionista, ho emesso parcelle per servizi tecnici resi nell'ambito del superbonus 110 per cento, e ho applicato lo sconto in fattura, maturando, di conseguenza, il relativo credito fiscale. All'atto della cessione del credito, ho incassato un corrispettivo inferiore al valore nominale del credito stesso (e inferiore anche all'importo della parcella). Posso portare in deduzione la minusvalenza data dalla differenza tra il valore nominale del credito e il corrispettivo incassato per la sua vendita? Qualora la cessione avvenga nell'anno successivo a quello della fattura con sconto che ha generato il credito, è possibile portare in deduzione la minusvalenza nell'anno dell'emissione della fattura (laddove l'incasso avvenga prima della dichiarazione dei redditi) o, in alternativa, nell'anno dell'incasso del corrispettivo?
Un lavoratore dipendente ha aperto la partita Iva nel 2023, optando per l'applicazione del regime forfettario nel modello di inizio attività. Con riferimento ai redditi da lavoro dipendente relativi al medesimo anno, come risultanti dalla Cu (certificazione unica) 2024, questo soggetto ha tuttavia già verificato di avere superato la soglia dei 30mila euro, prevista per la permanenza nel regime agevolato (articolo 1, comma 57, lettera d-ter, della legge 190/2014, di Stabilità per il 2015). Si chiede se egli potrà continuare ad applicare il regime forfettario nel 2024, per poi uscirne nel 2025.
Sono lavoratore dipendente e anche titolare di partita Iva in regime forfettario. Sono, inoltre, titolare di un fondo pensione verso il quale pago contributi, in modo da dedurre tali importi dal reddito da lavoro dipendente per restare sotto la soglia dei 30mila euro, previsti come importo massimo per rientrare nei parametri del forfait. La certificazione unica (Cu) 2023, appena ricevuta dal mio datore di lavoro, non ha, purtroppo, tenuto conto di un versamento volontario al fondo pensione effettuato a inizio dicembre 2023, e così il reddito da lavoro dipendente risulta essere superiore a 30mila euro. È possibile rettificare il tutto in sede di modello 730 o devo per forza passare al regime ordinario, in quanto farebbe fede quanto riportato in Cu?
Come va considerato, ai fini fiscali, il costo del servizio Pec (posta elettronica certificata) e dei relativi spazi di archiviazione? Alla stregua delle spese telefoniche e di internet, deducibili all'80 per cento, oppure come canone per software, deducibile al 100 per cento?
Un professionista, iscritto all'albo dei dottori commercialisti, è socio al 10% in una Srl-Stp (società tra professionisti). Nel caso in cui gli venga affidata la carica di amministratore unico della stessa Stp, può avere accesso al regime forfettario?
Sono un fisioterapista in regime forfettario e, tra i miei clienti, c'è anche una clinica privata, la quale mi ha proposto un'attività di ricerca che esula dalla mia attività professionale. Il compenso lordo sarebbe inferiore a 30mila euro. Vorrei sapere se il suddetto rapporto di collaborazione, svolto per il medesimo soggetto cui emetto fatture, implica una causa ostativa alla mia permanenza nel regime forfettario. In caso affermativo, sarebbe opportuno emettere fattura anche per il nuovo rapporto, comunicando un codice Ateco secondario?
Un avvocato, in regime forfettario, vorrebbe effettuare prestazioni insieme con altri professionisti, in forma associata. Esiste questa possibilità?
Un medico esegue una prestazione specialistica nei confronti di un paziente, che paga tale prestazione mediante un ticket welfare di pari importo. Il medico deve emettere regolare fattura al soggetto persona fisica? In caso affermativo, tale fattura dev'essere comunicata al Servizio tessera sanitaria (Sts)? La modalità di pagamento tramite ticket welfare s'intende tracciata o non tracciata? Infine, la fattura, emessa alla società di emissione del buono welfare, per ottenere il pagamento della prestazione stessa, dev'essere registrata, per evitare la duplicazione del ricavo imponibile per il medico?
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