1041 quesiti trovati
Redditi di lavoro autonomo
Un professionista, senza dipendenti, acquista buoni pasto da utilizzare nella pausa pranzo, evitando così di andare al ristorante. Può trattare l'onere sostenuto come spesa per alberghi e ristoranti, con la deduzione al 75% del costo e detrazione integrale dell'Iva?
Un contribuente è in regime forfettario dal 1° gennaio 2023. Nel 2022 è stato impiegato per soli 13 giorni in una casa di produzione (lavoro ottenuto grazie al collocamento dello spettacolo), e dalla Cu (certificazione unica) la somma percepita risulta come reddito di lavoro dipendente a tempo determinato. Nel corso del 2023, il contribuente sta fatturando alla medesima casa di produzione, dalla quale probabilmente percepirà più del 50% dei compensi, con la conseguenza che dovrebbe uscire dal regime forfettario a partire dal 2024. Si chiede se il rapporto di lavoro per una durata limitata a 13 giorni vada in ogni caso considerato come rapporto di lavoro dipendente a tutti gli effetti, con conseguente uscita dal regime in caso di prevalenza dei compensi percepiti nei confronti dell’ex datore di lavoro, o se invece sia prevista un'esenzione in tal senso, vista la particolare natura del rapporto di lavoro (lavoratore collocato nel mondo dello spettacolo - Enpals).
A seguito di un contratto sottoscritto con un raggruppamento temporaneo di professionisti (Rtp), la stazione appaltante, dopo avere ricevuto le fatture da ciascun componente del raggruppamento, corrisponde l'intero importo, derivante dalla somma di tutte le fatture, al professionista capogruppo mandatario (come previsto nel contratto), che, a sua volta, provvederà a pagare i rispettivi mandanti. La stazione appaltante dovrà rilasciare una sola certificazione intestata al professionista mandatario, in funzione dell'unico pagamento effettuato a favore del capogruppo (comprendente i compensi di tutti i professionisti), oppure tante certificazioni quante sono le fatture ricevute, indipendentemente dal fatto che il pagamento è stato effettuato solo a favore del mandatario?
Sono un libero professionista e beneficio del regime forfettario. Percepisco un reddito da pensione Inps, che nel 2022 risulta essere inferiore a 30mila euro, come previsto dalla normativa per il diritto all'accesso al regime forfettario. Moltiplicando per 13 le pensioni mensili lorde 2023 finora percepite (inclusa la perequazione), si ottiene una cifra di poco superiore a 30mila euro. L'importo definitivo arriverà solo al ricevimento della Cu (certificazione unica), entro il 16 marzo 2024. Ho diritto a rimanere nel regime forfettario? Come mi dovrò comportare fino al ricevimento della Cu?
Un soggetto è stato titolare di partita Iva individuale dal 1° aprile 2019 al 31 dicembre 2019, per l'esercizio dell'attività di medico in regime forfettario (start up). Il 1° ottobre 2023 ha deciso di riaprire la partita Iva per l'esercizio della medesima attività (stesso codice Ateco), adottando nuovamente il regime forfettario. Potrà, il medico in questione, beneficiare dell'aliquota agevolata del 5% per i primi cinque anni, oppure dovrà applicare l'aliquota del 15 per cento?
Sono un medico specialista ed esercito l'attività nella mia abitazione, non disponendo di uno studio separato. Essendo in regime tributario ordinario, deduco, ai fini della dichiarazione del reddito professionale, le spese relative a questa abitazione in ragione del 50 per cento. Posso dedurre la metà delle spese per le utenze dell'abitazione, anche se le fatture relative, a me intestate, non sono fatture elettroniche, ossia non transitano nello Sdi (sistema di interscambio) dell'agenzia delle Entrate? Naturalmente non recupero, neppure in parte, l'Iva addebitatami sulle fatture analogiche. La spesa relativa, ai soli fini della determinazione del reddito professionale, può essere calcolata in misura del 50% dell'importo complessivo della fattura analogica, ossia del 50% dell'importo comprendente pure l'Iva?
Sto per uscire dalla società di persone che ho fondato con un altro socio qualche anno fa, e vorrei aprire la partita Iva, aderendo al regime forfettario. So che chi partecipa a società di persone non può aderire al suddetto regime fiscale. Non ho capito però se, uscendo effettivamente dalla società, posso aderirvi prima della fine dell'anno corrente (2023) o se devo aspettare l'anno successivo.
L'articolo 1, commi da 55 a 57, della legge 197/2022 (di Bilancio per il 2023) prevede che, per il solo 2023, i contribuenti persone fisiche, esercenti attività di impresa, arti e professioni, diversi da quelli che applicano il regime forfettario, possono applicare un'imposta sostitutiva del 15% sull'incremento del proprio reddito di natura professionale rispetto a quello più elevato dichiarato negli anni dal 2020 al 2022, se tale incremento è comunque non superiore a 40mila euro. Vorrei sapere se sono ammessi a tale beneficio anche quei contribuenti che svolgono attività di natura professionale con partita Iva e che, nel contempo, risultano titolari di un reddito pensionistico di importo superiore a 30mila euro, esclusi, quindi, dall'applicazione del regime forfettario.
In questo periodo stanno pervenendo ad alcuni miei clienti in flat tax, le "famigerate" lettere di invito alla compliance per la mancata compilazione del rigo 381 del quadro RS. I dati, a suo tempo, non erano stati inseriti poiché non esistenti. Si tratta di professionisti che collaborano in modo stabile nelle sedi dei committenti (ingegneri e architetti che fatturano le loro prestazioni a società di ingegneria loro clienti), pertanto, oneri di energia elettrica e telefonia sono sostenuti direttamente dal committente/cliente che mette a disposizione le postazioni di lavoro. Per il carburante, il più delle volte, il professionista utilizza i mezzi pubblici o la bicicletta, oppure gli automezzi dei propri familiari, per cui non vi sono fatture di rifornimento. È possibile fare questo tipo di segnalazione tramite Civis? Quali sono le sanzioni?
Un lavoratore autonomo ha aperto la partita Iva in regime forfettario nel corso del 2023. Contrariamente alle previsioni, già la prima fattura supera i 100mila euro. Si chiede se questo soggetto può trattare tale fattura con il regime forfettario e, dalla prossima, applicare le regole ordinarie in tema di Irpef e Iva oppure se, considerato che l'importo della prima fattura supera il limite di 100mila euro, il regime ordinario si applica da subito e l'opzione per il forfettario non ha alcun effetto.
Un insegnante di yoga, con codice Ateco 85.51.00, svolge i propri corsi sia online che in presenza. È corretto che certifichi i propri incassi tramite documento commerciale e che emetta fattura elettronica solo nel caso in cui i suoi servizi siano rivolti a titolari di partita Iva (palestre, centri eccetera)?
Con l'entrata in vigore della riforma dello sport (Dlgs 36/2021, e relative integrazioni apportate dal Dlgs 120/2023), un contribuente con contratto sportivo, si trova a scegliere tra collaborazione coordinata e continuativa sportiva e apertura della partita Iva. Nel secondo caso, potrebbe aderire al regime forfettario, in quanto, in precedenza, ha percepito redditi diversi, o sussiste il vincolo della non prevalenza di fatturato verso l'ex datore di lavoro (una palestra in forma di Asd, associazione sportiva dilettantistica)? Nel caso in cui, invece, optasse inizialmente per la collaborazione coordinata e continuativa, e successivamente volesse aprire la partita Iva, perderebbe l'opzione per il 5 per cento (a causa della mera prosecuzione dell'attività svolta sotto forma di lavoro dipendente/autonomo)?
Smart24 Lavoro
Smart24 Superbonus
Modulo24 Famiglia
Modulo24 Società
Modulo24 Accertamento e Riscossione
Smart24 Fisco