La Tari sulle seconde case con gli occupanti «presunti»
Sono proprietario di una seconda casa di 66 metri quadrati, situata in un Comune diverso da quello di residenza. Pago la Tari calcolata su quattro componenti del nucleo familiare, anche se, in realtà, siamo solo tre. Ho potuto verificare che, per i residenti, il Comune considera il numero dei componenti che risulta all’anagrafe, mentre per i non residenti applica un criterio presuntivo, proporzionato alla superficie dell’immobile. Uso l’immobile solo un mese e mezzo all’anno, e finisco per pagare il 50% in più di quello che verso al Comune in cui risiedo per oltre 300 giorni. Vorrei quindi sapere se il criterio di calcolo è corretto. Aggiungo che sulla questione è intervenuto anche il Consiglio di Stato, con la sentenza 4223 del 6 settembre 2017, ritenendo illegittimo un regolamento comunale che fissava tariffe più alte: come mai questa sentenza non viene rispettata?
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